Bunga bunga: farlo in Europa con Silvio
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Il tormentone del bunga bunga ha contagiato l’Europa. E noi italiani siamo fieri di esportare questo genere di prodotti, insieme alla Ferrari e alla mozzarella di bufala. Finalmente un presidente che rinverdisce i fasti dell’ormai estinto stallone italiano.
Alla faccia di tutti questi gay che infestano il Belpaese e che quando si trovano davanti a una ragazza non le toccano neanche il…Tutti a lezione di virilità!
Quando ti ci metti di impegno e organizzi una rambazamba (è così che i tedeschi chiamano i mega-festini), non è escluso che capiti di fare frotti frotta, come si dice in Francia, ovvero che con qualcuno ci scappino un po' di preliminari. È il minimo. Ma perché fermarsi lì? Tutti ormai sappiamo che l'obiettivo finale del festaiolo professionista è il bunga bunga. E lo sa fin troppo bene il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che di rambazamba ne organizza a valanghe e che alle sue programmatiche tre “i” da apprendere (impresa, informatica, inglese) dovrebbe aggiungerne una quarta da perforare: l’“imene”. Certo, a vederla non la si direbbe una verginella, ma Ruby, la ragazza marocchina (o forse egiziana, o forse metà e metà) messa in stato di fermo per furto, rilasciata dai Carabinieri per intervento del Premier e presa in affidamento dalla dentista di quest'ultimo, di anni ne aveva appena diciassette e sembra che a quella pratica indicibile, nella villa di Arcore, ci sia andata vicina. Proprio come l'ex fiamma del presidente, l'allora non ancora diciottenne Noemi Letizia.
E bravo il nostro presidente, le conquista proprio tutte, giovani e belle. Lei è il vero stallone italiano. Ma Ruby è una ragazza africana, e, per questa volta, grazie all’amico Gheddafi, le è andata bene. Però noi non vorremmo che le mancassero le parole nel caso in cui dovesse capitarle di rimorchiare una ragazza europea. Eh sì, perché lei è ancora giovane e ne deve passare ancora di acqua sotto i ponti! Allora, se dovesse venire qui a Parigi in visita ad una delle sue colleghe della Sorbona, dopo averle intonato una canzone del suo repertorio, le proponga di fare crac crac. Ah, dimenticavo, Carla Bruni è occupata (per il momento). Se invece dovesse trovarsi a tavola con una spagnola, dopo la paella le chieda di fare ñaca ñaca. Se invece dovesse sostare in Polonia, sulla strada verso l’amico Putin, provi a invitare dolcemente la sua polacca a fare puk puk con lei.
Non so quali siano i suoi ritmi, ma se dovesse essere stanco dopo tutto questo bunga bunga, ci vedrei bene una seduta di decompressione. La regina Elisabetta non se la sente di fare un po' di hanky panky? Le dica che stava solo citando George Bernard Shaw. E comunque c'è sempre la Merkel: la inviti a fare ficki ficki e veda come reagisce. Buon divertimento!
Io intanto faccio un copia e incolla dell'articolo per Emilio Fede e Lele Mora e traduco in tutte le lingue la frase: «Europa, abbi pietà di noi!».
Illustrazioni: ©Henning Studte/www.studte-cartoon.de; (cc)francesco elisei LI/flickr; video: YouTube