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Bruxelles: Il quartiere europeo si veste di nuovo
Published on June 2, 2009
Cultura società Politica
A Bruxelles il giallo e il blu non sono solo i colori dell'Ue, sono anche quelli che segnano le decine di cantieri nel quartiere europeo, l'area che ospita i palazzi delle istituzioni
Rue de la Loi, la celebre via a quattro corsie simbolo della trasformazione della città belga in capitale europea
la rotonda Schuman e Place de Luxembourg su cui si affaccia il Parlamento europeo
Passerelle, deviazioni, strade interrotte, percorsi pedonali alternativi sono alcuni degli ostacoli che gli “eurocrati” devono superare per raggiungere il proprio posto di lavoro nei sessanta edifici comunitari
«Un quartiere, quello europeo, che ha subito negli anni, dalla nascita del processo d'integrazione europeo nel 1958, una crescita poco pianificata – spiega l'architetto Benoit Moritz della scuola di architettura La Cambre – perché dettata dalle estemporanee e urgenti necessità di spazi e uffici per i nuovi funzionari europei.
Un'invasività architettonica sul tessuto urbano preesistente, guidata da scelte indipendenti quindi, che non è stata accompagnata da previsioni, perché non era possibile farle rispetto a costa sarebbe stata la Ue, e neanche dal coinvolgimento degli abitanti nella progettazione. A cui si è poi aggiunta una speculazione edilizia sugli immobili»
La conseguenza peggiore è quella di aver creato un ghetto amministrativo, popolato da uomini in giacca e cravatta e donne in tailleur e trolley a portata di mano, scarsamente integrato con il resto della città.
Il poco affascinante, anche dal punto di vista architettonico, quartiere non ha infatti molto da offrire a turisti o brussellesi “non-eurocrati”, tant'è che le sue strade si svuotano il venerdì sera per poi riprendere vita solo il lunedì
Ma i cantieri che si vedono oggi sono solo un assaggio del restyling che interesserà proprio quest'area
Incaricato di realizzare il progetto per l'apertura “al cielo e alla città” del quartiere è l'architetto francese Christian de Portzamparc, la cui idea è quella di «umanizzare» quest'area e ridurre il «grigiore e la tristezza» che la caratterizzano: biciclette, meno corsie della lunga e trafficata Rue de la Loi, incrementare aree ricreative, commerciali e culturali
biciclette, meno corsie della lunga e trafficata Rue de la Loi, incrementare aree ricreative, commerciali e culturali. L'architetto Moritz è scettico: «È un progetto ambizioso, su cui si sta facendo molta comunicazione, ma per il quale dovremo aspettare per vedere se sarà realizzato
Ci sono ostacoli logistici, speculativi e nuovamente la gente non è stata coinvolta»
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