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Berlinale 2020: uno sguardo queer, tra Argentina e Germania

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Federica

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Anche se in maniera lenta, il modo in cui guardiamo al grande schermo cambia. E così, muta anche ciò che viene messo in luce nelle sale. Più nel dettaglio, nel cinema sembra essere in atto una trasformazione del ruolo della donna. Per esempio, un numero sempre più alto di film viene girato da registe - alla faccia del male gaze ("sguardo maschilista") preponderante. Chissà che non si giunga a uno smantellamento delle convenzioni di genere. Alcuni film che sono stati presentati alla Berlinale 2020, contribuiscono alla rivoluzione in corso.

La sezione Panorama della Berlinale rivendica da sempre una natura femminista, queer e politica. Ma allo stesso tempo, cerca di andare al di là di queste categorie. Durante l'edizione 2020 del prestigioso festival del cinema di Berlino, Panorama, è stata aperta da Las Mil Y Una, dell’argentina Clarisa Navas.

Las Mil Y Una di Clarisa Navas

Classe 1989, Navas fa parte di una nuova generazione di registe per le quali è essenziale liberarsi di idee preconcette e caricaturali, così da offrire una nuova visione del mondo. Il film segue le vicende della giovane Iris, 17 anni, nellla città immaginaria di HLM, in Argentina. E si immerge con lei nella vita quotidiana di un piccolo gruppo di adolescenti LGBTQ+. Sin dalle prime scene si assiste a un capovolgimento delle "regole di genere": i ragazzi che passano le sere sui muri della città non spogliano più con lo sguardo le ragazze, ma, al contrario, cercano altri uomini. Nascosti all'ombra di vicoletti contornati da cemento, i giovani approfittano di questo nascondiglio per abbandonarsi ai loro desideri irrefrenabili.

Rifiuto dei clichés, rovesciamento delle aspettative: sono gli uomini a ballare in modo estremamente sensuale e provocante. Sono quest'ultimi coloro che si preparano in modo meticoloso a uscire la sera, che si guardano allo specchio, che si mostrano nudi a sconosciuti davanti al computer e che si truccano e agghindano con collane. Quando non restano a casa per giocare con i peluches. E son sempre loro, a parlare di sesso anale davanti alle loro madri e a scrivere diari. Al contempo, le ragazze giocano a basket, percorrono le vie della città e del quartiere sia di giorno che di notte. Parlano di droghe, malattie sessualmente trasmissibili e cunnilingus. Così, nella pellicola, si affrontano anche temi come la prostituzione, l'abuso sessuale e il cyberbullismo, senza mai cadere nel melodramma. Tutti questi temi danno vita a un ritratto sottile, eppure estremamente ricco di una gioventù fortemente contemporanea.

Con una sceneggiatura e una regia profondamente innovative e padroneggiate alla perfezione, Navas crea un universo di luci e ombre, interiore ed esteriore, e fa sì che diversi mondi si intreccino l'uno con l'altro, a immagine dei personaggi che oscillano tra infanzia ed età adulta. In tutto cò, lo spazio intimo, privato, sembra un miraggio. Ogni giorno, si è disturbati, spaventati, invasi dal rumore e dagli altri: si è continuamente soggetti all'intrusione.

È la giovane attrice Sofia Cabrera, a prestare il volto all'adolescente, personaggio principale. Iris corre come una bambina, si nasconde sotto il suo maglione, ride da sola abbassando lo sguardo quando è imbarazzata, evita gli sguardi inquisitori. A volte, la cinepresa è posizionata nella stanza come se fosse uno smartphone che registra la scena all'insaputa delle persone presenti: la nostra protagonista e i suoi amici si scambiano gesti affettuosi sdraiati su un materasso, mentre sul computer si intravede la finestra malcelata di una chat dove un uomo si masturba. Crudo, realista, alla ricerca di una verità che a volte lo fa sembrare un documentario, Las Mil Y Una tratta temi difficili e tabù senza mai divenire avvilente. Al contrario, il film mette in risalto la dignità e il coraggio dei personaggi, svelando la loro tenerezza e humour.

Nackte Tiere di Melanie Waelde

Presentato nella sezione Encounters ("Incontri"), Nackte Tiere ("Animali nudi") di Melanie Waelde è ambientato in un altro paese - la Germania - e permeato da una narrativa differente. Eppure, anche questo film rappresenta la vita di un gruppo di adolescenti che sfatano le "norme di genere".

Waelde, 30 anni, laureata all'Accademia del cinema e della televisione di Berlino (DFFB), descrive una gioventù moderna peculiare, con uno stile di vita essenziale che rifiuta qualsivoglia estetizzazione. Al pari di Iris de Las Mil Y Una, anche il personaggio di Katja (Marie Tragousti) è lontano dallo stereotipo della piccola principessa: la sua passione sono le arti marziali e il suo modo di comunicare è fatto dei colpi delle discipline che studia. Anche Katja dorme in un grande letto insieme ai suoi migliori amici, a mo' di sandwich. Proprio come Iris, non accetta il contatto fisico, a meno che non sia amichevole o, all'estremo opposto, violento. E anche per questo personaggio principale, la sessualità non appare come una dimensione centrale della vita.

Insomma, poco importa che accada in Argentina, Germania o negli Stati Uniti (come nel caso della serie HBO, Euphoria), sul grande schermo si delinea il prototipo di una donna giovane nuova: femminista, queer, attivista, a volte perfino asessuata, dal carattere determinato, consapevole e coraggiosa. E a ben vedere, sembrerebbe far parte di un vero e proprio movimento artistico che fa eco alle parole usate dal nuovo direttore artistico della Berlinale, Carlo Chatrian, durante la presentazione di Encounters: «Con Encounters, cerchiamo la libertà incondizionata. Film completamente liberi e dediti a una visione, una storia, uno stile e una voce particolari […] Film che guardano al futuro, lì dove il cinema sarà tra dieci o vent'anni. O forse anche domani».

Translated from « Las Mil y Una » : regard queer à la Berlinale