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Cinémardi, tuffo nel cinema francese moderno e d'autore 

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Palermo

Fino al 19 aprile appuntamento ogni martedì con la cinerassegna dell'Istitut Français Palermo, tra film di genere e opere che giocano modernamente con diversi codici e linguaggi.

Cinémardi è una parola semplice che dice subito tre cose: si parla di cinema, le proiezioni si tengono il martedì e i film sono francesi. Aggiungiamo che la rassegna si può vedere gratuitamente alle 21 ogni martedì presso la Sala Vittorio De Seta dei Cantieri Culturali alla Zisa, unico esempio di sala pubblica palermitana che nel 2015 ha ospitato i festival Sorsi Corti, Sicilia Queer, Efebo d'Oro, Palermo Horror Fest e tantissime altre iniziative, retrospettive e film restaurati.

Il quinto elemento della riuscita ricetta dell'Institut Français Palermo, sempre attivo nel proporre eventi che in primo luogo diventano preziosi scambi linguistici e culturali (ovviamente i film della rassegna sono tutti in lingua originale, sottotitolati in italiano), è quello di esplorare con Cinémardi i diversi generi cinematografici.

In questo senso resta emblematico L'Homme de Rio, il film che martedì 19 gennaio ha inaugurato la seconda edizione della rassegna. Il regista Philippe De Broca non lo sapeva ancora, ma inscenando le avventure dell'aviere Duforquet (Jean Paul Belmondo) che in licenza per otto giorni deve volare da Parigi a Rio de Janeiro per rintracciare la sua fidanzata rapita, aveva inventato il fortunato genere commedia d'avventura.

«Non è l'adattamento di Tintin di Hergé - ha spiegato in sala il direttore dell'Istitut, Eric Biagi, per introdurre il film - perché il regista temeva molto il controllo dell'opera da parte dell'autore e perché aveva bisogno di una donna sensuale come motore dell'azione. Ma L'Homme de Rio è sicuramente l'equivalente cinematografico di Tintin, pieno di riferimenti e allusioni e si dovrà aspettare I Predatori dell'Arca Perduta di Spielberg per vedere un altro film in grado di raccogliere lo spirito del fumetto belga», ha concluso Biagi. 

De Broca troverà nella splendida Fraçoise Dorlèac, sorella di Catherine Deneuve scomparsa molto presto, il motore dell'azione di questo scatenato film, e in Belmondo il suo pivot. Al pubblico spetta il piacere di immergersi in ariose scene che ritraggono Parigi, Rio de Janeiro e Brasilia negli anni Sessanta, con più di una punta di interesse storico-urbanistico, ma la vera forza del film è il ritmo sincopato, le avventure per terra, mare e cielo, gli inseguimenti con ogni possibile mezzo di locomozione, bici, motociclette, vetture cabriolet, motoscafi, battelli, tram, treni e aeroplani.

La velocità diventa spesso elemento di comicità che il personaggio interpretato da Belmondo sfrutta agendo di getto, senza pensare, ritrovandosi in situazioni assurde e pericolose, in scene d'azione in cui é aiutato solo dagli artifizi (oggi ingenui a tratti, ma ben calati nello spirito del film) del montaggio, ma sempre senza controfigure. Non mancano le mega risse da balera, l'arcano delle antiche civiltà dell'Amazzonia e le danze carioca, ma anche quando la narrazione rallenta, cadono accenti fantasiosi e sorprendenti, come la pausa notturna dei protagonisti in una simpatica capanna delle favelas dall'ingegnoso arredamento a scomparsa.

Se L'Homme de Rio è il papà del genere avventura, La Chute De La Maison Usher di Jean Epstein è atteso martedì 5 aprile come l'opera fondatrice dell'onirismo gotico sul grande schermo e del cinema fantastico in generale, mentre il 12 aprile Les Parapluies De Cherbourg di Jaques Demy si può ascrivere a punto di riferimento della commedia "in-cantata".  Ma Cinémardi ospita anche tanto cinema contemporaneo, dove generi, codici e linguaggi si mescolano in film potenti e personali, scelti con la logica di includere cinema d'autore ed intrattenimento del pubblico.

Martedì 26 gennaio è imperdibile La Prochaine Fois Je Viserai Le Cœur, grande pellicola d'atmosfera che racconta una Francia di provincia immersa nella paura per via di un maniaco che prende di mira le donne. Segue Tristesse Club, fondato su un umorismo indie, altro, non legato alla comicità formattata dei film mainstream.

E ancora, negli altri film, supereroi che incontrano il genere burlesco, western che mettono insieme fantasy e indagine sociale, un rifacimento di Romeo e Giulietta che unisce tradizione zigana e cultura hip hop. In questo rimescolamento di generi, c'è anche un film "sul genere", un'opera a tematica per così dire LGBT:  si tratta di Eastern Boys di Robin Campillo, ed è in programma il 16 febbraio. Narra di un incontro gay tra due ragazzi che si avvicinano in una stazione, anche se le cose non sono come sembrano. Un film che è stato definito "documentario pasoliniano, trance techno invasiva, thriller mozzafiato" e che è stato annullato durante la prima edizione di Cinémardi per via degli attentati parigini di venerdì 13 novembre.