Bruxelles: un caffé al posto della carriera
Published on
Translation by:
Silvia GodanoPlace Luxembourg, nel cuore di Bruxelles, é quel posto dove i giovani europei sperano di trovare il lavoro della loro vita. Oggi è un vero e proprio centro di smistamento di biglietti da visita: odiata dai neolaureati, le cui speranze vengono disattese e adorata dalle giovani imprese, che ci guadagnano tantissimo. Reportage in un luogo dove i sogni di carriera dei giovani europei vanno in fumo.
"Tre cappuccini con latte di soia, uno normale, due caffè espressi e lo zucchero per favore…“ Flavia, dentro di sé, alza gli occhi al cielo. Quando arriva un'ordinazione come questa, sa già che si tratta di un tirocinante dell'Europarlamento che è stato mandato a prendere caffè per tutto il suo ufficio. Il giovane greco fissa nervoso il suo foglietto, sopraffatto da così tanti desideri complicati. Flavia gli sorride con aria incoraggiante. Probabilmente avrebbe svolto anche lei questi servizi, se avesse ottenuto un tirocinio al Parlamento. Lei, però, non ce l'ha fatta.
È arrivata a Bruxelles un anno fa, insieme ai circa 8000 giovani che ogni anno affluiscono alla capitale belga da tutta l'Europa. Tutti sono attratti dalla speranza di un tirocinio, con il quale dare l'avvio alla loro carriera presso una delle istituzioni europee. E anche Flavia era convinta che, dopo aver studiato scienze politiche a Roma, le si sarebbero aperte tutte le porte. Piuttosto naif, come lei stessa ammette oggi.
TROPPO NAIF PER BRUXELLES?
"Ho sparso i miei curricula come se fossero stati volantini, ma non mi ha presa nessuno. Qui c'è davvero troppa concorrenza." Ora la ventitreenne italiana è avvolta dal vapore della lavastoviglie, mentre lavora dietro il bancone di un caffè e serve proprio coloro che appartengono a quella cerchia, nella quale lei stessa sarebbe voluta entrare. Il bar Karsmakers, che profuma sempre di caffè appena fatto, si trova proprio di fronte al gigantesco edificio del parlamento europeo. A mezzogiorno la coda degli eleganti parlamentari arriva fino alla strada. Qui si deve fare in fretta. Flavia si lega i capelli neri, si getta un asciugamano sulla spalla e afferra il vassoio. Serve coloro che attendono con estrema rapidità. La politica, da lei, fa la sua pausa pranzo. Tra i signori che indossano eleganti abiti neri, la piccola italiana passa quasi inosservata. Delusa, afferma: "nemmeno uno di loro sa che io stessa ho studiato scienze politiche: per la maggior parte non sono altro che una delle tante cameriere di Place Lux.“
La politica fa la pausa pranzo da flavia
Place Lux è il soprannome della nota Place du Luxembourg, The beating heart of Brussels, come un eurodeputato affettuosamente la battezzò. Con una superficie di circa 1200 metri quadri proprio ai piedi del Parlamento Europeo e i suoi numerosi bar e caffè, è diventata uno dei punti di ritrovo preferiti degli europarlamentari e di coloro che vogliono diventarlo.
Thomas, concentrato, passa in rassegna la zona. A poche centinaia di metri dal Karsmakers, il ventisettenne belga gestisce il "Coco", uno dei bar più rinomati della piazza. Con un auricolare coordina i suoi impiegati. In fondo oggi è giovedì. E giovedì significa tintinnio della cassa per il giovane imprenditore. La piazza è ancora avvolta dalla calma del caldo sole pomeridiano, ma presto la giovane Europa si radunerà proprio qui. "Fino a 3000 persone festeggeranno qui, è un'esperienza unica“, racconta entusiasta. I parlamentari costituiscono circa il 95% della sua clientela. Non c'è da stupirsi che le file di tavolini siano ammassate fino all'orlo più estremo del bordo in pietra, minacciosamente vicine alla strada, e che alcuni cartelli pubblicizzino Happy Hour per gli agiati clienti.
La musica rimbomba e si allentano i nodi delle cravatte
Dopo il lavoro, tutti coloro che mantengono in attività il Parlamento Europeo si radunano sulla piazza. Una selvaggia babele di lingue affolla un lugo dove tutta l'Europa sembra risuonare. In un batter d'occhio, i bicchieri di birra vengono riempiti, la musica rimbomba dalle casse e i nodi delle cravatte vengono allentati. I tirocinanti si radunano allegri sul piccolo prato al centro della piazza. E allora si inizia a bere qualcosa di più che un aperol e una birra. Gli sguardi di tutti coloro che sono a Bruxelles soltanto per un breve periodo di tempo, invece, vagano irrequieti qua e là. Qui, quello che conta è soltanto osservare ed essere notati. I lobbisti cercano i parlamentari, i tirocinanti i senatori e tutti vanno a caccia di contatti preziosi. Thomas osserva sorridendo l'instancabile scambio di biglietti da visita. Il networking, in fondo, è il suo lavoro.
"Nel weekend c'è poco movimento, perché non lavora più nessuno. A parte qualche smarrito turista, sembra di essere nel Grand Canyon. Puoi urlare forte e l'eco torna indietro. Un posto strano. Persino gli abitanti di Bruxelles non ci mettono piede." Anche Thomas non sapeva che cosa avrebbe combinato a Place Lux, fino a quando non ha fiutato grossi guadagni. Da allora, vi trascorre quasi tutti i giorni e impiega tutte le sue energie nel piccolo bar. Le occhiaie non sono un effetto collaterale da mettere in conto. In fondo, i moltissimi giovani alla ricerca di una carriera gli hanno reso possibile il successo.
La politica é frustrante
Fino a poco tempo fa Flavia ci sperava ancora, Bruxelles sarebbe potuta diventare il suo trampolino di lancio. Per la delicata ragazza dai lucenti occhi castani, Place Lux non significa soltanto lavoro, ma soprattutto la fine del sogno. "La politica è frustrante. Anche se servo soltanto caffè, ho modo di ascoltare molti di più di quanto mi farebbe piacere. Alla fine si parla soltanto e si agisce davvero poco. Ci sono sicuramente problemi più importanti".
Come per esempio la disoccupazione giovanile italiana, al 42,4 % lo scorso gennaio. Così ha deciso di tornare a Roma per intraprendere un corso di laurea magistrale, ma sa benissimo che, in quanto giovane studentessa, non avrà vita facile. I lavoretti da studente sono mal pagati e la probabilità di trovare un buon posto di lavoro molto bassa. "Mio padre sta cercando di convincermi a non tornare, perché laggiù sarebbe peggio“, racconta. Anche se non ha realizzato il suo sogno, l'ambiziosa giovane non rimpiange di essere venuta qui. "Almeno ho potuto osservare da vicino la grande macchina del Parlamento Europeo. Anche se non esattamente dal punto di vista che avevo desiderato. Adesso però, so in quale direzione voglio andare e sicuramente non sarà la politica.“
Poco dopo le 8, Mentre il networking in Place Lux scorre a pieno ritmo e Thomas ordina nuove casse di birra, Flavia chiude il Karsmakers e si affretta per raggiungere la metro. Adesso può voltare le spalle alla piazza e si rallegra. Place Lux, tuttavia, è unica nel suo genere. Questo bisogna concederglielo.
Questo reportage, dedicato alla città di Bruxelles, è stato realizzato nell'ambito del progetto «EUtopia – Time to Vote», finanziato dalla fondazione Hippocrène, la Commissione Europea, il ministero degli esteri francese e la fondazione EVENS.
Translated from Brüssel: Kaffee statt Karriere