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Berlino, paradiso dei vegan (in 8 immagini)

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laura

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Lorita Addabbo

Se avete rinunciato alla carne, sia perché vi sta a cuore la vita degli animali sia perché vi sta a cuore la qualità, potrete rifocillarvi nella maggior parte delle megalopoli europee e mondiali. Se invece non mangiate nessun alimento di origine animale, compresi le uova, il latte e i suoi derivati, come fanno i vegan, allora vi conviene scegliere una città che venga incontro alle vostre esigenze. A Berlino, la fotografa Laura Tangre ha scoperto le infinite possibilità che la città offre ai vegani, dalla mensa universitaria ai fast-food "veggie", passando dai pasti interamente vegetaliani preparati nelle "Hausbesetzung", le case autogestite della capitale tedesca. Viaggio nell’appetitoso universo dei vegani berlinesi… A tavola!

Dove sono i vegani?

Chi sono questi strani esemplari che, da qualche tempo a questa parte, decidono di non mangiare più carne, pesce, uova, latticini? Come si nutrono quando vivono in una metropoli come Berlino

Photo : ©Laura Tangre

Al

Vedendo ciò che accade in quel luogo ameno che è il Bandito Rosso, è molto semplice e facile essere vegano. È in questa casa autogestita del quartiere Mitte, a Berlino, che incontro i vegetaliani (i quali, diversamente dai vegetariani, hanno deciso di non mangiare nessun prodotto di origine animale). In questo bar, dove ci si serve da soli in cucina, preparano alacremente il Vöku, pasto (di solito) interamente vegetaliano, composto da verdure, soja, tofu e diversi cereali. Per 3 euro, potete trovare questo tipo di menu che esclude la carne, ovviamente, ma anche le uova, il latte, il burro. Ce ne sono in tutta la città, in una ventina di posti, principalmente situati nelle Hausbesetzung, (case autogestite berlinesi).

Photo : ©Laura Tangre

Rispetto + qualità = piatti vegan

Il menu di questa sera prevede: minestra di cavoli, cipolla, carote, porri, fagioli bianchi, zucca e timo. Gustosa come quella di mia nonna. Seguita da una piatto di pasta ai peperoni, spesso con un dessert di mele alla cannella a chiudere il pasto. E i berlinesi non risparmiano sulla quantità, riuscirete dunque a riempirvi lo stomaco. Loro non hanno aspettato il libro di Jonathan Safran Foer Se niente importa (titolo originale Eating animals), che sta riscuotendo un successo enorme nelle librerie francesi, per smettere di frequentare fast-food e altre macellerie, animati sia dal rispetto per gli animali che dall’esigenza di qualità alimentare. Adoravano il sushi, le bistecche e il pollo arrosto, solo che hanno capito che i loro piatti preferiti trovano un grosso limite nella qualità del cibo.

Photo : ©Laura Tangre

La prima mensa bio e vegetaliana

E contrariamente a quanto si possa credere, Berlino è il the place to be per i vegetaliani: infatti è qui che è stata inaugurata la prima mensa bio e vegetaliana d’Europa per gli studenti della Freie Universitat. In questa mensa, gli studenti possono scegliere fra un’alimentazione "carnivora" e un’alimentazione vegana, in maniera tale da permettere anche agli studenti vegandi consumare i pasti all’università.

Photo : ©Laura Tangre

 Inoltre, non bisogna pensare che questi pasti siano privi di gusto: i nostri amici tedeschi sanno fare delle bistecche, delle salsicce, degli hamburger senza carne usando il tofu o la "fake meat" (carne finta), alimenti che, pur avendo il sapore, l’aspetto e l’apporto proteico della carne, non sono di origine animale.

Photo : ©Laura Tangre

I vegan tedeschi non rinunciano ad essere golosi

 Con le mense, i voku, ifast-food vegani, i tedeschi reinventano il pasto e la convivialità attorno a piatti più sani (oltre che naturali, in quanto senza aggiunta di aromi e di antibiotici) e più creativi. Cosa dire del piccolo negozio di generi alimentari cupcake, a Friedrischain, e delle sue cupcakes vegane? Basta assaggiarle: sono ottime, dolcissime e cremose, capaci di soddisfare i dolci stravizi dei lunghi pomeriggi domenicali!

Photo : ©Laura Tangre

Il buon wurstel bio

 Nel corso delle mie visite ai mercati bio della capitale tedesca, incontro molti sostenitori… del wurst (salsiccia) nazionale, come Yorg, che vende wurstel di maiale bio da asporto; i maiali sono allevati in una fattoria tradizionale a sud di Berlino, nel Brandeburgo, la vaschetta costa 2,50 euro ed è venduta completa di ketchup e formaggio, come da tradizione. Yorg si considera un «mangiatore di carne che ha voglia di mangiarne ancora per molto tempo! Sì, possiamo continuare a mangiare carne se lo facciamo in maniera più attenta, se accettiamo di pagare un po’ di più per una carne più sana, che non proviene da un animale che ha sofferto tutta la vita. Tutto dipende dalla frequenza con cui la mangiamo».

Photo : ©Laura Tangre

Tutto tranne che

 Queste persone sono l’opposto dei "menefreghisti", in quanto pensano che ogni nuovo vegetariano rappresenti un ulteriore passo verso l’ecologia sostenibile e il rispetto degli animali; adottando questo stile di vita, esprimono il rifiuto a partecipare all’allevamento industriale e alle sue conseguenze sanitarie ed ecologiche, che continuano ad inquinare il pianeta (Secondo Greenpeace l’allevamento intensivo è oggi la prima causa della deforestazione amazzonica in Brasile, poiché il 79,5 % delle terre disboscate viene trasformato in pascoli per il bestiame).


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Translated from Virée dans la communauté végétalienne de Berlin (8 photos)