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Berlino, paradiso dei vegan (in 8 immagini)
Published on March 14, 2011
Se avete rinunciato alla carne, sia perché vi sta a cuore la vita degli animali sia perché vi sta a cuore la qualità, potrete rifocillarvi nella maggior parte delle megalopoli europee e mondiali. Se invece non mangiate nessun alimento di origine animale, compresi le uova, il latte e i suoi derivati, come fanno i vegan , allora vi conviene scegliere una città che venga incontro alle vostre esigenze. A Berlino , la fotografa Laura Tangre ha scoperto le infinite possibilità che la città offre ai vegani , dalla mensa universitaria ai fast-food "veggie", passando dai pasti interamente vegetaliani preparati nelle "Hausbesetzung", le case autogestite della capitale tedesca. Viaggio nell’appetitoso universo dei vegani berlinesi… A tavola!
Chi sono questi strani
esemplari che, da qualche tempo a questa parte, decidono di non mangiare
più carne, pesce, uova, latticini? Come si nutrono quando vivono in una
metropoli come Berlino ?
Photo : ©Laura Tangre
Vedendo ciò che accade in quel luogo ameno che è il Bandito
Rosso , è molto semplice e facile essere vegano . È in
questa casa autogestita del quartiere Mitte, a Berlino, che incontro i
vegetaliani (i quali, diversamente dai vegetariani, hanno deciso di non
mangiare nessun prodotto di origine animale). In questo bar, dove ci si
serve da soli in cucina, preparano alacremente il Vöku ,
pasto (di solito) interamente vegetaliano, composto da verdure, soja,
tofu e diversi cereali. Per 3 euro , potete trovare questo tipo di menu
che esclude la carne, ovviamente, ma anche le uova, il latte, il burro.
Ce ne sono in tutta la città, in una ventina di posti, principalmente
situati nelle Hausbesetzung , (case autogestite berlinesi).
Photo : ©Laura
Tangre
Il menu di questa sera prevede: minestra di cavoli, cipolla, carote,
porri, fagioli bianchi, zucca e timo. Gustosa come quella di mia nonna.
Seguita da una piatto di pasta ai peperoni, spesso con un dessert di
mele alla cannella a chiudere il pasto. E i berlinesi non risparmiano
sulla quantità, riuscirete dunque a riempirvi lo stomaco. Loro non hanno
aspettato il libro di Jonathan Safran Foer Se niente importa (titolo originale Eating animals ), che
sta riscuotendo un successo enorme nelle librerie francesi, per smettere
di frequentare fast-food e altre macellerie, animati sia dal rispetto
per gli animali che dall’esigenza di qualità alimentare. Adoravano il
sushi, le bistecche e il pollo arrosto, solo che hanno capito che i loro piatti preferiti trovano un grosso limite nella qualità del cibo.
Photo : ©Laura
Tangre
E contrariamente a quanto si
possa credere, Berlino è il the place
to be per i vegetaliani: infatti è qui che è stata inaugurata la
prima mensa bio e vegetaliana d’Europa
per gli studenti della Freie Universitat. In questa mensa, gli
studenti possono scegliere fra un’alimentazione "carnivora" e
un’alimentazione vegana, in maniera tale da permettere anche agli
studenti vegandi consumare i pasti all’università.
Photo : ©Laura
Tangre
Inoltre, non bisogna pensare che questi pasti
siano privi di gusto: i nostri amici tedeschi sanno fare
delle bistecche, delle salsicce, degli hamburger senza carne usando il
tofu o la "fake meat" (carne finta), alimenti che, pur avendo il sapore, l’aspetto
e l’apporto proteico della carne, non sono di origine animale.
Photo : ©Laura
Tangre
Con le mense, i voku, ifast-food vegani, i tedeschi
reinventano il pasto e la convivialità attorno a piatti più sani (oltre
che naturali, in quanto senza aggiunta di aromi e di antibiotici) e più
creativi. Cosa dire del piccolo negozio di generi alimentari cupcake , a Friedrischain , e delle sue cupcakes vegane? Basta assaggiarle: sono ottime, dolcissime e cremose, capaci di soddisfare i
dolci stravizi dei lunghi pomeriggi domenicali!
Photo : ©Laura
Tangre
Nel corso delle mie visite ai mercati bio
della capitale tedesca, incontro molti sostenitori… del wurst (salsiccia) nazionale, come Yorg , che vende wurstel di maiale bio da
asporto; i maiali sono allevati in una fattoria tradizionale a sud di
Berlino, nel Brandeburgo, la vaschetta costa 2,50 euro ed è venduta
completa di ketchup e formaggio, come da tradizione. Yorg si considera
un «mangiatore di carne che ha voglia di mangiarne ancora per molto
tempo! Sì, possiamo continuare a mangiare carne se lo facciamo in
maniera più attenta, se accettiamo di pagare un po’ di più per una carne
più sana, che non proviene da un animale che ha sofferto tutta la vita.
Tutto dipende dalla frequenza con cui la mangiamo».
Photo : ©Laura
Tangre
Queste persone sono l’opposto
dei "menefreghisti", in quanto pensano che ogni nuovo vegetariano
rappresenti un ulteriore passo verso l’ecologia sostenibile e il
rispetto degli animali; adottando questo stile di vita, esprimono il
rifiuto a partecipare all’allevamento industriale e alle sue conseguenze
sanitarie ed ecologiche, che continuano ad inquinare il pianeta
(Secondo Greenpeace l’allevamento intensivo è oggi la prima causa della deforestazione
amazzonica in Brasile, poiché il 79,5 % delle terre disboscate viene
trasformato in pascoli per il bestiame).
Translated from Virée dans la communauté végétalienne de Berlin (8 photos)
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