Participate Translate Blank profile picture
Image for Censurati: la playlist degli spiriti liberi

Censurati: la playlist degli spiriti liberi

Published on

Cultura

Parolacce, gemiti e volgarità. Ecco il viaggio mentale (e soprattutto musicale) di cafébabel tra artisti imbavagliati, jack staccati, anatemi, sospiri e, perché no, anche qualche accusa di razzismo. 

Quando si parla di censura, c'è da dire che anche la musica non se la passa così bene. In giro per il mondo, ci si può imbattere in delle vere e proprie black list di canzoni da non mandare in onda. Per nessun motivo. Ne ha una la BBC e ne hanno una anche tutte le emittenti americane dopo l'11 settembre. Ma, per essere censurati, basta molto meno.

God Save the Queen - Sex Pistols (1977)

Prima per settimane nella classifica dei singoli inglesi, God Save the Queen viene censurata per "vilipendio alla Regina e all'inno nazionale". Ma a Johnny Rotten non importa un granché.

Cara ti amo - Elio e le storie tese (1991)

«Questa è la vera musica rock, quella con le parolacce!»: a parlare è Elio, frontman degli Elio e le storie tese, gruppo italiano di rock demenziale. La loro Cara ti amo viene cesurata in diretta durante il concerto del primo maggio del 1991. Uno spinotto staccato ed è fatta.

Russians - Sting (1985)

In piena guerra fredda, Sting non risparmia né Reagan, né Khruschev. Vincere? «Una bugia a cui non possiamo più credere». Tanto basta, in un clima così  delicato, per essere criticato e censurato.

Killing an arab - The Cure (1978)

Poco importa che Robert Smith si sia ispirato a una parte dello Lo straniero di Camus per la sua Killing an arab: per molti altri si tratta di un inno all'odio razziale. Vietata dalle radio inglesi e americane durante la guerra del Golfo, Killing an arab diventa il grido di battaglia di alcuni gruppi ultra-nazionalisti. Poveri Cure!

Je t'aime, moi non plus - Serge Gainsbourg et Brigitte Bardot (1969)

«Sospiri, pianti e grugniti che nemmeno una mandria di elefanti durante l'accoppiamento» scrive un giornale italiano negli anni '70. Di che canzone stiamo parlando? Ma di Je t'aime, moi non plus di monsieur Gainsbourg e... Jane Birkin? No, Brigitte Bardot. Il marito della Bardot non la prende bene e, d'accordo con la casa discografica, fa vietare il passaggio della canzone sulla radio. Quando si dice la gelosia...

Lucy in the sky with diamonds - The Beatles (1967)

BBC strikes again: le giustificazioni di John Lennon, che si sarebbe ispirato a un disegno del figlio Julian, non vengono prese sul serio. Nemmeno per un minuto. Per l'emittente inglese si tratta di una canzone dedicata all'LSD. Ciao ciao, viaggi mentali!

Claudia hat nen Schaferhund - Die Ärtze (1987)

Claudia ha un bel pastore tedesco e immaginate un po' quel che ci fa quando la sera, lui salta sopra il letto... Punk's not dead!

Chcemy być sobą - Perfekt (1983)

«Vogliamo essere noi stessi» canta il frontman del gruppo polacco Perfekt. Destino vuole che la frase possa essere tranquillamente modificata in «chcemy być zomo», ovvero «vogliamo lottare contro la polizia». La polizia comunista, ovviamente. Una frase che il governo polacco non si fa ripetere due volte: zittite i Perfekt!

Miss Maggie - Renaud (1985)

Un attacco alla politica di Margaret Thatcher. Talmente acuto che "Maggie" se ne accorgerà 27 anni dopo, nel 2013. Poco importa, il potere della Lady di ferro è ancora cosi forte da riuscire a impedire la trasmissione della canzone per diversi giorni. Anche a France Bleu.

PREMIUM: Je so' pazzo - Pino Daniele (1979)

Nel 1979 mamma Rai - la televisione di servizio pubblico italiana - decide di censurare alcune delle canzoni che partecipano al Festival di Sanremo. Tra le "epurate" anche Je so' pazzo di Pino Daniele, scomparso da poco. Perché? «...perché je so' pazzo, je so' pazzo, nu ce scassate o cazz».