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dibattito ue 2014: quando gli interpreti rubano la scena

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Anche se il primo di­bat­ti­to tra i can­di­da­ti alla Com­mis­sio­ne Eu­ro­pea non è stato nè ri­ve­la­to­re nè emo­zio­nan­te, tutti i riflettori sono rimasti puntati sui veri protagonisti della con­fe­ren­za: gli interpreti. Quelli francofoni hanno davvero lasciato il segno. Hou­ston, credo che ab­bia­mo un pro­ble­ma.

Mi sarebbe piaciuto guar­da­re il di­bat­ti­to  in lingua originale, per­chè ritengo che la dimestichezza con la lingua sia un fat­to­re importante attraverso il quale giudicare la performance di un candidato. Sfor­tu­na­ta­men­te, non ho avuto que­st'op­por­tu­ni­tà, perchè in Francia tutto viene dop­pia­to nella lingua madre. Percò non po­te­vo real­men­te ascol­ta­re ciò che i can­di­da­ti di­ce­va­no in in­gle­se, ma in­ve­ce, po­te­vo os­ser­va­re come gli in­ter­pre­ti stes­se­ro fa­cen­do il loro la­vo­ro.

E devo dire che hanno fatto ve­ra­men­te un buon la­vo­ro. 

Ma, no­no­stan­te que­sto buon la­vo­ro, mi hanno fatto ri­de­re così forte da non po­ter­mi con­cen­tra­re per bene sul con­te­nu­to del di­bat­ti­to.

La ra­gio­ne per le mie ri­sa­te è sem­pli­ce: come ci si può con­cen­tra­re su ciò che la gio­va­ne, ener­gi­ca, fre­sca Ska Kel­ler sta di­cen­do, se ascol­ta­te la voce di un uomo bor­ghe­se di mez­z'e­tà? Come ci si può con­cen­tra­re se si vede una donna che pro­ba­bil­men­te co­min­cia la gior­na­ta con una cor­set­ta e della frut­ta fesca per co­la­zio­ne su una so­leg­gia­ta ter­raz­za, se in­ve­ce ascol­ta­te la voce di un uomo che vi im­ma­gi­na­te de­gu­sta­re ogni sera un Ca­stle La­fi­te Ro­th­schild Pauil­lac del '96 men­tre una  lam­pa­da da ta­vo­lo verde sulla sua scri­va­nia il­lu­mi­na mon­ta­gnie di sa­ga­ci vo­lu­mi con la sua luce gen­ti­le? E' un pò come ascol­ta­re una non­ni­na leg­ge­re Train­spot­ting alla sua ni­po­ti­na di 5 anni. 

NoN E' UN PAESE PER GIO­VA­NI 

Non c'era sol­tan­to un in­ter­pre­te: se non mi sba­glio ce n'e­ra­no cin­que - quat­tro uo­mi­ni ed una donna. E ben­ché non ci scom­met­te­rei la vita sopra, mi sem­bra che nes­su­no di loro fosse sotto i 40 anni. E che ne sa­reb­be dei la­vo­ri per i gio­va­ni lau­rea­ti eu­ro­pei? Quan­do ho scel­to di stu­dia­re tra­du­zio­ne ed in­ter­pre­ta­zio­ne nel 2007 ci hanno detto che le op­por­tu­ni­tà di la­vo­ro in que­sto campo in Eu­ro­pa erano mol­tis­si­me. Ve­ra­men­te mol­tis­si­me. Non ci ave­va­no detto che es­se­re gio­va­ni è uno svan­tag­gio in que­sto caso, però.

Non posso non pren­de­re in con­si­de­ra­zio­ne il fatto che gli in­te­re­pre­ti di ieri non sono stati neu­tra­li. Ad un certo punto mi sono chie­sta se non avrei per­ce­pi­to i can­di­da­ti in modo di­ver­so se fossi stata ben­da­ta, ed aves­si do­vu­to af­fi­dar­mi so­la­men­te alla voce degli in­ter­pre­ti. Ho rea­liz­za­to che sa­reb­be suc­ces­so di certo, per­chè ci sono stati mo­men­ti in cui gli in­ter­pre­ti hanno in­fluen­za­to i di­scor­si dei po­li­ti­ci con la loro in­to­na­zio­ne e il tono delle loro voci. Que­sto ha gio­ca­to a fa­vo­re di Jean Clau­de Junc­ker, ma ha cam­bia­to com­ple­ta­men­te la per­ce­zio­ne della per­fon­man­ce di Ska Kel­ler. Quan­do Guy Ver­hof­s­tadt  ha ge­sti­co­la­to (e lo ha fatto spes­so), una per­so­na sen­si­bi­le avreb­be avuto un at­tac­co di cuore, dato che l'in­ter­pre­te ha al­za­to il tono di voce così in alto da rom­pe­re dei vetri. L'in­ter­pre­ta­zio­ne di con­fe­ren­za è un one-man show che ha ra­gio­ne di esi­ste­re in­di­pen­den­te­men­te dal di­scor­so ori­gi­na­le? Cosa suc­ce­de­reb­be su le due real­tà lin­gui­sti­che pa­ral­le­le (quel­la crea­ta dal­l'au­to­re del di­scor­so e quel­la del­l'in­ter­pre­te) di­ven­tas­se­ro con­trad­dit­to­rie per vie del di­ver­so tono di voce del­l'in­ter­pre­te?

Que­sto non è' il no­stro show 

Sì, forse mi sto con­ce­den­do il lusso di un pò di in­no­cen­te pro­vo­ca­zio­ne qui, ma credo che la real­tà del mer­ca­to del la­vo­ro eu­ro­peo sia in­giu­sta. Ho stu­dia­to in­ter­pre­ta­zio­ne al­l'u­ni­ver­si­tà e l'in­se­gnan­te ha speso mol­tis­si­mo tempo ri­ba­den­do che ciò che noi dob­bia­mo es­se­re, prima di tutto, è es­se­re neu­tra­li. Ciò vale sem­pre, per quan­to pos­sia­mo es­se­re ego­cen­tri­ci non.è.​il.​nostro.​show. Ci ha in­se­gna­to che ci pren­dia­mo la piena re­spon­sa­bi­li­tà di quel­lo che in­ter­pre­tia­mo, non solo a li­vel­lo di sin­go­le pa­ro­le, ma anche a li­vel­lo di me­tri­ca, in­to­na­zio­ne e ac­cen­ta­zio­ne les­si­ca­le.

La do­man­da che ho posto al­l'i­ni­zio rie­mer­ge qui: per­chè non as­su­me­re gio­va­ni in­ter­pre­ti, che oggi gior­no pas­sa­no più tempo a cer­ca­re un la­vo­ro che la­vo­ran­do? Che sia il tempo di un cam­bio della guar­dia?

Translated from Eu debate 2014: when interpreters steal the show