Alle origini del potere
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Piera FiammenghiCancelliere, presidente, ministro, segretario. Vi siete mai domandati da cosa derivino queste parole così bizzarre e niente affatto evocative? Proviamo a ripercorrere la loro etimologia, in un'avventura linguistica che ci porta dritti alle origini del potere.
Il Cancelliere
Oltralpe, le parole di etimologia latina appartengono a un registro lessicale aulico. Kanzler/Kanzlerin (declinazione maschile/femmile del sostantivo "cancelliere" rispettivamente, ndr.) deriva dal latino Cancellarium, parola che identificava un esponente politico dell'Impero romano. Questa parola deriva da cancellus, vale a dire la barriera che separava il giudice dallo spazio riservato agli avvocati nell'aula di tribunale. I cancellarii erano i funzionari posti dietro questa barriera durante il processo, lontani dal pubblico.
In seguito, la parola passa a designare incarichi diversi a seconda della nazione. Nel Regno di Francia per esempio, i cancellieri detenevano il potere in ambito giudiziario. La Gran Bretagna, anch'essa un regno, ha avuto da sempre il suo Lord Cancelliere. Nominato dal monarca e dal Primo ministro, tutt'oggi è responsabile presso il ministero delle Finanze.
L'Austria stessa è stata governata da un cancelliere federale, ma non lasciatevi ingannare: il suo potere esecutivo era di gran lunga inferiore rispetto al suo omologo tedesco di oggi!
Spazio al Presidente
In Francia invece abbiamo un presidente. Questa parola, di origine latina, designa colui che siede (dal latino "sedeo") davanti a tutti (prefisso pre-). Per estensione, colui che sta davanti protegge il prossimo, anche in senso figurato, e lotta per la difesa dei valori. Se in Francia c'è un solo presidente della Repubblica, in Italia, troviamo "due presidenti": quello della Repubblica italiana e quello del Consiglio dei ministri; quest'ultimo corrisponde in gran parte al Primo ministro francese. In Svezia, in Danimarca e in Norvegia troviamo un re e una regina. Al loro seguito non c'è né un presidente, né un cancelliere, ma un Ministro di Stato. D'altronde, cosa significa la parola ministro? Nella parola, rintracciamo la radice semantica "minus". Etimologicamente, il ministro, appartenendo ad un rango inferiore, fa le veci di altri e si occupa di gestire, per delega, compiti importanti. Inoltre, se l'Ungheria ha i suoi miniszter, le lingue slave hanno i loro президент
I SEGRETI EUROPEI
L'utilizzo di etimologie latine per designare funzioni politiche testimonia l'influenza che la Roma antica ha avuto sull'Europa moderna, in tutte le nazioni e lingue (l'unica eccezione è data dalla Grecia che aveva già il suo glossario). Proprio per questo, l'Europa avrebbe bisogno di allargare gli orizzonti senza rimanere chiusa nel suo guscio di pensiero. In fondo non c'è bisogno di fare paragoni o cercare somiglianze tra una nazione e l'altra: sono tutte "unite nella loro diversità". D'altro canto, a quale vocabolario attinge l'Unione europea? Ha un presidente e anche dei segretari. Il "secretaire" ("scrittoio" ndr) è un gran bel mobile che serve per archiviare fogli o scrivere documenti. Segretario, invece, deriva dalla parola latina "secretus" che significa "messo da parte, nascosto". Il segretario, infatti, è colui che mantiene i segreti. Per voi che avete letto fin qua, l'etimologia dei nomi dei capi di Stato non ne cela più neanche uno.
Questo articolo è tratto dal blog www.junge-wahlbeobachter.de, dove dieci giovani francesi e tedeschi controllano la campagna elettorale della Germania.
Translated from Chancelier et Président : L'étymologie du Pouvoir