
A rischio la campagna del Parlamento europeo: è censura?
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Francesca BarcaAlcuni manifesti (nello specifico quelli sulla sicurezza) della nuova campanga del Parlamento europeo per invitare al voto alle elezioni europee di giugno sembrano richiamare la pratica di raccolta delle impronte digitali della popolazione rom intrapresa dal Governo Berlusconi.

Andrea Ronchi, Ministro alle Politiche europee, ha dichiarato che l'Italia sarà l'unico tra i Ventisette a non aderire a questa campagna. Perché? I suoi contenuti non sono idonei a migliorare la percezione e la conoscenza dei valori e delle opportunità derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea. Il Ministro ha ribadito di essere in accordo con la Presidenza del Consiglio italiana.

«Ringrazio il Governo Berlusconi perché con la sua critica ha fatto parlare della campagna». Questo il commento rilasciato il 17 marzo da Alejo Vidal-Quadras, vicepresidente del Parlamento europeo, durante la presentazione della steszsa al Pe.

Sembra che la censura (o autocensura) funzioni benissimo. Nel sito del Parlamento europeo non si trovano più le foto della campagna sulla sicurezza, se non nella versione italiana.

Questa campanga è una tra le più audaci e politicamente incorrette che il Parlamento potesse fare. Perché? Presenta simboli sui quali i partiti e i Paesi hanno preso posizione.
In un certo senso invita alla identificazione ideologica in Europa: Conservatori, Liberali, Verdi, Socialisti, Comunisti, estrema destra e via dicendo…


Translated from Peligra la campaña del parlamento ante la censura