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Cafebabel Italia, cambiano gli editor, restano i babeliani

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Dopo 9 mesi con voi, è venuto il momento dei saluti. Come ben sapete, gli editor italiani, spagnoli e polacchi di Cafebabel lavorano come volontari in servizio civile francese, e alla fine della missione passano la mano a un nuovo under 26. Alcuni di voi hanno già avuto occasione di conoscerla: si chiama , ha 24 anni e tra poche righe si presenterà.

Prima di tutto, però, vorrei nominare uno per uno gli autori che ho avuto il piacere di pubblicare in questi mesi.

Ciao Cafebabel, ciao babeliani, ciao Parigi. Valeria Nicoletti

Federico Iarlori, Nicola Accardo, Mario Paciolla, Martina Fontanarosa, Tetyana Kostyuk, Alessandro Megaro, Marcello Serafino Visconti, Alessandra Vitullo, Andrea Briscoli, Dayla Villani, Greta Gandini, Caterina Grignani, Veronica Devia, Dario Deserri, Beatrice Abruzzini, Michele Anoardi, Andrea Migliaccio, Juljan Papaproko, Stefano Lippiello, Francesca Rolandi, Giovanni Nardelli, Licia Caglioni, Matteo Ferrari, Alessio Strazzullo, Ula Kowalska, Tiziana Taboga, Nicola Zolin, Alfredo Chiarappa, Giulio d’Alessandro, Marta VigneriAlessia Bottone.

Un grazie in particolare va a Mario Paciolla, Eliana De Leo, Alessio Strazzullo, Ilaria Izzo, Ramona Montanaro, Paola Mitra, Amedeo Junod, Andrea Migliaccio, Andrea Vastano, del nuovo blog di Napoli (L’Europeo Napoletano), che ho seguito nei suoi primi passi nel mondo babeliano. E grazie anche a Tiziana Sforza, di Babel Roma, Claudio Tocchi, Eleonora Palermo, Filippo Lubrano, Mattia Marello, Laura Spina, Serena Carta, Eleonora Memia, del rinato blog di Torino (Café Torino).

(Babel Akademy, settembre 2012. Anche lì era il momento dei saluti... ©AnneLore Mesnage)

È grazie a loro, infatti, e assieme a tutti i traduttori, che Cafebabel può portare avanti il suo progetto di giornalismo partecipativo in Europa. L’idea che mi è venuta in questi mesi di lavoro è la seguente: il giornalismo europeo è ancora una sfida, un embrione, un’avanguardia. Ho constatato come il pubblico italiano soffra di un ritardo cronico nell’informazione sul nostro continente. “Bruxelles ordina..”, “I grigi burocrati di Bruxelles…” ed espressioni simili, pubblicate in prima pagina, sono una spia del ritardo che la nostra informazione ha maturato nei confronti del resto del continente.

. Ci sono mille storie e notizie da raccontare dalle quattro parti del continente. La nuova generazione, che si parli di Erasmus o di “digital natives”, non ragiona più in termini di “italianità” della notizia. Scrivere di Europa solo dal punto di vista italiano vuol dire privare il proprio pubblico di notizie fondamentali, che prima o poi lo riguarderanno direttamente. In questo lungo viaggio di ritorno a casa, sognerò la nascita di una stampa (digitale, ma non solo) davvero “europea”, anche in Italia. E chissà che qualcun altro non raccolga la sfida di Cafebabel…

L’Europa non è solo l’UE, e l’UE non è solo Bruxelles

 Jacopo FranchiParigi, 17.10.2012

Da quando sono in Francia, il mio nome ha preso un accento e un suono nasale, ma per i babeliani d’Italia resto Valeria Nicoletti, 24 anni, nuova web editor di Cafebabel. Sono salentina ma, dallo Ionio alla Senna, il passo è stato brevissimo, perché la douce France, tranne un’inaspettata parentesi americana, è la mia patria adottiva, prima immaginaria, poi reale, da quasi due anni.

Per l’unica rivista europea, in Europa, sono alla ricerca di storie e realtà che sono in grado di valicare i confini nazionali e non riconoscono frontiere, identità migranti, per natura o vocazione, da raccontare con un punto di vista europeo, ma anche piccole chicche locali da far emergere dallo stream ininterrotto di news. Ma soprattutto, spero di scambiare chiacchiere e idee con tutti voi babeliani. Aspetto proposte, critiche, suggerimenti, confessioni e spunti. À bientôt!

                                                                                                                                                           Valeria Nicoletti