Benvenuto Stefano, il nuovo redattore della versione italiana
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Per un redattore che se ne va, ce n'è sempre un altro che arriva. Passaggio di consegne in vista nella redazione centrale di cafébabel: Stefano è appena arrivato a Parigi e per i prossimi 10 mesi sarà il nuovo responsabile della versione italiana.
cafébabel: Dov'eri e cosa stavi facendo settimana scorsa?
Stefano: A Budapest, cercando di catturare più immagini possibili di una città che, in qualche modo, ha catturato la mia mente e il mio cuore per sempre. Tra le altre cose, cercavo anche di lasciare più o meno dignitosamente un lavoro che sicuramente non rimarrà nel mio cuore allo stesso modo.
cafébabel: E prima ancora?
Stefano: Ero in Russia, inseguendo il mio passaporto che aveva deciso di andare senza di me fino a Murmansk nelle tasche di un solerte capotreno che, dopo averlo trovato sulla terza classe di un treno notturno, ha deciso bene di portarlo con sé invece di consegnarlo all'ufficio oggetti smarriti. Una storia avvincente.
cafébabel: Cosa ti ha portato a cafébabel?
Stefano: Curiosità, prima di tutto. Voglia di scrivere. E soprattutto la possibilità di farlo in assoluta libertà, cosa che in Italia è estremamente difficile da fare se non si hanno fortuna, agganci ed esperienza.
cafébabel: E al giornalismo?
Stefano: La creatività, insieme alla voglia di rendere semplice quello che la gente non vuole volutamente sapere perché troppo complesso.
cafébabel: Se potessi scegliere un'altra nazionalità oltre a quella italiana, quale sceglieresti?
Stefano: Mah, in realtà sono contento di quella che ho. Essere italiani non è troppo male in fondo, ed hai sempre un sacco di stereotipi da smentire per stupire la gente intorno a te. Ma ne hai altri di cui andare abbastanza fiero.
cafébabel: Dove ti si può trovare il venerdì sera?
Stefano: Domandona. Adoro il jazz, quindi è in un bar con un sax a fare da sottofondo musicale che mi si può trovare. Ma mi piacciono anche le serate non programmate con una birra e delle buone chiacchere all'aperto.
cafébabel: Miglior libro, peggior film?
Stefano: Solo bagaglio a mano, di Gabriele Romagnoli. Lo sto ancora finendo, e me lo ha regalato una persona che, a quanto pare, mi conosce meglio di quanto io conosca me stesso. Si candida ad essere uno dei migliori libri che abbia mai letto. Peggior film The Mask 2: ha distrutto l'immagine di uno dei film più belli che ricordi nella mia infanzia.
cafébabel: Una cosa positiva del non essere in Italia in questo momento? E una negativa?
Stefano: La gente che non capisce perché tu vada all'estero per fare qualcosa che apparentemente potresti fare anche nel tuo Paese, e ti guarda con quello scetticismo che decisamente non mi mancherà. Quella negativa, caffè al bar a parte, è la spontaneità della gente. Ma i parigini per il momento sembrano difendersi abbastanza bene.
cafébabel: Il tuo pianeta preferito?
Stefano: Mi piacciono le stranezze, quindi... Nettuno. Lo sapevi che ha gli anelli ruotati di 90 gradi?
cafébabel: La tua missione per i prossimi 10 mesi a cafébabel?
Stefano: Diffondere idee, curiosità e dare una voce a chi pensa che scrivere ed essere pubblicati sia una cosa sempre più difficile. Il resto viene da sé!