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Coppa del Mondo di rugby: dizionario europeo della palla ovale

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Translation by:

Nicola Accardo

Torre di BabeleCulturaLifestyle

Domenica è il gran giorno. Almeno per i francesi che vedranno la propria nazionale impegnata nella finale della Coppa del mondo di rugby contro la Nuova Zelanda. Prima dell’attesa valanga di mete “all backs” e del risveglio stordito dei galletti, ripassiamo l’essenziale del lessico rugbistico europeo.

In Francia, scorre un fiume di espressioni. Persino dialettali, visto che la regione quasi esclusivamente interessata alla palla ovale è il sud dell’Esagono. Espressioni come “prendre un caramel” (prendere un caramello, che sarebbe una spinta possente) o “il n’y a pas que les bonbons qui font tomber les dents” (non solo le caramelle fanno cadere i denti) non sono francesi, sono regionali. Non chiedete quindi a un tedesco, un polacco o uno spagnolo di tradurre i termini di uno sport che non hanno mai visto nascere. Quasi impossibile trovare sui siti web polacchi la traduzione delle regole, mentre i tedeschi e gli spagnoli sanno almeno come chiamare la mischia (mêlée in francese) : Angeordnetes Gedränge oltre Reno, melé in spagnolo. L’essai (meta) diventa ensayo in spagnolo, mentre il placcaggio resta la parola inglese tackling per i tedeschi e si traduce con placaje in spagnolo.

A parte questo, poco altro (per tradurre il lessico per cafebabel.com si è addirittura mobilitato l’allenatore della nazionale tedesca di rugby!). In Italia le cose vanno meglio, soprattutto da quando, nel 2000, gli azzurri sono entrati a far parte del Torneo Sei Nazioni (prima erano cinque). Eliminati nel girone eliminatorio dei Mondiali, gli italiani stanno prendendo coraggio e ogni anno migliorano. Hanno battuto la Francia per la prima volta al Sei nazioni: 22-21 il 12 marzo scorso al Flaminio. Così i termini, mutuati dal calcio, sono più o meno gli stessi del francese: trasformazione (transformation), calcio di punizione (pénalité), area di meta (en-but), tiro a campanile (chandelle) e, naturalmente, palla ovale (ovalie).

Last but not least, gli inglesi, padre di questo e di quasi tutti gli sport di squadra e peggiori nemici dei francesi, capaci di batterli quest’anno nei quarti di finale. A loro dobbiamo i termini coach, toss (lancio della monetina), e play-off. E poi ancora l’hand-off (la mano tesa per allontanare l’avversario che tenta il placcaggio), il maul o il ruck (situazione che si crea durante il maul, ovvero una mini mischia di gioco, quando si arretra la palla per ripartire).

Prima o dopo la finale, in programma all’Eden Park di Auckland domenica 23 alle 10 ora italiana, guardate questo video esplicativo. Capirete meglio le regole.

Photo : (cc) Natural-Heart/flickr

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from Coupe du monde de rugby 2011 : petit dico de l’ovalie européenne