Belgio: uno Stato, due nazioni
Published on
Translation by:
Federico IarloriGli elettori del Belgio fiammingo si sono pronunciati domenica in favore del separatismo. Se si sommano i voti del partito fiammingo vincitore delle elezioni, il N-VA (28,3&), del partito di estrema destra Vlaams Belang (12,7%) e la lista De Decker del partito populista (3,7%), l'indipendentismo, qualunque sia la sua forma, ha riportato il 45 % dei voti fiamminghi. A Bruxelles, cafebabel.
com ci fornisce le chiavi per comprendere questi risultati.
Ora nelle vicinanze del Parlamento europeo, un giovane mi avvicina armato di carta e penna: - Siete bruxelliano, vallone, fiammingo o altro? E ancora - Siete belga?
Si, un pò,
-Cos'è che divide i Belgi?
Ah, domanda ampia,
-Cos'è che li riunisce?
-E bene...
Domenica i Belgi sono convocati (il voto è obbligatorio) per le elezioni anticipate (ndlr: il N-VA, il partito separatista fiammingo, ha ottenuto la maggioranza di voti nelle Fiandre). Queste elezioni sono state provocate da un disaccordo tra i fiamminghi e i francofoni che non sono riusciti a mettersi d'accordo sulla nuova formula dello Stato; il paese conosce in effetti una evoluzione delle sue strutture politiche dagli anni Settanta. Questo è passato da un sistema centralizzato a un sistema federale. Ormai il paese è costituito da tre regioni: le Fiandre, Bruxelles e la Vallonia, e da tra comunità linguistiche: olandese, francofona e germanofona. A ciò aggiungete le diverse province e comuni, e avete una panoramica dei diversi luoghi di decisioni politiche. Per i dettagli consultate il blog di Jean Quatremer.
Il governo si trova quindi ad affrontare la questione "comunità". In pratica, fiamminghi e francofoni non sono d'accordo. Il conflitto "BHV", altrimenti detto la scissione della circoscrizione di Bruxelles Hal Vilvoorde, è scattato da una questione molto tecnica e che non interessa la maggioranza dei belgi. Ma la vera questione sottostante è quella dell'avvenire comune dei fiamminghi e dei francofoni, che siano essi valloni o Bruxelliani.
Alla vigilia della elezioni, non mi lancerò sui possibili pronostici : confederalismo, crisi maggiore e duratura, guerra civile o stagnazione! Tuttavia vorrei attirare l'attenzione sui problemi di fondo di cui questa nuova crisi è il prodotto!
Il paese è popolato da una decina di milioni di abitanti, grosso modo 6 nelle Fiandre, 4 francofoni di cui 3 nella Vallonia e un milione a Bruxelles. Al nord la lingua ufficiale è l'olandese, al sud il francese e a Bruxelles, le due lingue sono entrambe ufficiali, anche se l'80% della popolazione è francofona.In maniera generale, non si fa una caricatura dicendo che i fiamminghi parlano meglio il francese che il contrario. Questi sono quindi abbastanza a loro agio in francese quando vanno al sud. Così loro ritengono che nelle Fiandre sia normale parlare in fiammingo e quindi i francofoni devono adattarsi. Su questa constatazione linguistica e sulla partizione territoriale del Paese, ne è seguita il resto della società.
Non c'è più una radio/televisione unica ma una VRT (Vlaam Radio TV) e una RTBF(radio TV belga-francofona). I partiti politici sono scissi, ognuno si rivolge esclusivamente al proprio equivalente tradizionale (eccezione notevole son i Verdi e Groen). In più, tranne nella famosa circoscrizione di BHV, non si può votare che per i membri della propria comunità linguistica, i fiamminghi votano per i fiamminghi, e quindi ascoltano solo i politici fiamminghi e viceversa. Le università, un tempo bilingue, si sono anche loro separate, l'esercito è composto da reggimenti francofoni o olandesi e così via. Il risultato è che le persone non si parlano più, non si conoscono più e sono tanto più inclini a credere a tutto e a qualsiasi cosa sull'altro ( intendendo qui l'altra comunità). In più visto il numero di livelli delle autorità e la frequenza delle elezioni, i partiti sono in campagna elettorale permanente. Quindi il modo migliore di essere eletti è di criticare l'altra comunità, immaginate quindi lo stato d'animo generale.
Soprattutto, stavo per dimenticarlo, seppure sia un punto centrale, una regione (le Fiandre) è più ricca di un'altra (la Vallonia) e quindi gli spostamenti di denaro sono molto importanti.Ma se la gente non si conosce più perchè dovrebbe pagare? Il ragionamento è comprensibile e porta molti fiamminghi a considerare che una più larga autonomia delle regioni e una scissione dal regime di sicurezza sociale sarebbe normale.
Allora cosa fare per salvare il Belgio? Questo paese in cui la maggior parte degli abitanti non si pone queste domande e cominciano ad essere seriamente stanchi di questi "problemi comunitari". La grande maggioranza è semplicemente belga e ritiene che i problemi vengano dall'alto (dai politici). La mia opinione è che l'incomprensione nasce dalla mancanza di dialogo, e quindi bisognerebbe riaprire dei canali di discussione. Aggiungere dei sottotitoli ai TG principali dei due canali pubblici contribuirebbe abbastanza alla comprensione reciproca. Allo stesso modo bisognerebbe che ogni belga potesse votare per qualsiasi altro belga, questo costringerebbe i politici ad avere dei dibattiti di fondo sulle politiche da intraprendere, piuttosto che scaricarsi addosso in ogni momento gli errori del mal governo.E infine, bisognerebbe rafforzare l'apprendimento di un'altra lingua (specialmente della parte francofona)e le iniziative umoristiche, addirittura surrealistiche, una caratteristiche che unisce ancora i belgi.
Translated from La Belgique: un Etat, deux nations