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Asini all'università

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Le politiche linguistiche

Cari amici,

Vi segnalo un bell'articolo su Repubblica "Italiano, questo sconosciuto - Studenti quasi analfabeti".

È interessante che mentre le università anglificano i percorsi di studio " 21 laureati su 100 non vanno oltre il livello minimo di decifrazione di un testo in italiano".

Da notare che alcuni linguisti come Beccaria sostengono che "il predominio dell'inglese sta nuocendo all'uso dell'italiano", e aggiunge, "Ormai è necessario alfabetizzare adulti e ragazzi, e la colpa è di un intero percorso scolastico che non sempre funziona. Le lacune nascono da lontano. Inoltre, l'uso esclusivo di telefoni cellulari e computer come strumenti di comunicazione non aiuta la nostra lingua: l'italiano sta regredendo quasi a dialetto".

La questione della chiarezza del lessico (evitare l'inglesorum) e la cura della lingua nelle sedi di cultura, come le università, è essenziale. Altrimenti l'italiano farà la veramente la fine di un dialetto. La democrazia linguistica, che poi è strumento della democrazia materiale, passa anche attraverso la lingua e la chiarezza di espressione.