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Chi sono i giovani grillini? Identikit dei ragazzi a 5 stelle 

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PoliticaPalermo

"Italia Cinque Stelle", il raduno nazionale del Movimento Cinque Stelle che ha affollato il Foro Italico di Palermo il 24 e 25 Settembre, è stato anche l'occasione per conoscere da vicino i giovani che premiano il M5S come prima forza politica. Ma chi sono questi ragazzi e perché sono così attratti dal Movimento nel momento in cui la politica non è mai stata così distante dai cittadini?

Scelgono il Movimento 5 Stelle perché lo reputano più credibile e coerente rispetto ai partiti tradizionali che non li rappresentano più, o non li hanno mai rappresentati. E decidono di mettersi in gioco in prima persona, perché nessuno ha mai dato loro la possibilità di accedere alla politica dal basso, senza barriere o senza conoscere qualcuno. Oltre al ritorno in campo del fondatore, per alcuni "padre padrone", Beppe Grillo, la discussione di temi ormai noti all'agenda politica (dai "No" alla riforma costituzionale e all'Italicum, passando per quello al Ttip – Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti – e all'olio tunisino) e la rinnovata insofferenza e ostilità nei confronti dei giornalisti, la kermesse è stata anche la vetrina dei giovani. Quelli che alle Feste dell'Unità del nemico Pd, si vedono sempre meno. Anzi sono proprio spariti. 

Non che i militanti, curiosi, attivisti e piccoli amministratori locali presenti nei gazebo o sotto i palchi di "Italia a 5 Stelle" fossero tutti under 35, ma di giovani ve ne sono comunque parecchi, e provengono da tutta la penisola. Ma chi sono i giovani cresciuti nella base grillina o approdati da militanze completamente diverse? Ci siamo fatti un giro per vederci più chiaro. 

Tutte le indagini sociologiche e giornalistiche degli ultimi tre anni hanno evidenziato come il M5s si affermi come primo partito tra le fasce d'età più giovani. Qualche numero: secondo la rilevazione semestrale sulle opinioni politiche realizzata dal Cise (Centro Italiano di Studi Elettorali) per Il Sole 24 Ore, a dicembre 2015 il 35,2% degli elettori tra i 18 e i 29 dichiarava di preferire il M5S, contro il 32,5% a favore del Pd. Una percentuale che lievitava al 37,3% tra i 30-44enni e al 42,3% tra 45-54enni. Allo stesso tempo, non è un mistero che ai ballottaggi delle elezioni comunali di Roma e Torino dello scorso giugno il voto dei giovani per due candidate "giovani", Virginia Raggi (37 anni) e Chiara Appendino (32 anni) sia stato decisivo.

Vegani e partecipazione dal basso

Vicino all'ingresso della manifestazione c'è il gazebo dei vegani e degli animalisti a Cinque Stelle, popolati da molti militanti poco più che ventenni. «Sono grillino dal 2010 e vengo da Parma, la città di Pizzarotti» dice Matteo Rastelli, programmatore 23enne ex militante di Lotta Comunista, mentre distribuisce volantini del gruppo vegano e sorride alludendo al primo sindaco pentastellato, da tempo ai ferri corti con Grillo e il direttorio. «Dal 2010 seguo il blog di Beppe. Allora avevo solo 17 anni, e scelsi il Movimento per la sua coerenza e perché mi dava la possibilità di partecipare dal basso: a vent'anni ho potuto collaborare alla stesura di un progetto di legge, per un giovane cittadino è stupendo». Ed in effetti il look e l'entusiasmo di Matteo ricordano quelli di Mattia Calise, di qualche anno più grande, che nel 2011 (a vent'anni) si candidava a sindaco di Milano, prima dell'exploit elettorale del partito. E le difficoltà a Roma o le critiche per la direzione verticistica del Movimento? «Mi piacciono le cose belle del Movimento, come tutte le persone che ho incontrato lungo il percorso. Ma siamo scredidati dai media, perché veniamo percepiti come un pericolo per il sistema».

Viene dalla sinistra anche Giovanni, medico siciliano 29enne che, dopo anni di militanza nella sinistra giovanile, si è lasciato sedurre dal Movimento. «Nel M5S confluiscono tante persone da diverse ideologie e partiti» spiega in un momento di relax, mentre i militanti del Nord Italia si concedono alle specialità dello street food palermitano. «I partiti hanno calpestato le grandi ideologie: la destra di Montanelli e il comunismo non esistono più. I giovani scelgono i Cinque Stelle perchè possono partecipare dal basso, perché qui, al di là di tutte le contraddizioni, il vero leader è il popolo» conclude. 

"Questo euro e questa Europa sono una zavorra"  

«La fiducia nei partiti è diminuita parecchio. I partiti sono ormai verticistici, e in politica non entri se non conosci qualcuno». Aggirandosi tra gli stand ed i gazebo c'è uno spaccato dell'Italia delle piccole amministrazioni, con in testa le nuove amministrazioni comunali conquistate alle ultime amministrative. Amedeo Clemente ha 25 anni, e alle elezioni amministrative di giugno è stato eletto consigliere comunale a Ginosa, comune pugliese di 22mila abitanti in provincia di Taranto. «Seguo il Movimento dagli inizi, quando raccoglieva ancora pochi consensi» racconta Amedeo. «Avevo 18 anni quando iniziai ad interessarmi alla politica, perché non volevo che altri decidessero per me e il Movimento mi sembrava l'unica forza credibile» aggiunge il giovane geometra, che ha anche le idee chiare sull'euro: «Per avere una moneta unica bisognava creare prima un'unione politica e sociale: se le condizioni non cambiano l'unica strada è uscire dall'euro e creare la ripresa. Per adesso l'Europa è una zavorra che limita la sovranità politica ed economica dello Stato». 

È d'accordo anche Alessandro, rappresentate di 28 anni che si aggira tra gli stand con la sua fidanzata 24enne Stefania. Vengono da Vittoria, in provincia di Ragusa, uno dei capoluoghi di provincia governati dai Cinque Stelle, ed indossano entrambi una maglia bianca con il logo del Movimento. «I grillini sono coerenti e credibili – dice Alessandro – e si battono contro il signoraggio bancario, che non è altro che una schiavitù dei popoli, un’usura legalizzata. Anche se io sarei favorevole all’Europa, se fosse equa per tutti». Ma parlano d'Europa anche altri due giovani che vengono da Livigno, in Lombardia: «Sostengo i Cinque Stelle da quando avevano il 2%. Questa Europa si può lasciare. Avevano detto che l'Inghilterra avrebbe avuto un sacco di problemi dopo il referendum, e invece...» dice Maverick, 25 anni, magazziniere, che prima di Grillo votava per Berlusconi. «L'Europa dei nostri padri era positiva, ma questa è molto diversa ed è dominata da banche e speculatori», gli fa eco l'amico Andrea, imprenditore di 25anni. «Abbiamo già lasciato morire la Grecia per i parametri di Maastricht. Io sarei favorevole all'Europa, non questa non va proprio».

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Pubblicato dalla redazione locale di cafébabel Palermo.