Arabo Normanno Unesco: adesso (forse) si fa sul serio
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Dopo 10 mesi di attesa finalmente è stato presentato il logo ufficiale dell'itinerario Arabo Normanno scelto dall'Unesco per valorizzare le dieci meraviglie di Palermo, Monreale e Cefalù. Ma soprattutto, dal 3 maggio è operativo il Visitor Center Unesco di Palazzo Gulì e finalmente i turisti cominceranno a capirci qualcosa.
Quando l’anno scorso sono tornato a San Giovanni degli Eremiti, non ho potuto fare a meno di ammirare un pezzo unico che alcuni mesi dopo è diventato parte integrante dell’itinerario Arabo Normanno dell'Unesco. Per un palermitano quelle cupole rosse, immerse in un giardino ameno, sono una routine di cui spesso ci si dimentica. Per uno straniero una meraviglia che vale il prezzo del biglietto e soprattutto il viaggio. A patto che la curiosità del turista venga soddisfatta con qualche cenno storico. Ad esempio va fatto intendere che ci si trova di fronte ad una chiesa cristiana stratificata su un complesso che richiama uno spazio arabo, una moschea con un'atmosfera che potrebbe portare con la mente a Beirut, Baghdad o Damasco. Magia.
Ebbene, purtroppo i turisiti noteranno anche il logo di Google nelle indicazioni in inglese: esatto, la storia di un pezzo unico al mondo tradotto con la lingua robotica e imprecisa di Google Translator. Quando l’ho raccontato ad amici stranieri non ci potevano credere, nel 2015 non siamo in grado di tradurre con due righe la storia di una delle nostre meraviglie? Non so se qualcuno abbia posto rimedio a questo dettaglio dietro al quale si cela il diavolo. Un particolare che lascia senza parole, come il fatto che il percorso Arabo-Normanno, dai Quattro Canti sino al Palazzo dei Normanni passando per la Cattedrale, non abbia una traccia di indicazione, una mappatura, o una minima segnaletica che possa guidare un turista. L’augurio è che l’inaugurazione del Visitor Center Unesco di Palazzo Gulì -che fornirà informazioni, assistenza e servizi di base come toilette, nursery e wi-fi e mappe in inglese- possa assolvere al compito di guidare il visitatore che finora si è affidato all’istinto, alle solerti indicazioni dei locali incontrati lungo il cammino e alla buona sorte.