C2C, il mix riuscito di quattro adolescenti di Nantes
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Ester GarufiVéronique Samson, quattro volte campioni del mondo, vari progetti nel caos, rap, skateboard e un album che sta per arrivare: C2C è un po’ tutto questo. Appuntamento con le due forze tranquille del gruppo: Atom e Greem.
I C2C sono complicati. Nessun album, una dozzina di pezzi e membri molto più conosciuti del gruppo stesso. Spesso con le iniziali succede questo, non si sa mai troppo ciò che significhino. Allora è necessario analizzarli minuziosamente, per accorgersi che dietro tre lettere ci sono quattro ragazzi trentenni – 20syl, Pfel, Atom e Greem - e vari progetti musicali uno dopo l’altro. Da Hocus-Pocus a Beat Torrent, dall’hip-hop alla musica electro, il quartetto di deejay francesi, quattro volte campioni del mondo come gruppo, ha raggiunto il successo separatamente. Cade a pennello, l'addetta stampa divide il gruppo in due per le interviste: una bella pubblicità.
“Ciao ragazzi”. Atom e Greem sono rilassati. In jeans e camicia, del tutto a loro agio, la parte mal rasata del gruppo è accomodata sul divano delle logge del Gaité Lyrique a Parigi: proprio lì dove si esibiranno tra qualche ora. I C2C hanno previsto di pubblicare un album a maggio 2012, di cui un campione digitale è disponibile dal 23 gennaio. Questa sera, sveleranno al pubblico parigino l’anteprima di un album più che atteso. Normale: in 14 anni di carriera si tratta del loro primo Lp. “Eravamo presi da tutti i nostri progetti. Dovevamo trovare il tempo. Poi, abbiamo avuto il tempo di costruire ciò di cui avevamo voglia” spiega Atom. Greem continua: “Si tratta anche di una specie di sfida, quella di arrivare con la nostra musica. Con questo cd volevamo davvero riallacciare i rapporti con i primissimi fans”.
Il delirio di quattro adolescenti
I primissimi fans? Quelli che hanno seguito la storia dagli inizi, quando nel 1998 quattro adolescenti dello stesso liceo si riuniscono per mixare la musica sui piatti per dischi vinilici in un garage, a Nantes. Atom racconta: “Giocavamo insieme a basket, ai videogiochi e con lo skateboard. A quei tempi, nel 1995, Hocus Pocus (gruppo hip-hop francese formato da 20syl e Greem) era agli inizi . Così, 20syl è arrivato con un piatto per dischi vinilici. E l’abbiamo seguito”. Nasce così “il delirio di adolescenti di diciott'anni”, in cui si intravvedevano soprattutto quattro appassionati di musica americana: “Ci accomunava l’hip-hop americano. A partire dalle nostre influenze – Wu Tang Clan, A Tribe Called Quest,Pete Rock, Gangstarr – ogni giorno acquistavamo dei mixtape per rifare gli scratchs" continua Greem.
Poi l’esaltazione prende forma. Il gruppo passa presto dalla passione alla creazione: “Abbiamo cercato di fare la nostra musica, mixando i dischi di Véronique Samson con un fischietto e la voce di Stevie Wonder con le percussioni. E alla fine abbiamo cominciato a fare musica senza rendercene conto”. Coscienti o meno del loro potenziale artistico, i C2C ci prendono gusto. I quattro amici mixano, ognuno nella propria stanza, i pezzi che hanno scovato dai negozianti di dischi e si ritrovano per arricchirsi a vicenda delle loro scoperte: “Non abbiamo una formazione musicale alla base. Abbiamo imparato tutti guardando i video. Il gruppo ha funzionato presto perché in quattro ci mostravamo le piccole cose che avevamo scoperto il giorno prima. Il bello del collettivo è che si cerca anche di fare sempre attenzione all’altro. Quando si è deejay, di solito si fa tutto da soli e si tende a fare troppo. Ma a partire dal momento in cui ci si ritrova in gruppo, è necessario mettersi d'accordo”.
È cosi che insieme, nel 2003, il gruppo si iscrive al Disco Mix Club (Dmc), il campionato internazionale dei deejay hip-hop. E diventano campioni del mondo nella categoria “collettivo” per la prima volta. Un titolo che il gruppo lascerà soltanto nel 2007. Quattro titoli mondiali che elevano i C2C al vertice della loro arte. Il loro pezzo composto per i Dmc nel 2005 conta più di 4 milioni di visite su YouTube. Una notorietà digitale che fa conoscere il gruppo in tutta Europa.
“Una vera e propria cosa da geek”
Oggi, i C2C fanno parte di ciò che chiamiamo "turntablism" dall'inglese "turntable" (i giradischi). Atom spiega: “E stato un deejay ad inventare questo termine, dj Babou. Aveva fatto un mixtape nel 1996 intitolato Babou the turntablist”. La ricerca del suono perfetto e la tecnica dello scratch hanno fatto dei C2C uno dei migliori gruppi del mondo nella categoria ma, come testimonia il loro primo singolo F-U-Y-A, il percorso e la capacità teatrale del gruppo hanno fatto tanto. Greem conferma:“Cerchiamo sempre di includere un spettacolo nelle nostre produzioni cercando di instaurare, ad esempio, una vera e propria comunicazione con il pubblico. E' ciò che ha permesso ai C2C di uscire dalla massa”.
Dietro le iniziali, c’è quindi une vera unità. C2C significa “Coup2Crosse” dal nome della parte del piatto di mixaggio, dato che “quando si fa scratch si danno dei colpi con la mano. Ci siamo detti che la gente avrebbe creduto fosse qualcosa di violento mentre invece si parla solo di musica”. È vero che C2C si tratta di questo. Un’incomprensione che diventa pian piano un ascolto, un insieme chiaro. E Atom conclude: “Per me, ciò che caratterizza i C2C è il lato accessibile, mentre inizialmente era davvero una cosa da geek”.
Foto: © Phunk ; video: 20syl/YouTube.
Translated from C2C : DJ & Scratchy