Come ti traduco "scotolato" in svedese
Published on
Al festival della letteratura di Mantova il ciclo Con traduttore a fronte, voluto dalla traduttrice Laura Cangemi. Dove si è discusso di problemi di traduzione, letteratura, e del ruolo del traduttore. Finalmente in un festival d'importanza nazionale, come quello di letteratura a Mantova, i traduttori hanno un loro posto d'onore.
E la responsabile delle traduzioni e delle interpretazioni della rassegna letteraria, Laura Cangemi, ha dato spazio, per alcuni degli autori, anche ai loro traduttori.
Una chiacchierata tra la scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby, autrice di Boccamurata, e la sua traduttrice in svedese Barbro Andersson, che ha disvelato le difficoltà del tradurre. Due lingue così opposte: il sud e il nord, il giorno e la notte, la fantasia e la precisione: cioè il siciliano e lo svedese. Come tradurre proverbi, modi di dire, frasi fatte addirittura in siciliano nell'originale? Naturalmente non esiste una formula magica, convengono la Andersson e la Agnello Hornby. Ma una serie di stratagemmi che possono rendere il più possibile un valore equivalente nella lingua d'arrivo. Ecco che il traduttore assume un'importanza cruciale.
D'altronde la scrittrice non risparmia nei suoi libri i regionalismi. E questo, per sua stessa ammissione, perché non conosce la parola in italiano. O forse, semplicemente il valore inconscio che dà alla parola scotolato è molto più ampio del corrispondente italiano, scrollato. E perché, scrivendo per mantenere la propria memoria della sua Sicilia, la lingua assume prepotentemente un valore aggiunto.