A Melloblocco il raduno dei rocciatori più grande d'Europa
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Il grande raduno internazionale dei boulder si conferma come meta preferita di atleti e spettatori, oltre 3000 gli iscritti. La Val Masino, piccolo comune della bassa Valtellina, in provincia di Sondrio e i suoi 900 abitanti ha prontamente accolto l'ottava edizione del Melloblocco, un'edizione da record.
Tutti aspettavano con fremito l'inizio delle gare, l'impeto della salita e il rush nella discesa dai massi sempre accolto dagli applausi.
La Val Masino è una valle centrale che si trova tra le Alpi Retiche e che è conosciuta per una delle sue cime più mitiche, il Monte Disgrazia e i suoi 3678 metri. Parliamo di una valle conosciuta come la patria del granito e dove quindi, gli arrampicatori trovano spazio e tranquillità. La valle si apre a levante verso la Val di Mello e verso ponente la Val dei Bagni. La Val di Mello è ora una riserva, voluta dall'amministrazione locale e dalla comunità degli arrampicatori soprattutto, che da anni proteggevano questo grande patrimonio naturale.
La Val dei Bagni invece, è conosciuta per le sue terme e per il grande hotel, il Relais dei Bagni Masino. Più giù, in bassa valle, tra le località di Visido, troviamo invece il centro dell'arrampicata all'aria aperta, il masso più grande d'Europa, il Sasso Remenno, localmente chiamato “Preda”.
Questa è la Val Masino dei rocciatori, una perla preziosa nel pieno centro delle Alpi, a circa 120 km da Milano e dai grandi aeroporti della regione.
Alla scoperta del Melloblocco
Durante il weekend dal 5 all'8 di maggio 2011, il paradiso degli arrampicatori si trasforma nella rassegna internazionale del boulder, accogliendo circa 3000 iscritti, provenienti da diversi paesi d'Europa e del Mondo: da Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Germania, Belgio, Romania, Finlandia, Bulgaria, Lituania, Svezia, Olanda, Regno Unito, Ungheria, Ucraina, Polonia, Andorra, Malta, e inoltre da Turchia, Corea, Kazakistan, Argentina, USA, Israele, Venezuela, El Salvador, Sudafrica, Giappone, Vietnam, Australia e Nuova Zelanda.
Quest'anno, è stato l'anno dei rosa, e gli arrampicatori hanno letteralmente invaso la valle e i suoi tre centri abitati. La popolazione locale, di soli 900 individui, ormai abituata all'evento, è stata pronta ad accogliere l'afflusso di giovani e meno giovani durante tutto il fine settimana. Con un ritmo nuovo, un nuovo spirito e un amore diverso il patrimonio è stato pienamente condiviso.
Competizioni dalla mattina alla sera, con pause corte e cambiameti di zona, dal Bidé della Contessa fino alla Zampa dell'Elefante, dal Sentiero dei Ciclopi sino al Precipizio degli Asteroidi. E poi, la notte continua con la festa al Melloblocco Village, concerti e fiumi di birra per una notte ritmata. Il giorno dopo si ricomincia.
I Campioni: sempre più Internazionale!
Dalla Repubblica Ceca, si riconferma tra i campioni Adam Ondra, una stella di questo sport. Capace di appassionare tutti e di concentrare il maggior numero di spettatori ai suoi sassi, con lui sul podio gli italiani Moroni, Calibani e Caminati e il finlandese Gullsten.
Tra i meglio posizionati anche un giovane turco alla sua prima partecipazione al “Mello”.
Sorpresa, all'ora dell'iscrizione per quest'ultimo, che si trova quasi a casa. È la giovane Simay che lo accoglie, una giovane volontaria venuta dalla Turchia per collaborare con gli organizzatori e gestire la sezione iscritti stranieri.
In campo femminile, si confermano le veterane Zangerl, dall'Austria e Balakirieva dalla Russia, seguite da italiane e francesi, sempre in maggioranza e molto temute dalle altre squadre.
Iris: coraggio e grande spirito di competizione
Iris, grande protagonista dell'evento, accompagnata dal suo staff e appoggiata da tutta la popolazione, ha aperto le porte della sua casa, il Centro Polifunzionale della Montagna.
Da 11 anni, è a capo di questa spedizione, nell'amore della montagna e degli alpinisti e arrampicatori. Si definisce “una donna in cammino che sente di dover fare ancora tante cose nella vita”.
Il suo motto “amando la montagna“, diventa il motto di tutto un gruppo, una generazione, che vuole un turismo diverso, pulito, libero, nel rispetto della valle e di chi ci vive durante tutto l'anno.
Mantenere questa perla intatta, cercare di alterare il meno possibile la sua specificità, una chicca sana, in un mondo, quello del turismo, già troppo alterato dalle esigenze del cliente, del distruttore, del “forest” (dialetto locale).
Ma è vero che il turista è sempre così pericoloso? Iris ci confessa che “il flusso turistico va regolamentato e se vogliamo parlare di realtà come la Val Di Mello che è un santuario, il turista potrebbe diventare pericoloso se lo abbandoniamo a sé stesso : bisogna aiutarlo a prendere coscienza dell'ambiente nel quale si stà muovendo e metterlo in condizioni di adottare un comportamento adeguato. Con un regolamento stilato ad hoc ed un servizio di sorveglianza si possono azzerare i rischi”.
Il Melloblocco e chi lo vive
Esempio di evento senza confine, radunando i suoi iscritti un po' in ogni angolo del nostro globo, il Melloblocco si afferma come esempio di vicinanza di mondi, culture, lingue e differenze, nel segno dello sport e del divertimento.
In Europa, è ormai conosciuto e rinomato, alla sua sola ottava edizione, fa l'unione di un unione, quella sportiva, che va al di là di confini linguistici, culturali, e ultimamente economici e finanziari.
“La crisi non ci ferma” dice una concorrente catalana, “vengo da Barcellona con una compagnia low cost, dormo per strada e arrampico, è tutto!”.
Stefano, uno degli organizzatori dell'evento, applaude e segue l'avverarsi di un sogno, l'arrivare di un mondo, di una marea “rosa” in valle. “Per un weekend siamo al centro dell'Europa, in vista, alla ricerca del contatto con la natura”.