Domec: una seconda casa per i senzatetto
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Adele BenlahouarNel 2011 Sergej Kára, Peter Adam e Alexandra Kárová hanno costituito una ONG, chiamata Vagus, con lo scopo di offrire nuovi ed innovativi servizi alla gente che ha perso la propria casa.
Bratislava è una città nel centro d’Europa con un’economia e un tenore di vita in crescita. Nonostante il progresso, vi sono molti senzatetto alla ricerca di sicurezze e integrazione all’interno della società. Da tempo urgeva il bisogno di creare una ONG che fosse in grado di risolvere la situazione dei senzatetto. Nel 2011 Sergej Kára, Peter Adam e Alexandra Kárová hanno costituito una ONG, chiamata Vagus, con lo scopo di offrire nuovi ed innovativi servizi alla gente che ha perso la propria casa. Il primo passo fu creare un centro diurno per i senzatetto di Bratislava, città nella quale non c’erano mai state prima di allora strutture simili. Il gruppo di partecipanti appartenenti allo scambio di giovani Raise your voice 0.2. (Alza la tua voce 0.2.) hanno visitato il centro di accoglienza Domec, nel quale aiutano 80 persone al giorno.
“Il centro è aperto dalle 9 alle 5 del pomeriggio, dal lunedì al venerdì, e offre i bisogni necessari come l’igiene, il cibo, stanze dove riposare, indumenti, docce, servizi medici e inoltre una sala informatica e assistenza sociale”, ha affermato Petra Kollarova, principale coordinatrice del progetto Domec.
Il centro venne aperto nel 2014, e inizialmente ebbero molte difficoltà poiché i vicini si lamentavano e stavano firmando una petizione che desse fine all’intero progetto. Lì possiamo trovare gente con trascorsi differenti come tossicodipendenti, alcolisti, giovani che arrivano da orfanotrofi ecc. Non c’è un particolare limite d’età perciò al centro vi sono persone di età differente. Il ritrovamento dei senzatetto viene fatto per strada dai lavoratori di strada. I senzatetto sono invitati a recarsi presso il centro e vengono informati dei servizi che il centro offre.
In centro offre il suo aiuto a chiunque ma vi sono una serie di regole che è necessario seguire. Le regole base sono: la consumazione di alcol è vietata, si può fumare al di là dell’area delimitata, non sono ammesse pistole o armi bianche. Inoltre, sono tenuti a mantenere il centro pulito e una delle regole più importanti è non offendere gli altri clienti. Se non si attengono a queste regole saranno allontanati dal centro per un giorno o massimo per un mese.
Ci furono molti casi di incidenti provocati sotto l’influenza di alcol o droghe. Ecco perché il centro ha stabilito queste regole in modo da avere pace e unione. I clienti del centro hanno degli incarichi speciali; ad esempio se aiutano nella pulizia o includono nelle loro attività quotidiane la riparazione di un qualcosa, guadagnano dei buoni che possono essere scambiati oppure usati per avere la colazione, bere il tè, ottenere un controllo medico ed altre necessità quotidiane. Vi sono anche degli indumenti che possono acquistare al prezzo simbolico di 10 centesimi per una t-shirt o pantaloni, e 50 centesimi per degli stivali e delle giacche.
Abbiamo anche avuto l’opportunità di incontrare un senzatetto che ha ci ha raccontato la sua storia. Il suon nome è Marek e ha vissuto ai margini della società per la maggior parte della sua vita. Da quando ha perso la sua famiglia, all’età di soli 16 anni, ha iniziato a lottare per sopravvivere. Ha affermato di frequentare Domec sin dagli inizi, nel 2014. Per 6 anni ha vissuto per le strade di Londra incontrando tante difficoltà per sopravvivere. Gli venne rubato il documento d’identità perciò non ha alcun documento ed ora ha bisogno di aiuto da parte del centro e dalle altre istituzioni. È molto soddisfatto del modo in cui lavora Domec, del modo in cui aiutano lui e gli altri.
Il progetto Domec è finanziato in particolar modo da organizzazioni internazionali come Pontis, Enel, Slovenské Elektrárne, High School for Medicine and Social work e dalla città di Bratislava. Oltre a tutti questi benefattori, c’è sempre stata una mancanza di denaro e i bisogni dei senzatetto sono molti di più del supporto finanziario. Il centro, ora, sta raccogliendo dei soldi così da poter creare una piccola fattoria nel cortile dove vogliono poter far crescere dei frutti e della verdura per i clienti, perché lavorare in una fattoria può renderli più uniti e può portarli a nutrire delle speranze migliori per le proprie vite.
La capienza del centro non è grande abbastanza da soddisfare i bisogni di 3000 senzatetto che vivono a Bratislava; questo perché Domec ha uno spazio limitato ed è aperto solo durante il giorno. Nel centro vi sono 6 persone che lavorano a tempo pieno. Uno è un operatore sociale, poi vi è uno psichiatra, una donna delle pulizie, 2 coordinatori e un dottore. Queste figure sono affiancate da quattro volontari che lavorano part-time e che offrono il proprio contibuto in cucina, nelle pulizie e nella gestione del centro.
Il primo passo è stato fatto, il centro sta crescendo e le condizioni di cita stanno migliorando. I senzatetto non affrontano più le grosse difficoltà che affrontavano per strada, chiedendo l’elemosina. Ci sono sempre più persone desiderose di aiutare il centro e fornire le cose necessarie. Tutto sommato, questo progetto e il centro hanno provato di essere efficaci nella risoluzione della situazione dei senzatetto.
Scritto da: David Vuevski (Macedonia), Stefica Skarika (Croazia), Marco Dassogno (Italia), Nikoleta Bartokova (Slovacchia), Cristina de Pereda Garcia (Spagna) Redatto da: Ivana Petrisková
Questo articolo è stato realizzato da Youth Exchange “Raise Your V.O.I.C.E 0.2” che mira ad enfatizzare la voce delle minoranze presenti a Bratislava, Slovacchia. Youth Exchange fu ospitato dal team di Mladiinfo Slovensko dal 13 al 20 Aprile del 2016 a Bratislava, Slovacchia, un progetto successivo alla prima edizione di “Raise Your V.O.I.C.E” tenutasi a Skopje, Macedonia (maggio 2014).
Il post Domec: Second Home for Homeless People fu pubblicato per la prima volta su Mladiinfo.
Translated from Domec: Second Home for Homeless People