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Date un’altra chance a Oslo

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Default profile picture michele renda

Alla città del Premio Nobel per la pace piace mostrare un centro dal fascino decadente. Eppure i suoi sobborghi orientali sono animati da un’ampia offerta culturale e da giovani e studenti che vivono.

Chi arriva nella capitale norvegese, piuttosto che vedere fiordi idilliaci si imbatte sui tossicodipendenti della stazione centrale e le prostitute che bazzicano attorno alla storica fortezza di Akerhus. Sono solo due passi dalla roccaforte nel centro turistico di Oslo al centro Nobel per la pace, recentemente inaugurato, centro Nobel per la pace in quella che un tempo era la sala d’entrata della stazione occidentale. E dove ora sono i diritti dell’uomo ad essere messi nel binario centrale. Eppure si potrebbe cinicamente notare che, ancora più breve del percorso che porta alle eleganti sale dell’esposizione, è quello che va dalle lussuose navi da crociera alle giovani donne sparse attorno alla fortezza. Tra le quali, come si evince facilmente, non poche sono vittime della tratta internazionale di esseri umani.

Ah l’Europa!

Sono passati quasi venti anni da quando lo scrittore tedesco Hans-Magnus Enzensberger nella sua raccolta di studi “Ah l’Europa!” descrisse il fascino decadente che caratterizza Oslo. Fascino che si manifesta in particolare in vie come la Skippergata, che collega il porto alla stazione centrale. La Skippergata presenta ancora oggi un’immagine decadente, in un duplice senso: laddove solo la miseria degli uomini supera il misero stato delle case. E basta fare pochi passi avanti che la Skippergata si interseziona con la zona commerciale Karl Johan: e di nuovo un’impressionante ironia. Lo stato di bisogno e la miseria del mondo, che ai passanti sono esposti in cataloghi di plastica riposti con cura, qui nella Skippergata e attorno all’Akershus si possono studiare alla stregua di esseri viventi.

Non solo gnomi

Dunque il fascino di Oslo non risiede al centro della città. Si è invece conservato in aree limitate, e in quelli che una volta erano i quartieri operai ad est della città. In primavera e estate si risveglia in particolare il quartiere Grünerløkka, molto popolare soprattutto tra studenti e giovani, così come il quartiere Torshov, sempre consigliabile. È qui infatti che si sente la vera vita di Oslo: basta andare in uno dei numerosi parchi, caffè e locali, o fare semplicemente una passeggiata attraverso le vecchie vie o lungo le rive del lago Akerselva. Sorprende soprattutto il fatto che qui si sta schiudendo una città del tutto nuova, completamente diversa dai distinti e più distaccati quartieri efficienti localizzati ad ovest della città, per non parlare poi dei costosi quartieri residenziali a Holmenkolle. Probabilmente si pensa a questi vecchi quartieri operai ad est della città, quando ci si preoccupa delle anime di Oslo, che sicuramente non trovano espressione né nelle attrazioni turistiche di parco delle sculture Gustav Vigelands o di piste sciistiche a Holmenkollen. Al di là del mondo dei pullover norvegesi si scopre all’est una città, che non ha più molto a che fare con i luoghi comuni dei trolle o dei fiordi. Ma che con la sua molteplicità culturale esprime incomparabilmente di più lo stato attuale della città e della gente che la abita. Qui si fa molto di più di quanto si potrebbe supporre. Oslo è una città che merita uno sguardo più attento.

GUIDA

Lingua

Il norvegese non è particolarmente difficile da imparare, soprattutto quando si parla di già un’altra lingua nordica o germanica. In caso di necessità è possibile cavarsela anche parlando inglese.

Università

Oltre alla Università di Oslo ci sono altri istituti minori di istruzione universitaria, come Accademia norvegese della musica o la Scuola norvegese per lo sport.

Il posto da non perdere

Quasi ottimi sono i locali all’aperto come il Blå, una sala per concerti sulla riva dell’Akerselva. Qui si possono ascoltare le ultime novità della già innovativa musica norvegese.

Cosa fare

Andare in slitta a Holmenkollen. Il divertimento è sempre la migliore medicina contro il buio dell’inverno norvegese.

Cosa non fare

Il 17 maggio – festa nazionale – sventolare la bandiera dell’Ue per strada. Non vi farete nessuno amico…

Alloggio

L’altra faccia di Oslo: gli affitti sono molto cari.Conviene cercare tra gli annunci delle bacheche dell’Università di Oslo.

Translated from Oslo - eine Stadt für den zweiten Blick