Camille de Toledo: "BASTA CON IL PASSATO!"
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Elisabetta CassoneIl passato è troppo presente in Europa. Come sarebbe se si integrasse un po’ di futuro?”. Anche lo scrittore e filosofo francese Camille de Toledo ha discusso in merito, in occasione dell’incontro “A Dispute over Europe” avvenuto lo scorso 2 maggio a Berlino. Come fondatore della Société européenne des auteurs” si batte per una comunità di cittadini europei poliglotti. Di seguito l’intervista.
Il filosofo francese Camille de Toledo è un europeo che si batte in prima linea: le sue radici ebree richiamano la Turchia e la sua famiglia ha vissuto per decenni sia in Spagna che in Svizzera, ma egli è nato a Lione e vive attualmente a Berlino. Il suo concetto di “bilinguismo” come punto di inizio per un nuovo pensiero sull’Europa si alimenta a partire dal suo stato di frontaliere tra due terre, lingue e culture. Così Camille de Toledo può affermare accoratamente: “I live in between languages. Je vis entre les langues. Ich lebe zwischen den Sprachen.” Cafébabel ha incontrato il filosofo a Berlino, in occasione del convegno A Dispute over Europe.
Cafébabel: Le elezioni si avvicinano, ma i giovani di Europa sembrano interessarsene appena. Perché ritiene che ci si dovrebbe interessare all’Europa?
Camille de Toledo: Perché l’Europa, altrimenti, si interessa a se stessa (ride). È importante riconoscere che all’Europa - nel modo in cui momentaneamente si presenta - non interessa la generazione più giovane. Ma si muove in altra maniera: la gioventù di Europa è collegata attraverso amicizie e network transfrontalieri, poiché la sua cultura è medesimamente transculturale. A questo riguardo, le giovani generazioni sono certamente molto più europee dei loro predecessori. Si deve distinguere assolutamente tra l’Eurolandia, quindi la politica di Bruxelles e della sua agenda, e una politica delle giovani generazioni. Se si discernono questi due aspetti, si affermerà ancora che i giovani non si interessano di politica.
Ritratto dello scrittore e filosofo Camille de Toledo su Artnet.fr (2012).
Cafébabel: In quale misura i giovani europei sono orientati alla politica?
Camille de Toledo: Movimenti come il Movimiento 15-M in Spagna o Occupy a Madrid dimostrano che i giovani sono molto coinvolti nella politica, ma non hanno alcuna voce nella compagine delle istituzioni attuali. Le più vecchie generazioni si rifiutano di dare ascolto a questa forma di “subterranean politics” (politica dal basso, NdR), come è stata definita recentemente in uno studio della London School of Economics. Alcuni movimenti sono incredibilmente politici, ad esempio, in ambiti quali Ambiente, Protezione dei Dati personali, Trasparenza democratica, Identità migranti, Diritti delle minoranze, ecc. Ma a questi temi non viene ancora dato molto spazio, piuttosto si potrebbe dire ai giovani: “Guardate, alla vostra politica si presta ascolto ed essa può cambiare strutturalmente.”
Cafébabel: L’attuale Eurogenerazione può giocare un ruolo decisivo nella politica europea?
Camille de Toledo: Sono convinto che se domani o tra dieci anni sorgesse un movimento di cittadini europei, allora molti giovani andrebbero per le strade. Da una parte, infatti, le attuali condizioni di vita, l’alto tasso di disoccupazione e problemi simili sono stati risolti da decisioni politiche prese a Bruxelles o, rispettivamente, nei singoli paesi. Dall’altra, occorre però un movimento di protesta. Ciononostante, al momento non riusciamo a fomentare un movimento di protesta che assumi un punto di vista europeo.
Cafébabel: Perché la chiave del futuro dell’Europa verte sulla traduzione?
Camille de Toledo: A mio parere la traduzione è uno dei punti chiave alla base della cittadinanza europea. Se si vuole creare una nazione europea ci si dovrà confrontare immediatamente con la questione di una lingua comune. In quale lingua ci si può indignare su un “political common” (una base politica comune, NdR) che è esso stesso multilingue e frammentario? Si deve pensare il senso civico europeo nel contesto di una traduzione tra cultura di partenza e cultura di arrivo, tra lingua di partenza e lingua di arrivo ma anche tra generi, femminile e maschile. Anche questi temi agitano i giovani di oggi.
Cafébabel: Qual è lo scopo della Société européenne des auteurs, di cui Lei è fondatore?
Camille de Toledo: La Société européenne des auteurs è stata fondata nel 2008 come comunità letteraria ed intellettuale che si è dedicata alla traduzione. Finora le vecchie istituzioni e le élites a Bruxelles non si interrogano su quale lingua adottare o quale sentimento ci lega ad un ambiente politico. Se non riusciamo a convincere i cittadini europei, ciò dipende anche dal fatto che attualmente domina un fervore da giornata della memoria, così possiamo udire soltanto esortazioni del tipo: Ricordatevi della Seconda Guerra mondiale! Ricordatevi anche che cosa è successo!” Queste storie hanno agitato la generazione di Mitterrand, Kohl e anche Delors. Oggidì questo fervore da memoria non può scuotere più la nuova generazione. Questa, infatti, vive in una cultura dell’ibrido, della traduzione e delle nazioni transfrontaliere. Il passato è troppo presente nella costruzione dell’Europa. Come sarebbe se si integrasse un po’ l’idea del futuro?
CAFÉBABEL BERLIN DISCUTE SULL’EUROPA
Cafébabel Berlin è partner ufficiale di A Dispute over Europe. Dal 2 maggio 2014 è possibile leggere in questa sezione notizie interessanti sul congresso ed interviste con diversi partecipanti al panel. È possibile trovare maggiori aggiornamenti su Facebook e Twitter.
Translated from Camille de Toledo: "Schluss mit Vergangenheit!"