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Colonia: le donne entrano in gioco

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Translation by:

Tiziana Zoccheddu

societàLifestyle

Oltre un terzo dei programmi televisivi nazionali tedeschi sono prodotti a Colonia. Tra gli otto canali con sede sulle rive del Reno, nella “città dei media” ci sono anche le redazioni di Frau TV, giovane e fortemente femminista, e di Emma, rivista militante.

La stampa femminile, avete presente? Campioncini di bagnoschiuma e profumi, tonnellate di pubblicità, pettegolezzi, test sulla vita di coppia... Se anche voi avete quest'idea della stampa femminile, è perché non conoscete ancora le due alternative tedesche, Frau TV e Emma, che fanno emergere tematiche femminili attraverso un dialogo tra i sessi privo di complessi, se non nettamente femminista. Contro la stampa femminile sciocca, superficiale e convenzionale, un viaggio a Colonia, nelle redazioni di queste due realtà editoriali, fa davvero bene.

Basta fare da tappezzeria!

«Benvenuti alla trasmissione per le ragazze che fanno tappezzeria, le tigri, gli angeli vendicatori, le dee, le madri, le nonnine, le sposate, le lesbiche, le sgualdrine, le donne single, le megere, le streghe, le pulzelle, le modelle ambulanti, le vergini, le brave donne...e naturalmente gli uomini», recita la pubblicità di FrauTV, facendo ben capire il tono della trasmissione. Il taglio è moderno come quello di Closer, il pubblico raggiunto è eterogeneo quanto quello di Marie Claire, ma la caporedattrice Lisa Ortgies e la sua squadra non fanno l'elogio della vanità e non vogliono certo affamare i cervelli del loro pubblico. E così su FrauTV si parla degli argomenti più disparati, dall'aborto alla dieta, dai testimoni di Geova all’attaccamento morboso alle relazioni amorose. «È una trasmissione femminile moderna, che non ha bisogno di dichiarare nessuna guerra, ma che deve avere uno sguardo aperto e limpido sui temi che riguardano le donne, trattati con rigore giornalistico, con l'aggiunta, ogni tanto, di un po' di charme e umorismo. FrauTV non è una di quelle trasmissioni che interessano solo alle donne. Anzi, diventa sempre di più un prodotto per uomini», spiegano i suoi creatori. 

E poi c'è Emma, che affronta i temi al femminile in maniera diversa. La squadra di redattori, riuniti a Colonia intorno alla fondatrice del mensile, Alice Schwarzer, tratta con un tono combattivo, offensivo e provocatorio dei temi spesso legati alla politica. L'importanza del simbolo della vulva nelle diverse culture, il dibattito su un possibile movente misogino dietro la strage di Winnenden, la lotta per il diritto all'aborto in Germania e la sua evoluzione, questi sono alcuni degli argomenti del numero di luglio-agosto 2009 di Emma. Venduto nei Paesi germanofoni, a giudicare dalle lettere alla redazione, è apprezzato tanto dalle giovani che dalle donne più adulte. Certo, sulla rivista si riflette la popolarità di Alice Schwarzer, figura di punta del movimento femminista tedesco, i cui punti di vista non sempre sono condivisi dalle nuove generazioni. Emma ha uno spirito di rivolta che per molte donne è ormai superato.

Una torre in mano alle donne

(Emma.de)Dietro la Frauenmediaturm di Colonia, una torre medievale che ospita una biblioteca e un centro di documentazione femminista, c'è ancora questa giornalista che, a suo tempo, lottò a fianco a Simone de Beauvoir e del Movimento di Liberazione delle Donne (Mlf). Nella biblioteca troviamo libri su cui campeggiano i volti e i nomi di artiste e donne famose come Louise Bourgeois, Maria Lassnig, Cindy Sherman e Niki de St. Phalle, la scrittrice Elfriede Jelinek e perfino la cancelliera Angela Merkel. Ma anche le copie della rivista lesbica Krampfader (letteralmente “varice”): insomma, siamo lontani anni luce dai titoli accattivanti e sexy di Cosmopolitan e Glamour!

Oltre alla sua offerta di letteratura “al femminile”, la Frauenmediaturm va molto orgogliosa del suo thesaurus. Si tratta di un dizionario che raccoglie parole che trasformano il vocabolario, una sorta di lotta al sessismo attraverso la lingua e attraverso le immagini veicolate dalle parole. Una sorta di manuale del politicamente corretto, ma anche uno strumento per gender studies. Stabilire questo centro in una torre storicamente importante per la città di Colonia è stata una lunga lotta. Alice Schwarzer è riuscita a conquistare la Bayenturm che, come vuole la leggenda della città, dà poteri illimitati al suo possessore. Gisela Manderla, rappresentante dell'Unione per le donne di Colonia, conferma: «Oggi il fatto che questa torre, simbolo di Colonia, sia in mano alle donne è un fatto comunemente accettato».

Si ringrazia Yvonne e tutta l'équipe di Colonia!

Translated from Cologne: les femmes à la pointe