Cafèbabel compie 12 anni
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Marta ScultzOggi, 1 febbraio 2013, celebriamo il nostro 12° compleanno. Con lo scopo di esprimere la nostra riconoscenza a chi fa del giornalismo partecipativo ed europeo una realtà, approfittiamo dell’occasione per invitarvi a conoscere i 12 membri della rivista europea per eccellenza.
1. Mario, fondatore di cafebabel.com a Napoli
“Ero appena tornato da un viaggio nei Balcani. Ricordo che, prima di partire, mi ero documentato sui tragici anni novanta in quella zona. Dopo essere stato a Sarajevo, dove ogni strada ti riporta alla memoria un passato recente, volevo conoscere la reazione generale della gente del posto quando si tratta della loro storia. Orient Express Reporter, uno dei progetti di cafebabel.com, ha attirato la mia attenzione. Ho iniziato a pubblicare articoli. All’inizio, scrivevo da un punto di vista locale. Oltre a scrivere nei blog di cafebabel.com, mi hanno chiesto di ampliare i miei orizzonti, così come il contesto dell’argomento, e di unire il mio punto di vista con quello di altri paesi. Così mi sono accorto delle similitudini e delle differenze e, soprattutto, gli obiettivi comuni di Italia e Europa. È stato allora che, assieme all’ex editor Jacopo Franchi, abbiamo deciso di lanciare un blog da Napoli”.
(Foto: © Mario Paciolo)
2 e 3. Miha (nella foto) e Nina, di cafebabel.com a Barcellona
—Miha: “La mia prima esperienza con cafebabel.com è stata a Lubiana, quando abbiamo accolto la squadra di “Green Europe on the ground” (uno dei progetti realizzati da questa rivista nel 2011). Nove mesi dopo, io stesso ho partecipato come regista in “Multikulti on the ground” ad Atene (una delle nostre missioni editoriali nel 2012). Ho creato un reportage sulla danza contemporanea nella capitale greca. Recentemente, ho partecipato come fotografo per il blog di cafebabel.com a Barcellona (diretto da Nina Behek), dove mi sono trasferito per seguire gli studi. Spero che la rivista arrivi ad ampliare i suoi progetti futuri oltre l’Europa, specialmente verso i paesi del terzo mondo. Sarebbe bello dare più spazio ai video nella rivista: magari inserendosi in alcuni progetti di cortometraggio o anche nella tv online…”
—Nina: “Ho fatto domanda per un tirocinio alla rivista e sono ancora qui a Barcellona, a scrivere articoli, a scattare foto e a parlare con la gente in lingue diverse. Sto facendo quello che amo – in una città che non mi va a genio, però non si può avere tutto dalla vita. Mi ritrovo a fare qualcosa che nemmeno io pensavo di poter fare. Questa rivista mi ha fatto capire quello che voglio fare nella vita. E se qualche lettore si è ritrovato o ha scoperto qualcosa di interessante grazie agli articoli che pubblichiamo, allora abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Spero che questa missione continui per molto tempo, molto più di dodici anni”.
(Foto: © Lucille Caballero)
4. Marta, una delle nostre traduttrici, dalla Polonia
“La mia collaborazione con cafebabel.com è iniziata nel novembre del 2012, proprio quando mi stavo specializzando in traduzione. Quando un’amica mi ha detto che stava traducendo per questa rivista, ho scoperto che tra gli articoli pubblicati c’era un interessante spazio dedicato all’attualità del continente. Avere una rivista europea, dove i pezzi vengono scritti da giovani, tradotti da giovani e dedicata a essi, anche se non esclusivamente, è qualcosa di nuovo e fresco. Un altro punto a favore è che ogni babeliano può esprimere la sua opinione e confrontare idee diverse sullo stesso argomento. È per questo motivo che ho deciso di far parte di questo progetto”.
(Foto: © Marta Szweda)
5. Eloisa, fotogiornalista, italiana e residente a Barcellona
“Mi è subito piaciuta l’idea di lavorare con persone che si interessavano all’Europa tanto quanto me. Sono sempre stata curiosa di scoprire cosa significhi essere europei. Di solito lavoro da sola, però per una volta ho voluto lavorare in gruppo e ho chiesto di partecipare al progetto di cafebabel.com “Multikulti on the ground”. Assieme a me c’erano giornalisti dalla Bulgaria, dalla Germania, dal Brasile e dalla Spagna. Eravamo il “Multikulti Lubiana”! Spero che, con l’aiuto dei fondi europei, cafebabel.com possa offrire più opportunità di lavoro e inserire giovani giornalisti che non siano solo “multikultis”, multilingue e multifunzionali, ma anche una generazione ben preparata, entusiasta e con voglia di partecipare!”
(Foto: © Luka Gorjup)
6. Annie, Scozia
“Ho scoperto cafebabel.com anni fa grazie a Google, mentre cercavo qualcosa da leggere in tedesco. Mi ha subito colpita: una rivista che, oltre a offrire contenuti in varie lingue, scrive di temi che mi interessano. Negli ultimi quattro anni ho avuto diverse mansioni a cafebabel.com. Ho iniziato partecipando come traduttrice, che mi ha portato a un soggiorno di sei mesi nella sede di Parigi, dove scrivevo, editavo e dibattevo in una vera miscellanea di lingue. Mi è anche stato dato l’incarico di un progetto in collaborazione con il canale tedesco ZDF, e ciò mi ha fatto sperimentare cosa vuol dire essere una giornalista professionista per le strade di Parigi. Da quando me ne sono andata, sono rimasta in contatto tramite il blog di poesia della rivista e la redazione degli articoli di politica, e racconti di fate . Questa rivista è unica per le opportunità che offre ai giovani: ho potuto viaggiare come giornalista a Copenaghen e in Croazia, conoscere persone fantastiche e avere l’occasione di intervistare alcuni dei miei autori preferiti. Il punto forte di cafebabel.com è, senza dubbio, il suo punto di vista utopistico, e spero che sia qualcosa a cui affidarsi anche nei prossimi dodici anni –. Con le baruffe tra ragazzini che stanno avvenendo nella politica europea, è bene sapere che ci sono un sacco di persone creative, stravaganti e coraggiose sparse per tutto il continente disposte a mantenere vivo il sogno di essere ‘Uniti nella diversità’”.
(Foto: © Trevor Fuente)
7. Malen, ex responsabile dello sviluppo
“Provenivo da un soggiorno in Estonia nel 2006 a cui ho partecipato tramite il Servizio Volontario Europeo, nel quale ho studiato diversi temi europei – con un’esperienza Erasmus nel mezzo – e, quando ho letto questa rivista, vi ho trovato una fonte di ispirazione che non avevo trovato in nessun altro mezzo di comunicazione. Ho pensato che un giorno avrei potuto lavorare per cafebabel.com, forse perché pensavo di avere uno spirito molto babeliano. Ho risposto a un’offerta di responsabile dello sviluppo e quando il direttore della rivista, Alexandre Heully, mi ha detto che voleva lavorare con me, ero contententissima. Ho preso la mia valigia, sono partita da Marsiglia e sono andata alla sede di cafebabel.com a Parigi. Quello che più mi piace di cafebabel.com è il fatto di avere poche restrizioni. C’è una grande libertà di tematiche, di toni e di prospettive e, allo stesso tempo, viene rispettata la politica editoriale. Inoltre, il convegno “Babel Academy” che abbiamo tenuto a Istanbul e a Strasburgo, e incontrare il resto della comunità, è stata una vera ispirazione”.
(Foto: © Anne-Lore Mesnage)
8. Cristina, editor precedente di cafebabel.es
“Ho iniziato come redattrice volontaria. Ho partecipato a “Europe on the ground” a Strasburgo e li ho saputo che avevano bisogno di un editor per la versione spagnola. Non ho dubitato un momento: ho presentato la mia candidatura. E mi hanno presa. Quello che risalta di questa rivista è la sua libertà, che al giorno d’oggi sembra un lusso nei mezzi di comunicazione. Cafebabel.com propone un’informazione veritiera degna di fiducia, un prodotto fresco dietro al quale non esiste nessun tipo di censura, anche se la verità a volte può dare fastidio. Spero che continui ad espandersi, che venga pubblicata in più lingue e aumenti il numero dei lettori. E che la libertà di espressione continui la sua rotta”.
(Foto: © Patricia Cartes)
9. Benjamin, scrittore austriaco e futuro giornalista
“‘Un mezzo di comunicazione europeo veritiero? Non esiste’, o almeno è quello che pensavo fino a sei mesi fa. Quando ho scoperto cafebabel.com navigando in internet. Davanti a me si è aperto un mondo di colori a base di lingue, punti di vista, temi e articoli da tutta Europa. Ho iniziato traducendo per poi finire a rispondere a un sacco di “calls” per autori e ho potuto anche pubblicare la mia serie di relazioni transatlantiche (EE. UU. e UE). La parte migliore di cafebabel.com sono i suoi giovani autori che raccontano usando punti di vista eccentrici, così come il caos linguistico della rivista e i suoi vari temi. Spero che nei prossimi dodici anni cafebabel.com diventi il punto di incontro obbligatorio per gli europei. Molti giovani di lingua tedesca o dell’Europa centrale e orientale non conoscono la rivista; sono sicuro che gli piacerebbe molto diventare lettori o collaboratori. Spero di sentire presto: ‘Un mezzo di comunicazione europeo veritiero? Ja klar, cafebabel.com!’”
(Foto: © Benjamin Wolf)
10. Dionne, una delle nostre lettrici da Londra
“Mi sono sempre chiesta se esistesse una rivista paneuropea, inserita nella blogosfera e situata nel punto di incontro del pluralismo, dell’arte, dei popoli e delle lingue. Ed ecco che cafebabel.com è arrivata sul mio cammino. Ho deciso di partecipare dopo aver letto parecchi articoli che incontravano il mio punto di vista e la mia idea di mobilitare le persone attraverso l’interazione di testi, geografia digitale e culturale, fotografia, cinema e politica di uguaglianza. In cafebabel.com vedo molto più che un fornitore di notizie e una piattaforma di mezzi sociali. Oltre a condividere pensieri, idee e storie attuali, questa rivista si dedica a tradurre l’eco originale di tutte le voci d’Europa. Nei prossimi dodici anni, spero di poter leggere più analisi dei cambi culturali che stanno avendo luogo simultaneamente sia a livello locale che a livello globale. Mi piacerebbe anche che ci fosse una versione radiofonica.”
(Foto: © Dionne Walker)
11. Nathalie, da Bruxelles
“Ero una studentessa di Studi Europei e Comunicazione quando ho conosciuto Mana, professoressa della mia università e presidentessa di Babel International. I miei compagni ed io abbiamo organizzato un dibattito per la prima volta, aiutati dalla squadra di cafebabel.com di Bruxelles diretta da Mana a quel tempo. L’associazione mi ha subito incuriosita: ho pensato che l’idea fosse buona, interessante e originale. Inoltre, potevo partecipare alla comparsa di un nuovo spazio pubblico europeo. Dato che dovevo trovare un tirocinio per l’ultimo anno del master, ho pensato che sarebbe stato fantastico lavorare per cafebabel.com. E in più, scrivere mi piace molto. Ho iniziato come coordinatrice editoriale e, otre a conoscere gente e trattare temi che mi interessavano, mi sono ritrovata a organizzare dibattiti. Spero che nei prossimi dodici anni cafebabel.com riceva più riconoscimenti da parte delle istituzioni europee e che la rivista continui il giusto cammino: avere sempre più comunità babeliane in Europa. Vorrei che un giorno, parlando di cafebabel.com, la gente mi dica: ‘Mi piace! Perché non partecipare?’”
(Foto: © Nathalie Jusseaume)
12. Simon, membro della squadra di cafebabel.com ad Atene
“Questa rivista è un centro di connessioni! Ho avuto la fortuna di conoscere i fondatori, Giorgos e Elina, in Grecia, ed entrare a farne parte è stata una questione di tempo. In questi sei anni, Cafebabel Greece ha organizzato eventi, diffuso temi importanti nella vita quotidiana e gestito progetti. Abbiamo anche avuto la possibilità di viaggiare per l’Europa conoscendo nuovi amici. La parte migliore di cafebabel.com e la rivista stessa. È una pubblicazione paneuropea (“parea” è una parola greca che significa “compagnia”, “amicizia”, “riunione”) che illumina una prospettiva futura di nazioni, culture e usanze comuni. Qual è il mio desiderio per i prossimi dodici anni? Trasformare la rivista in una specie di agenzia di mezzi online. Un progetto giornalistico aperto e popolare, almeno in termini di pensiero strategico. Mi piacerebbe vedere più squadre locali e una maggiore interazione tra di loro. Credo che questa sia una causa nobile e raggiungibile”.
(Foto: © Simon Rousianidis)
E un ritratto in più! Elina, membro della giunta direttiva:
“Alla fine del 2006 ho inviato un’e-mail al capo redattore per esprimere il mio desiderio di partecipare, e per informarmi sulle possibilità. Abbiamo fondato la squadra con un greco e una spagnola, Pavlos e Olga, che ora si trovano a Madrid. Poi si è unito Giorgos Kokkolis, e ora siamo quasi inseparabili. Il vero impulso dello spirito babeliano ha avuto origine con il progetto “Europe on the ground” nel 2007, quando giornalisti francesi, spagnoli, tedeschi, italiani e polacchi si sono uniti qui ad Atene a Nuala Morgan, ex responsabile dello sviluppo, per seguire quello che stava accadendo”.
(Foto: © Elina Makri)
Translated from cafebabel.com cumple 12 años