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De Correspondent: la vittoria del Crowdfunding

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A pochi mesi dal debutto, è diventato un caso giornalistico senza precedenti. Gli ideatori del giornale olandese on line, De Correspondent,  ci hanno svelato le ragioni del loro successo. 

Cafébabel: Avete entrambi esperienza pregressa nel giornalismo, come avete messo in piedi De Correspondent? 

Rob Wijnberg: È successo tutto all'improvviso. Volevamo stare alla larga dalla morale e dai soldi… Ci interessava solo catturare l'attenzione dei lettori. Per questo ci siamo buttati sul crowdfunding che avrebbe permesso ai lettori stessi di finanziare il progetto. Abbiamo fatto di tutto per convincerli della validità dell'idea attraverso una promessa editoriale: De Correspondent darà voce solo ai migliori esperti di ogni settore. Una garanzia di qualità. In soli 8 giorni, abbiamo raccolto più di 1 milione di euro; abbiamo realizzato il sito in 5 mesi inaugurandolo ufficialmente a settembre.

"un antidoto contro L'ATTUALià'"

Cafébabel: A cosa è dovuto il grande successo delle donazioni ricevute?

Rob: Alla nostra onestà e coerenza. Abbiamo mostrato chiaramente la nostra indipendenza dalle altre testate giornalistiche. Nessuna pubblicità, niente di niente. Dobbiamo riconoscere che siamo stati fortunati ad aver avuto i riflettori puntati addosso. Entrambi abbiamo scritto un libro sul giornalismo che è andato a ruba. Il fatto di essere l'ex caporedattore del noto quotidiano olandese Nrc Next mi ha fatto conoscere all'intera nazione.  Ernst-Jan, invece, è l'ex caporedattore del sito news.

Ernst-Jan Pfauth: Abbiamo deciso di differenziarci dalle testate già esistenti. Lo slogan di De Correspondent potrebbe essere: "un antidoto contro l'attualità". L'obiettivo del libro era questo, a grandi linee: "non leggete l'attualità perché non dà un'idea ben chiara del contesto". Credo che una notizia debba essere inedita per colpire. In un certo senso, bisogna creare suspense, lasciare il lettore con il fiato sospeso. E questo oggi non succede più. Il messaggio che vogliamo far passare è che si può fare giornalismo con una marcia in più e in modo più innovativo. 

Cafébabel: In che modo il vostro sito fa "giornalismo innovativo"?

Rob: Vi faccio un esempio: gli autori, che sono anche i curatori del sito, dopo aver pubblicato gli articoli aprono un dibattito con i lettori su com'è nato l'articolo, come è stata trattata la notizia o, piu semplicemente, rispondono alle domande dei lettori curiosi. Selezioniamo le domande migliori e, in seguito, pubblichiamo le conversazioni nella sezione dei commenti. Tutto questo ci permette di mettere a tappeto la visione unilaterale del giornalismo a vantaggio di un giornalismo di approfondimento.

Ernst-Jan: Se viene pubblicato un articolo sulla medicina e i 100 medici più influenti della nazione partecipano al dibattito, il risultato è di aver creato un patrimonio di informazioni fenomenale che può perfino aprire nuove strade.

il futuro sta nella condivisione

Cafébabel: Parliamo di numeri, quanti lettori vi seguono?

Rob: Allora, siamo on line da settimane ormai… Abbiamo dei dati mensili, ma è ancora difficile fare statistiche. Possiamo dirvi che abbiamo 26 mila abbonati. Il mese scorso, ogni giorno, sul sito sono state registrate tra le 25 mila e le 30 mila presenze. Ma ci sono anche utenti che non riusciamo a identificare perché gli abbonati possono condividere tutti i contenuti del sito senza limiti nel loro network: chi non è abbonato non può accedere agli articoli, ma chi lo è può far leggere un articolo a chi desidera. Di conseguenza, non sappiamo quanti siano i lettori effettivi o potenziali

Cafébabel: Quindi l'accesso agli articoli è gratuito per chi lo legge con un meccanismo di passaparola. Cosa ci guadagnate?

Ernst-Jan: Diamo grande valore alla condivisione in sé. Se un abbonato decide di condividere un articolo con la rete dei suoi contatti, avremo maggiori opportunità di raggiungere un più ampio bacino di utenze. Per esempio, dopo aver dato vita a un dibattito on line su Zwarte Piet, il celebre aiutante olandese di Santa Klaus, si sono aggiunti altri 200 abbonati.

Cafébabel: Quante persone lavorano stabilmente per De Correspondent ?

Ernst-Jan: La squadra è composta da 12 persone, 7 delle quali sono redattori e il resto cura lo stile o fa la revisione degli articoli. In più, collaboriamo anche con 16 freelance.

Cafébabel: Qual'è stata la reazione degli altri media dopo il vostro debutto?

Ernst-Jan: Molti hanno detto che ci rivolgevamo a un pubblico di nicchia…

Rob: Altri hanno detto che non abbiamo creato nulla di nuovo. Ma è un atteggiamento critico radicato in Olanda. Soprattutto quando viene presentato un progetto che va controcorrente. 

Cafébabel: Al centro del vostro modello di business c'è il concetto di trasparenza: rendete noti i partner e le organizzazioni con cui collaborate. Chi sono esattamente?

Rob: Il partner più importante con cui lavoriamo è Momkai, una nota agenzia creativa online tra le più competenti a livello nazionale che ha realizzato il sito. 

Ernst-Jan: Il suo contributo è stato fondamentale dal momento che oggi l'informazione nuda e cruda non basta più. I designer ci aiutano a ideare modi innovativi di fare giornalismo. Credo sia questa la chiave del successo. 

Intervista realizzata da Alexandre Heully e Matthieu Amaré il 15 novembre 2013, in occasione della quarta Giornata della Stampa on line. Per maggiori informazioni vai al sito dello SPIIL.

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from De Correspondent : « l'antidote à l'actualité »