Commercio locale 2.0: dalla compravendita su Facebook al "social commerce"
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A Prato un gruppo di annunci su Facebook diventa una realtà di social commerce locale. L'idea di Marco Signorini si chiama Comprao.it: trovi (o pubblichi) un articolo online ma la compravendita avviene esclusivamente offline. Una possibile evoluzione e una risposta per il commercio "fisico", che è tutt'altro che estinto ma sarà sempre più online-influenced.
La fine dell'Erasmus e la necessità di liberarsi degli oggetti accumulati prima di tornare a casa. È da qui che ha iniziato a svilupparsi Comprao.it, un sito di social commerce locale, che non è solo elettronico (la compravendita si conclude infatti di persona) e raccoglie annunci da privati e aziende di Prato, Firenze e Pistoia. L'idea è di Marco Signorini, 24 anni, studente di Management a Firenze e da sempre appassionato di digital marketing ed e-commerce. Durante l'Erasmus a Jönköping, in Svezia, ha creato con due amici un gruppo su Facebook: «Era un continuo vai e vieni, un gruppo che riunisse tutti gli studenti che volevano vendere o acquistare oggetti non sarebbe stato assolutamente male». Al suo rientro ha importato questo sistema anche nella sua città, Prato, e l'8 dicembre 2013 è nato “Comprao: compro, vendo o baratto!”, una raccolta di annunci per agevolare scambi e vendite tra i residenti della stessa città.
Oltre l'e-commerce: "compra, vendi, incontra"
Il successo su Facebook è stato esponenziale. «Dai soli amici e conoscenti» racconta Marco, «abbiamo raggiunto oltre 20 mila iscritti». A poco più di un anno dalla sua nascita, arriva il passo ulteriore: convogliare quelle 8 mila transazioni concluse (una stima) e i 40 nuovi articoli postati ogni giorno (in media), in una piattaforma capace di gestire quel traffico. Così dal 13 aprile è online Comprao.it, un sito (per ora in versione Beta) che oltrepassa i confini di «un vero e proprio e-commerce e del commercio tradizionale, è una vera e propria fusione dei due»: sfrutta il web per raccogliere sui propri negozi virtuali gli articoli in vendita, ma fa incontrare di persona compratori e venditori per visionare l'oggetto e pagare in contanti. “Compra, vendi, incontra” si legge nel pay off: «Nella mia testa c'era già l'idea di sviluppare una piattaforma che mettesse in contatto privati e aziende di zona, creando un vantaggio per entrambi» dice il suo fondatore. A tutto questo si unisce l'aspetto “local”: «Tutti coloro che faranno parte della nostra community si troveranno esclusivamente su Prato, Firenze, Pistoia» spiega Marco. E forte è l'integrazione con l'ecosistema social: si incoraggia l'autenticazione e l'integrazione con il proprio account su Facebook, per favorire la trasparenza e la condivisione, e sarà possibile commentare gli articoli – come in una chat – e lasciare un feedback sul venditore.
Porta aperta alle aziende locali
Su Comprao si può trovare di tutto: dai pannelli fonoassorbenti ai mobili della cucina, dall'elettronica a scarpe, vestiti e auto. Qual è la novità per i venditori? Il privato che vuole sbarazzarsi degli oggetti usati o inutilizzati avrà un account gratuito, con un numero di annunci limitato. Mentre ogni attività commerciale, immobiliare o concessionaria, che vuole aumentare la propria visibilità su scala locale, potrà pubblicare un numero illimitato di articoli grazie un abbonamento (tra i 10 e 25 euro mensili). «Vogliamo attivare un processo inverso a quello attuale, dove sono le aziende a “bussare” alla porta del potenziale cliente, semplicemente mostrando prima i propri articoli» spiega Marco Signorini, che cerca di intercettare l'interesse dei commercianti locali. La sostenibilità del progetto si basa anche sulla promozione a pagamento degli annunci in evidenza, e si sta pensando a dei meccanismi di sconto e coupon in stile Groupon per le aziende iscritte. «Su Comprao.it mi aspetto una vera e propria community» dice Marco. A pochi giorni dal lancio «abbiamo avuto un'ottima risposta, già dal giorno dopo della presentazione del sito» conclude Marco, «ci sono più di 450 annunci» e diversi commercianti di Prato si sono iscritti.
Vendere e comprare nell'online-influenced commerce
Il commercio “fisico” è tutt'altro che estinto. Ai tempi delle transazioni all-digital di eBay e Amazon, Mike Ghaffary su Techcrunch ha ideato un'equazione che quantifichi con un coefficiente il grado “locale” di beni e servizi. La formula considera la rilevanza dell'esperienza fisica prima e dopo l'acquisto e la presenza di sostituti validi e affidabili online. Incrociando percezioni personali e il fatturato (negli USA) dei mercati “in mattoni e cemento” e di quelli digitali, Ghaffary conclude che, anche se tutti comprassimo su internet in modo compulsivo, nel prossimo futuro la dimensione del commercio locale resterebbe «tre volte più grande dell'e-commerce». La vera sfida per il business 2.0 è l'integrazione tra il mattone e la rete, soprattutto con lo sviluppo di un commercio “online-influenced” anche per le categorie ad alto coefficiente locale. «I clienti vogliono un'esperienza mobile o sul web prima, durante e dopo essere andati nell'azienda fisica»: cercano la recensione del ristorante su TripAdvisor, fotografano i piatti serviti e li pubblicano su Instagram consigliandoli agli amici.
E i gruppi di compravendita su Facebook?
Creare comunità e condividere un'esperienza sono dunque ingredienti fondamentali per vendere e comprare. Sul web esistono “luoghi” affollati e frequentati da tutti, come Facebook, e prosperano le nicchie di consumo e di interessi. A febbraio anche Mark Zuckerberg ha introdotto alcune novità per le inserzioni sui gruppi di compravendita: l'opzione “Vendi” con la possibilità di inserire – in modo integrato e ordinato – prezzo, luogo di consegna e un contrassegno “disponibile” o “venduto”. Solo un piccolo miglioramento a fronte dei molti limiti: sui gruppi non esistono categorie, l'ordine è unicamente cronologico, la ricerca spesso casuale, ed è difficile strutturare un rapporto di feedback efficiente.
È comunque una notizia positiva anche per Marco Signorini perché – non si discute – «Comprao su Facebook resta e continua a funzionare». Non è facile trovare community altrettanto numerose, efficaci e partecipate. In Europa, con oltre 22 mila membri e un traffico continuo (il vero parametro da verificare è se gli annunci ricevono commenti), “Brussels sell/swap/buy or give it away” sembra funzionare ed è molto frequentato da expat. Come Giulia, in Erasmus nella capitale belga: «Ci sono sempre molti annunci» racconta, «io avevo bisogno di una bici usata, mi hanno contattato subito e due giorni dopo l'ho comprata da una signora».