Big Boss Man: note di solidarietà
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Piera FiammenghiDopo un'apparizione al Daufunk Festival di Parigi e un passaggio alle radio europee, il gruppo musicale di Nasser Bouzida, musicista poliedrico e carismatico, ha attraversato la Manica per la gioia del pubblico francese. E non solo. Nasser sfrutta il suo talento per restituire il sorriso ai bambini sordi dell'Inghilterra. Intervista.
Ho incontrato Nasser Bouzida, fondatore del gruppo musicale Big Boss Man e The Bongolians, nel Berkshire, in Inghilterra. Ho scoperto di essere sua collega quando mi hanno invitato a un suo concerto all'Arlington Art Center. In quell'occasione, ho saputo che insegnava musica nella scuola per bambini sordi dove anch'io lavoravo. Sono stata invasa da una scarica di adrenalina. Avendo la musica nel DNA, ma soprattutto conoscendo i componimenti di Pierre Henry, a cui Nasser è appassionato, ho potuto subito avvicinare il musicista, apprezzato non solo nel piccolo della scuola ma anche dal vasto pubblico. Non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione d'intervistare un artista così poliedrico. La sua musica ci ricorda Spencer Davis Group, Booker T & the MG’s e Brian Auger.
cafébabel: Come ti sei appassionato alla musica e con quale strumento hai iniziato?
Nasser Bouzida: Ho iniziato con la batteria a 12 anni. Mi allenavo suonando le pentole fino al giorno in cui le ho rotte. Mia madre non ne è stata entusiasta e per tale ragione, un po' per Natale e un po' per il mio compleanno, mi ha comprato una batteria vera. Suonavo per ore dopo la scuola, per la gioia di tutto il vicinato. Ginger Baker dei Cream e John Bonham dei Led Zeppelin sono stati i batteristi che inizialmente mi hanno più influenzato. In seguito, ho messo su un gruppo con alcuni amici ispirandomi ai gruppi ska del momento: i Madness, i The Beat o i Selector. Abbiamo deciso di chiamarci The Loafers e abbiamo firmato il primo contratto con una casa discografica.
cafébabel: Suoni la batteria, ma anche il basso, la chitarra, la tastiera, il bongo e oltretutto canti! C'è qualcos'altro?
Nasser Bouzida: Potrei comporre e incidere da solo senza l'aiuto di nessun altro musicista. Non ci sono limiti, se non il proprio talento. Il problema è che si fa subito ad essere etichettati come "signor-saputello-so-fare-tutto-io", ma è questo il prezzo da pagare quando riesci bene in ogni cosa.
cafébabel: Ogni strumento ti da un'emozione diversa?
Nasser Bouzida: Si, la batteria ti fa sentire padrone del mondo, il basso scandisce il tempo, l’organo Hammond ruggisce come una tigre e i bonghi ti fanno scorrere il ritmo nel sangue. Adoro suonare i bonghi con il nostro batterista Des. Credo siano l'anima e il cuore del suono.
Big Boss Man dal vivo
cafébabel: Quali sono le tue principali influenze musicali?
Nasser Bouzida: Dal punto di vista stilistico, siamo nel genere Soul/Funk/Latino/Jazz/Psichedelico/Boogaloo. I miei idoli sono Jimmy Smith per l'organo, Jack Costanzo per i bonghi e Jean-Jacques Perry e Pierre Henry per il sintetizzatore.
cafébabel: Hai fondato due gruppi, Big Boss Man e The Bongolians. Puoi svelarci le differenze e le somiglianze della loro musica?
Nasser Bouzida: Big Boss Man è un gruppo che si ispira agli anni Sessanta. L'organo Hammond e i bonghi sono accompagnati da alcuni passaggi vocali. Nel nostro ultimo album, infatti, abbiamo lasciato molto spazio alla voce degli interpreti invitati a cantare. The Bongolians ha una natura più strumentale ed i bonghi sono suonati in abbinamento al sintetizzatore.
cafébabel: Pensi di aver riportato in vita il British Blues Boom ?
Nasser Bouzida: Si, se è una rinascita che dura da 20 anni.
cafébabel: Sei maestro di musica per bambini sordi. Perché hai scelto di dedicarti a questa causa?
Nasser Bouzida: Lavoravo in un negozio di musica quando un giorno, Chris, professore alla Mary Hare School mi ha proposto di insegnare batteria a due studenti. Ho accettato e la cosa mi ha subito coinvolto.
cafébabel: Credi che la musica aiuti i bambini sordi ad affrontare con maggiore spensieratezza il loro handicap?
Nasser Bouzida: Negli ultimi anni, ho avuto il piacere di insegnare musica a molti giovani musicisti esordienti. In seguito, hanno continuato a studiarla all'università. Per alcuni, è un tentativo di fare strada da un punto di vista lavorativo, quando non sono brillanti in materie accademiche. Altri, invece, desiderano solo assomigliare al loro «guitar hero» preferito.
cafébabel: È previsto un concerto in Francia prossimamente?
Nass: Siamo stati in concerto a La Rochelle lo scorso 26 aprile. Al momento non sono previste altre date. Presto, però, uscirà il nostro nuovo album Last Man On Earth e sicuramente torneremo in Francia per presentarlo al pubblico!
L'uomo che ha ispirato il nome del gruppo. Jimmy Reed interpreta Big Boss Man.
ASCOLTARE : Big Boss Man, Full English Beat Breakfast
Translated from Big Boss Man : groovy et solidaire