Aiutare i rifugiati in Danimarca: la guida
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Valentina SorceLa guida su come aiutare dove ce n'è bisogno (può essere valida per qualsiasi paese).
I confini sono stati chiusi, ma i rifugiati sono arrivati lo stesso. Dato che sono qui, è di vitale importanza che vengano integrati nella società, che abbiano una casa e un lavoro, che imparino la lingua e che diventino membri attivi pronti a contribuire al welfare state danese. Per arrivare a integrarsi, i rifugiati fanno affidamento su diverse organizzazioni come il Danish Refugee Council o sui comuni che forniscono pasti, alloggi e abiti (invernali). Come riporta l’UNHCR, il problema più grande è proteggere i rifugiati dal freddo. E' per questo motivo che molte organizzazioni sono alla costante ricerca di volontari che collaborino nei campi, negli ostelli e nei diversi uffici.
Sascha Brinch Hummelgaard dell’ Frivilignet Aaarhus dice “A mio parere, il problema più grande è riuscire a trovare un alloggio per tutti i rifugiati e questo comporta un grosso impegno per la città.” Comunicazione e coordinamento degli aiuti tra le organizzazioni e i comuni sono quindi essenziali. Inoltre, le informazioni sugli aiuti devono essere comunicate ai nuovi rifugiati, che rappresentano un altro problema. Il lavoro non solo richiede un periodo di formazione, ma è anche importante che sia coerente con la vita dei rifuguati. Sono in particolare le famiglie traumatizzate quelle che necessitano di maggiore attenzione.
Di conseguenza, molte organizzazioni sono interessate a un lavoro a lungo termine. Alcune organizzazioni come Frivillignet, la Croce Rossa Danese, Refugees Welcome e Crossing Borders sono alla ricerca di diverse posizioni e offrono numerose opportunità nei loro siti web. C'è anche la possibilità di aiutare nei centri locali di richiesta asilo. Inoltre, l'organizzazione traume si occupa di aiutare i rifugiati a superare traumi derivati dalle guerre. In più, qui è posibile proporsi come custode legale di rifuguati rimasti orfani.
Sascha Brinch Hummelgaard consiglia il lavoro del volontario. “Essere parte di un progetto di volontariato a lungo termine può aiutare a sentirsi in grado di 'fare la differenza'. Un coinvolgimento duraturo può allo stesso tempo stimolare nei rifugiati maggiore impegno e dare vita a un’amicizia”.
Ovviamente, non tutti hanno tempo e mezzi per essere coinvolti a tempo pieno. Per quelli che vogliono essere coinvolti in maniera ridotta, c’è la possibilità di insegnare ad andare i bicicletta o di aiutare con i lavori domestici una volta a settimana.
In ogni caso, anche un impegno settimanale può essere stressante. Quindi se qualcuno ha un solo giorno a disposizione, è possibile donare abiti, giocattoli o coperte alla Croce Rossa. L’inverno più essere molto più freddo in Danimarca che in molti altri paesi. Nel sito della Croce Rossa viene anche indicato il campo rifugiati più vicino in Danimarca. Ci si potrebbe anche impegnare nell’organizzazione di un evento di raccolta, dopo essersi consultati con l’ufficio dei richiedenti asilo riguardo a cosa sia più necessario.
Altrimenti, se non si dovessero avere vestiti o giochi da donare, anche gli strumenti musicali sono ben accetti dall’organizzazione Music Against Border. Ma se non si dovessero avere nemmeno strumenti musicali, allora il Danish Refugee Council offre la possibilità di creare una raccolta fondi personalizzata. In alternativa, Amazon permette di creare liste dei desideri per rifugiati in modo che si possano fare doni, come in questo esempio per i rifugiati a Calais. Un'altra alternativa potrebbe essere fare acquisti online nel negozio in rete del Danish Refugee Council o della Croce Rossa.
Infine, nel caso in cui non si abbia altro da offrire se non denaro, quello andrà più che bene. Le diverse organizzazioni come il Danish Refugee Council, la Croce Rossa danese, il Migrant Offshore Help Station, l' UNHCR, l'International Rescue Committee, Refugees Welcome e molte altre saranno ben contente di ricevere delle donazioni.
Ci sono però tanti che non hanno né tempo, né denaro, ma che sono molto sensibili all’argomento. In questo caso, informarsi è d’aiuto tanto quanto agire. Catarina Santos, la coordinatrice di Crossing Borders in Aarhus spiega che ascoltare e informarsi è molto importante, perché si sa, niente di buono può venir fuori dall’ignoranza. “Cercate di conoscere quali sono le loro storie, i loro sogni, le loro motivazioni e i loro problemi. I rifugiati sono persone come noi, e come noi voglio avere una vita degna e stabile per loro e per i loro figli.”
Sono molti i video che spiegano la crisi dei rifugiati in breve, o articoli che raccontano le loro storie. Jutlandstation ha diversi programmi radio disponibili online. Inoltre il Blog Syria Deeply offre un panorama generale e aggiornamenti costanti sulla situazione in Syria dall’inizio del conflitto. Sul sito del Danish Refugee Council è possibile trovare informazioni in danese grazie ai diversi PDF sull'argomento.
Infine, un ultimo consiglio per tutti i lettori, anche se avete deciso di non essere coinvolti; sorridete alle persone per strada, specialmente ai rifugiati (se li vedete). Dare a qualcuno la sensazione di essere il benvenuto in un ambiente amichevole è un grande dono ed è anche facile da fare. Da studentessa internazionale, so che passare il primo inverno in Danimarca può essere difficile, anche senza aver subito traumi di guerra, ma avere un tetto sulla testa, abiti caldi e un futuro davanti può aiutare. Un sorriso può fare bene non solo a quelli che sono al momento meno fortunati, ma a chiunque stia affrontando una crisi di rifugiati.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente su jutlandstation.dk, qui.
Translated from How to help refugees in Denmark