Crisi dei migranti: la Grecia sotto pressione
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Roberta TrottaUn numero crescente di Paesi dell'Unione Europea minaccia di escludere la Grecia dall'area Schengen, se il Atene non blocca il flusso in ingresso di migranti. I commentatori non ritengono che il Paese ellenico sia l'unico responsabile.
L'UE non può farcela da sola
I partner europei dovrebbero guardare al proprio interno, quando di tratta del fallimento della politica d'immigrazione, scrive il quotidiano liberale Ethnos: «Questo vale soprattutto per quei Paesi partner che sostengono che questo problema riguardi esclusivamente noi (greci) e che siamo i soli ad aver fallito nel gestire questa situazione. Questo problema coinvolge tutti in Europa e solamente attraverso un'azione comune e di cooperazione si potrà arrivare ad una soluzione. Sicuramente dovremmo essere più coerenti con i nostri obblighi. Ma anche l'UE deve essere più efficace nella progettazione e nella loro implementazione. (...) Molti problemi potrebbero essere evitati se queste condizioni fossero assicurate in tempo. Visto che l'UE ha fallito nel far rispettare alla Turchia gli impegni presi, ora dovremmo iniziare a cercare i responsabili a Bruxelles. O a Berlino».
Da Ethnos Grecia 26/01/2016
La questione dei profughi dipende da Ankara, non da Atene
Anche i quattro Paesi del gruppo di Visegrad (Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria e Slovacchia) hanno criticato la presunta incapacità della Grecia di rifiutare i rifugiati. Il quotidiano liberale Dennik N difende Atene e sostiene, invece, che sia la Turchia a giocare un ruolo più importante: «La Grecia non può fermare l'afflusso di immigrati, non a causa della sua incompetenze ma perchè è caratterizzata da frontiere marittime. Atene potrebbe solamente affondare le navi dei profughi e poi raccogliere i corpi delle vittime sulla spiaggia. Non importa quanto sia potente la Marina greca, il suo compito principale può essere solamente quello di salvare i migranti. Senza il consenso della Turchia, la Grecia non può rinviare i rifugiati sulle coste asiatiche. D'altra parte la Turchia non ha alcun interesse a cooperare e vuole solamenti liberarsi dei rifugiati».
Da Dennik N Slovacchia 27/01/2016
Ancora una volta la pressione ricade sui Paesi periferici
La pressione esercitata da Paesi come Francia, Germania e Belgio nei confronti della Grecia, in materia di controllo delle frontiere, è un comportamento tipico degli Stati dell'Europa centrale, scrive il quotidiano conservatore Daily Telegraph: «In questi ultimi anni non è la prima volta che l'UE mostra il suo carattere imperialista. Durante la crisi finanziaria i Paesi periferici più deboli, come la Grecia e il Portogallo, sono stati puniti per la violazione di norme che Paesi come Francia e Germania trasgediscono restando impuniti. (...) La tendenza dominante dei leader dell'Europa centrale è abbastanza preoccupante per chi che crede nel valore della democrazia. Anche la Gran Bretagna sta riconsiderando le sue future relazioni con l'UE. Affinché la sua permanenza sia accettabile agli occhi degli inglesi, la sovranità britannica dovrà essere protetta e rispettata. La reazione dell'UE di fronte alla crisi dei rifugiati non rappresenta un buon auspicio».
Da The Daily Telegraph Regno Unito 26/01/2016
La Grecia non può fare tutto da sola
La crescente pressione sulla Grecia non basterà a limitare il numero di rifugiati, sostiene l'emittente pubblica Deutschlandfunk: «Oggi la Grecia riceve degli aiuti, ma deve anche essere pronta a svolgere i propri compiti da sola. Al momento Atene non dimostra un eccesso di zelo nel fermare i richiedenti asilo, che si dirigono verso nord senza essere controllati o registrati. Intanto le allusioni di alcuni Paesi UE, che minacciano di espellere la Grecia da Schengen se non cambia niente o se agisce troppo lentamente, non fanno che aumentare la pressione sulla Grecia. (...) Ma anche se la frontiera esterna della Grecia funzionasse alla perfezione, potrebbe raggiungere i propri scopi solo a due condizioni. Primo, la Turchia non deve permettere a tutti di arrivare in Europa, e deve impegnarsi eventualmente a rimandare indietro coloro che non godono del diritto d'asilo. E, secondo, i richiedenti asilo devono essere distribuiti equamente sul territorio europeo».
Da Deutschlandfunk Germania 26/01/2016
Tutte la colpe su Atene
L'Unione europea ora incolpa la Grecia del suo proprio fallimento, scrive il quotidiano di di centrosinistra Delo: «È come se nella crisi dei rifugiati, la Grecia, chiamata a gestire delle vere tragedie umane, fosse diventata il capro espiatorio per il fallimento di tutta l'UE. Se Schengen è sul punto di esplodere, non è perché la Grecia, uno Stato relativamente piccolo, non riesce ad arginare un afflusso di profughi senza precedenti. Se l'Europa rischia di perdere una delle sue più grandi conquiste del Dopoguerra, è anche a causa della stessa UE. L'Unione non è pronta a implementare una soluzione globale che fornisca assistenza ai rifugiati direttamente in Medio Oriente, insieme alla condivisione di questo onere tra i diversi Paesi dell'UE».
Da Delo Slovenia 26/01/2016
Come fermare gli sbarchi?
Chiedere a un Paese dell'Europa meridionale di "chiudere" le proprie frontiere marittime è tanto disumano quanto insensato, stigmatizza il quotidiano liberal-conservatore Corriere della Sera: «È lontanissimo il corpicino senza vita di Aylan Kurdi trovato in settembre sulla spiaggia turca di Bodrum. Si è dissolta l’ondata emotiva che quel sacrificio simbolico provocò in Europa, ed è stata infilata sotto il tappeto anche la generosa apertura di Angela Merkel a un numero illimitato di rifugiati siriani. Oggi, benché nell’Egeo i bimbi migranti muoiano a decine, la Cancelliera ha dovuto cambiare registro. (...) La Germania o l’Austria, se lo vogliono, possono ristabilire i controlli alle loro frontiere terrestri. Ma l’Italia e la Grecia cosa dovrebbero fare, davanti a un barcone mezzo affondato e stracarico di umanità che tenta di raggiungere le loro coste? Dare l’altolà perché altrove Schengen è sospeso e lasciare che affoghino tutti?».
Da Corriere della Sera 26/01/2016
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Translated from Flüchtlingskrise: Schwarzer Peter für Athen