AcadeMy: il progetto Cafébabel per i 30 anni dell'azione Jean Monnet
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A partire da 4 interviste reallizzate con gli esperti dell'azione Jean Monnet del programma Erasmus+ dell'Unione europea, Cafébabel ha inviato i suoi reporter nelle città di Barcellona, Belgrado, Istanbul e Londra per approfondire problematiche legate ai temi: ambiente, integrazione europea, migrazione e disuguaglianze di genere.
Il progetto di solution journalism, AcadeMy, unisce il sapere accademico dei professori Jean Monnet al fiuto giornalistico dei reporter di Cafébabel e alle testimonianze del mondo della società civile.
Con AcadeMy Cafébabel ha inviato i suoi reporter in quattro città - Barcellona, Belgrado, Istanbul e Londra - per approfondire problematiche legate ai temi: ambiente, integrazione europea, migrazione e disuguaglianze di genere.
Ogni reportage ospiterà un'intervista video esclusiva con un docente Jean Monnet.
Barcellona: home sweet tourism
Barcellona è la città europea con il maggior livello di inquinamento relativo al consumo di carburante delle navi da crociera. Secondo la Transport & Environment, un’organizzazione non-profit con sede a Bruxelles, la capitale catalana primeggia nella classifica delle emissioni di ossido di zolfo, ossido di azoto e di microparticelle. È solo l’ultimo mattone che si aggiunge alle spalle già provate di una città vittima del turismo di massa.
Mancanza di alloggi per residenti, disgregazione del tessuto sociale, turistificazione del centro storico: sono alcune delle conseguenze dell’overtourism e dell’effetto Airbnb. Il flusso turistico delle crociere, in questo contesto, viene percepito dalla popolazione come la componente del turismo di massa più logorante e con meno benefici.
Londra: non è una Brexit per donne
Nel Regno Unito, negli ultimi anni, i tagli alla spesa pubblica e le politiche di austerity hanno spezzato le gambe al sistema integrato di difesa dei diritti delle donne, sia per quanto riguarda la violenza domestica che per quanto riguarda il mondo del lavoro e la parità di genere in senso più ampio. Negli ultimi sette anni, a Londra, le denunce per violenza domestica sono cresciute del 63 per cento, mentre 173 donne sono state uccise nel 2018 in tutto il Paese a fronte delle 141 del 2017.
Anche nel Regno Unito le istituzioni europee hanno finanziato a profusione associazioni per le donne e sportelli antiviolenza. La perdita della protezione legata all’appartenenza all’Ue potrebbe inoltre comportare maggiori discriminazioni sul mondo del lavoro.
Instanbul: la piccola Siria alle porte dell'Europa
Il quartiere di Fatih a Istanbul vicino alla moschea è la "casa" di una grande numero di siriani presenti nella capitale economico-culturale del Paese. Le stime ufficiali arrivano a segnalare 500mila arrivi dall’inizio della guerra civile nel 2011. Quelle ufficiose parlano addirittura di 1 milione di persone.
Nell’agosto del 2019 è iniziato un lento processo di ricollocamento dei siriani da Istanbul verso altri centri in diverse parti del Paese. Secondo alcuni opinionisti, il regime di Erdogan è uscito sconfitto dalle elezioni municipali del 2019 a Istanbul anche per aver perso il polso della situazione in materia di politiche migratorie.
A partire dall’accordo siglato nel marzo 2016 tra Unione europea e Turchia, le partenze dalla Siria continuano a non arrestarsi. Ma la popolazione locale turca sembra essere restia a rapportarsi con la quella araba arrivata in massa negli ultimi dieci anni.
Belgrado: l'aria che tira
Se si prende come riferimento l'inquinamento dell'aria, la Serbia è uno dei Paesi che desta più preoccupazioni in Europa. Stando ai dati, Belgrado è una delle città con la peggior qualità dell'aria al mondo.
Uno dei problemi principali è rappresentato dalle miniere di carbone, le quali provocano danni ingenti alla salute delle persone. Ma ci sono ONG locali che cercano di portare avanti una battaglia sul punto. In tutto ciò, il Paese non ha ancora adottato un piano nazionale di ricerca per l'ambiente e ha fatto pochi progressi nel capitolo attinente ai temi "energia, ambiente e cambiamento climatico". Eppure la Commissione europea considera questi avanzamenti un elemento fondamentale per favorire la futura integrazione della Serbia nell'Ue.