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Body Worlds: l'antropocentrismo in mostra

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F. Nessuno

Firenze

Firenze è la nuova tappa della più famosa e controversa mostra itinerante contemporanea: Body Worlds sarà al Complesso monumentale di Santo Stefano al Ponte (vicino Ponte Vecchio) fino al 20 marzo 2016 e tutto ciò che si trova al suo interno è vero. Nessuna riproduzione.

Body Worlds è un'esposizione sul corpo umano. Tutti i plastinati esposti sono veri, ossia tutto quello che si vede viene da persone (protette dall'anonimato) che hanno donato il proprio corpo alla scienza. Senza di loro la mostra non esisterebbe nemmeno, come tengono a precisare i responsabili. Questa è solo un'altra delle tappe della mostra itinerante che è già stata in un centinaio di città in tutto il mondo. Al di là dei giudizi morali, la portata dell'evento è rilevante: ad ogni tappa viene scelto un tema e per l'allestimento di Firenze è stato scelto il cuore, organo vitale essenziale che per primo si forma nell'embrione.

Mostra d'arte?

No, non lo è. Sebbene sia presente un certo gusto estetico nelle scelte espositive a cura di Angelina Whalley, come il plastinato di un corpo intero che riproduce l'Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, lo scopo ultimo della mostra Body Worlds è quello della sensibilizzazione sanitaria; a fianco di organi sani ci sono quelli malati; se c'è un corpo esposto staticamente, un altro è in posizione dinamica così da vedere come reagisce e si tende il muscolo: niente di più logico. Infatti l'idea di poter osservare il vero organo o muscolo al posto di una sua riproduzione si inscrive perfettamente nella tradizione dello studio anatomico ed è interessante notare che le critiche (morali) di oggi non siano poi così diverse di quelle di 500 anni fa.

Ci sarebbe infatti anche una sezione dedicata alla maternità, con un plastinato di una donna incinta compreso del feto, ma a Firenze come a Milano, putroppo, questa parte non è misteriosamente riuscita ad arrivare, lasciando delusi gli spettatori che si aspettavano di vedere l'opera dello scandalo. Peccato.

La plastinazione

Il progetto è nato da Gunther von Hagens, all'epoca dei suoi studi all'Università di Heidelberg, in Germania, negli anni Settanta. Con l’obiettivo di conservare campioni anatomici per motivi di studio ha scoperto e poi brevettato la tecnica della plastinazione, che consente di conservare i corpi tramite un procedimento innovativo.

Come funziona? La decomposizione viene arrestata con la formalina che viene pompata nelle arterie; si rimuove il tessuto adiposo e la pelle, si procede alla dissezione. Viene fatto fare al corpo un bagno in un solvente, come l'acetone, per disidratarlo e rimuovere i grassi solubili e successivamente lo si immerge in una soluzione plastica in una camera del vuoto. Infine si può modellare la posizione scelta per quel corpo e procedere alla polimerizzazione. Sì, è un po' complesso, considerando anche il fatto che per un corpo intero le ore impiegate sono all'incirca 1.500: comunque sia, il risultato finale è un preparato inodore, solido e durevole.

Corpi dissezionati, che angoscia

Io la pensavo così e mi sbagliavo: il sentimento del pubblico è di forte curiosità e l'atmosfera è rilassata. Sono molti gli spettatori che decidono di andare da soli a visitare Body Worlds ma nessuno è disgustato o infastidito; ho visto anche una coppia con una bambina. È un'esperienza davvero istruttiva: un corpo lo abbiamo tutti ma, salvo per gli addetti ai lavori, a nessuno capita di poter vedere isolati un intero sistema nervoso o arterioso, né come sono fatti e posizionati gli organi. Sappiamo di averli ma non li visualizziamo per davvero; sappiamo che tutti i nostri sistemi e apparati hanno dei funzionamenti complessi, ma non visualizziamo il loro reale funzionamento indipendentemente da quello degli altri. Il corpo umano è magnifico. Noi crediamo di saperlo, ma non è così: e non c'è niente di squallido o angosciante, perché altrimenti tutti gli esseri umani (anche quelli vivi) dovrebbero essere considerati tali.

«La morte non è un evento improvviso, è piuttosto un processo. La morte sopraggiunge quando il cuore smette di battere. La morte celebrale segna il momento della morte dal punto di vista giuridico,» così si conclude l'esposizione e vi assicuro che ognuno, chi più chi meno, rifletterà su quanto ha visto e su quanto, guardandosi allo specchio, non può vedere.

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