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Botta e risposta tra i media spagnoli e francesi, dopo lo spettacolo di Canal Plus

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La condanna del ciclista Contador per doping ha infiammato la polemica tra Le Monde e i giornali sportivi spagnoli, mentre la Federazione tennistica spagnola porta in tribunale la tv Canal Plus per uno sketch dei Guignols de l'Info. I francesi attaccano e gli spagnoli si difendono: “Tutta invidia. Tanto non vincete nulla lo stesso!”. Ecco il punto di vista francese.

Persino Rafael Nadal, sei volte vincitore del Roland Garros, è sbottato contro i francesi: “Sono recidivi. Sempre gli stessi ad accusare e senza nessuna prova”. La storica trasmissione satirica francese “Les Guignols de l'info”, mercoledì sera faceva sfilare i pupazzi dei grandi campioni dello sport francese, con una siringa in mano, intenti a firmare una petizione a sostegno di Alberto Contador, da poco condannato a due anni per doping. La Federtennis spagnola ha deciso di portare in tribunale la tv Canal Plus per lo sketch di lunedì scorso: la marionetta di Rafael Nadal fa pipì nel serbatoio di benzina, poi viene fermato dai gendarmi francesi per eccesso di velocità. L'episodio si conclude con una sigla musicale e la scritta “Gli sportivi spagnoli non vincono per caso”, accompagnata dai loghi delle federazioni sportive iberiche.

“Oltre a fare insinuazioni inammissibili – scrive in un comunicato la Federtennis spagnola – il canale televisivo si è permesso di utilizzare il logo della Federazione”. “Il limite tollerabile è stato superato, non possiamo più accettare il disonore e le ingiurie nei confronti dei nostri sportivi”, ha rincarato su Twitter il presidente della Federazione, Jose Luis Escanuela.

Rafael Nadal non è la sola vittima dei media francesi. In pratica, ci passano tutti quelli che trionfano in territorio transalpino. Il quotidiano Le Monde, attraverso la penna dell'ex ciclista americano Greg LeMond, non ha mai dato tregua a Lance Armstrong, sette volte vincitore del Tour. Poi è stato il turno di Alberto Contador, che a un anno e mezzo di distanza è stato condannato dal Tas (Tribunale Arbitrario Sportivo) di Ginevra per aver assunto durante il Tour 2010 una quantità infinitesimale di cleombuterolo. Adesso tocca a Nadal, che di Contador è connazionale: “Gli spagnoli trionfano per vari fattori – reagisce lo spagnolo – Lo spirito di emulazione, la voglia di migliorarsi e l'esigenza di avere il massimo da se stessi”. E poi la stoccata ai francesi: “Con minori risorse economiche abbiamo ottenuto molti più successi di loro. Non è una questione di pastiglie o siringhe”.

Le Monde affila l'ascia di guerra”, aveva avvisato mercoledì il quotidiano sportivo spagnolo Marca, dopo aver letto l'editoriale pubblicato in prima pagina dal giornale francese. “La Spagna deve guardare il doping in faccia”, il titolo dell'articolo, come a dire: avevamo ragione di sospettare, ora dovete pagare. Molte critiche sono giustificate: è vero che molti atleti spagnoli puniti a livello internazionale sono stati assolti dalle federazioni iberiche (è il caso di Contador e della stella dell'atletica Marta Dominguez); è altrettanto vero che molti politici – compresoZapatero – hanno difeso gli sportivi incriminati a spada tratta e senza riserve. Ma lo stesso Le Monde esagera quando associa la condanna di Contador alle accuse lanciate a novembre da Yannick Noah, sulle colonne dello stesso giornale. La rock star, nonché ultimo francese a vincere il Roland Garros nel lontano 1983, parlò di “pozione magica” per spiegare il dominio degli spagnoli nello sport, indistintamente, facendo di tutta l'erba un fascio.

"Le Monde ha fatto strike". Questa volta.

“La storia ci insegna che ogni volta che un paese dominava uno sport c'era dietro il doping”, analizza l'ex medico sportivo e autore di importanti saggi sul doping Jean-Pierre de Mondenard. “L'abbiamo visto con la Cina nel nuoto a inizio anni 90, con l'Italia nel ciclismo, con la Russia, gli Stati Uniti, o la Giamaica che ora conta gli sprinter che si fanno beccare ai controlli... Noah ha ragione ad accusare gli spagnoli”.

I giovani fan di Contador, mercoledì, si sono stretti intorno al campione che, col viso segnato dalla sofferenza, gridava alla stampa la sua innocenza. “E' un complotto dei francesi dovuto all'invidia!”, urlava uno di loro. “Inutile che vi illudete, tanto non vincerete il Tour neppure con Contador squalificato”. Il ciclista, che potrà rimettersi in sella già ad agosto, ha promesso di tornare ancora più forte: “Continuerò a praticare questo sport in modo pulito, come l'ho fatto per tutta la vita”.

Di sicuro Le Monde questa volta ha fatto strike. Ma a novembre scorso aveva subito una sonora sconfitta: accostando il nome del medico Eufemiano Fuentes (quello dell'Operacion Puerto) ad alcune squadre di calcio tra cui il Barcellona, è andato incontro a una condanna per diffamazione. Ma insiste sulla stessa tesi: “Il dottor Fuentes contava clienti anche in altri sport”. Se la Francia dopo il caso Festina nel Tour del 1998 e l'Italia dopo il blitz del Giro del 2001 hanno riconosciuto il problema del doping e hanno provato a combatterlo, “le autorità spagnole continuano a proteggere i loro campioni”, accusa il quotidiano

Intanto in Francia lo scandalo rischia di travolgere la ciclista più longeva della storia. Jeannie Longo, 53 anni, che si prepara per le Olimpiadi Londra, si è detta “sconvolta, ma combattiva”, in seguito al fermo del marito e allenatore Patrice Ciprelli, sospettato di aver acquistato Epo di prima generazione “in almeno cinque occasioni”. Vedremo se agli attacchi nei confronti degli altri paesi seguirà la coerenza...

Foto: joyce's/flickr, nicogenin/flickr. Video: ksyuzi/youtube.