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Alla ricerca del voto perduto: garagErasmus al servizio degli studenti

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societàPolitica

Il governo italiano è rimasto sordo alle proteste e alla mobilitazione degli studenti all'estero, a cui è stata negata la possibilità di votare in vista delle prossime elezioni politiche.

La fondazione garagErasmus lancia un piccolo segnale, un rimborso spese per gli studenti desiderosi di fare ritorno in Italia per le votazioni, con un'iniziativa simbolica e lodevole, che riflette tuttavia la macchinosità del sistema elettorale attuale, di cui l'Italia è ancora vittima.

Se il voto non è riuscito ad arrivare dai ragazzi, vorrà dire che toccherà agli studenti prendere un treno e tornare a casa. Per votare, sì, per esprimere la propria preferenza, e per scrollarsi di dosso quell’aura di indifferenza alla politica nazionale che avvolge da troppo tempo la generazione Erasmus. È quanto si propone di fare la fondazione garagErasmus, di base a Pisa, nata per ricongiungere i tanti studenti erasmus in giro per il mondo, che ha appena lanciato l’iniziativa #erasmusvote, una raccolta fondi per rimborsare il rientro degli studenti erasmus in occasione delle elezioni politiche di febbraio

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Con il sostegno economico degli sponsor aderenti all’iniziativa, la fondazione donerà 100 euro ai primi 50 studenti (per un totale di 5.000 euro) che, da martedì 5 a domenica 10 febbraio, risponderanno ai requisiti richiesti dagli organizzatori. 50 studenti, sui 25.000 italiani temporaneamente all’estero in 33 paesi diversi, sembra una cifra di poco conto. Ma questo è solo l’inizio, o meglio, un esempio. La campagna di fundraising, infatti, è ancora aperta affinché alla fondazione pisana facciano seguito altre organizzazioni e aziende, convinte del valore di un soggiorno di studio all’estero, perché si possa almeno sfiorare la quota dei 1000 finanziamenti e dare un segnale concreto al governo, che ha liquidato la mobilitazione dei ragazzi con un semplice aggettivo: “insuperabili difficoltà”.E che ha proposto come unica soluzione gli sconti per rientrare in patria sulle tratte previste da Alitalia.

Quella di garagErasmus è una risposta lodevole sì ma inevitabilmente macchinosa, che rispecchia pienamente il vetusto sistema di voto in Italia, il quale sembra ancora rabbrividire alla sola proposta di un più pratico voto telematico o di una possibilità di delega. “È un contributo simbolico ma concreto”, sostiene il co-fondatore e presidente di garagErasmus, Francesco Cappè, “e l’Europa oggi non può aspettare”. La notizia arriva mentre in redazione si discute del diritto di voto negato agli studenti erasmus, tra lo sbigottimento dei francesi, lo stupore dei presenti e la rassegnazione dell’italiana di turno. Fotografia multiculturale di un’Europa che stenta ancora a sentirsi unita.

Foto: © kk+/flickr.

Sulla pagina facebook di garagErasmus sono state pubblicate tutte le informazioni necessarie per candidarsi all'iniziativa. La mail di riferimento è erasmusvote@garagerasmus.org.