61°Festival de Cannes: poca Europa sulla Croisette
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Una caratteristica del Festival del cinema, quest’anno, è la scarsa presenza di titoli europei. Nomi noti: i fratelli Dardenne e Wenders, per l’Italia Sorrentino e Garrone. Ma l’Est?
La penuria di titoli europei, pellicole francesi escluse, sarà una delle caratteristiche del 61° Festival du Cinéma. Il vecchio continente sfilerà sugli schermi di Cannes parlando, oltre che francese, belga in questo caso, (Jean-Pierre e Luc Dardenne Le Silence De Lorna), ungherese (Kornel Mundruczo DELTA<), tedesco (Wim Wenders The Palermo Shooting) e italiano (Matteo Garrone Gomorra, Paolo Sorrentino Il Divo).
Le restanti opere “made in Europe” appartengono tutte alla Francia: Arnaud Desplechin con Un Conte De Noël, Philippe Garrel con La Frontière De L'Aube e Laurent Cantet con Entre les murs.
La cinematografia europea, tutt’altro che dormiente sul fronte della qualità, si aspettava forse un occhio più attento ai fermenti provenienti da Est. In modo particolare dopo la vittoria del rumeno 4 Mesi, 3 Settimane e 2 Giorni di Christian Mingiu e la presenza in concorso, lo scorso anno, di titoli russi.
Niente di nuovo sul fronte occidentale: fuori l’Inghilterra. Dopo l’esclusione di Genova di Micheal Winterbottom, Oltremanica guarderanno il festival da spettatori per il secondo anno consecutivo (se si esclude la co-produzione con i Dardenne).
Largo all’Italia, ma quella corrotta
Il Belpaese può dirsi soddisfatto, presente con due lavori. Le pellicole, di Garrone e Sorrentino, interpretate entrambe da Tony Servillo, trattano la storia recente del Paese, visto ancora troppo consenziente verso il potere e le sue facce oscure. Il Divo è il Senatore a vita Giulio Andreotti (uno degli storici esponenti della Democrazia Cristiana italiana, ndr) raccontato nel periodo compreso tra il 1992, anno del suo settimo mandato di governo, e l’inizio del processo che lo ha visto incriminato per associazione mafiosa. Gomorra è, invece, la trasposizione dell’omonimo libro di Roberto Saviano, il quale, insieme al regista, ne ha curato anche la sceneggiatura.
Germania e Ungheria
Impronta italiana anche per il lavoro di Wenders. Il film, ambientato a Palermo, narra le vicende di un fotografo, celebre e disordinato. Andata in pezzi la sua vita, abbandona tutto e va a vivere nel capoluogo siciliano, da cui il titolo dell’opera. Protagonisti dell’ultima fatica dell’autore de Il Cielo sopra Berlino(Der Himmel uber Berlin): la rockstar tedesca Campino (cantante dei Die toten Hosen, ndr), Dennis Hopper, Patti Smith e Lou Reed.
L’ungherese Delta è, invece, una rivisitazione dei miti dell’Othello e dell’Elettra, ma in uno scenario futurista. Il giovane Mihail tornato all’originaria comunità di Delta per i funerali del padre, s’innamora della sorella. Scoprirà, poi, che il genitore è stato assassinato e comincerà la sua vendetta. A vestire i panni di Mihail è Félix Lajkó, violinista ungherese, che ha sostituito Lajos Bertók dopo la sua morte nel corso delle riprese.
Il francese protagonista
Dopo aver vinto nel 2005, i fratelli Dardenne tornano con la storia di una giovane albanese che, pur di andare in Belgio, sposa un tossicodipendente, nella speranza che muoia di overdose. Lorna è Arta Dobroshi affiancata da Jérémie Renier.
I francesi partecipano con, Desplechin che ne Un Conte De Noël, che racconta di una famiglia spaccata da liti e malattie.
Philippe Garrel propone, invece, la vicenda di un fotografo che il giorno del suo matrimonio scorge nello specchio una terribile visione. La sua ex, suicida a causa dell’abbandono, torna dall’Aldilà per vendicarsi.
Infine Entre les murs: la storia di una scuola in un quartiere difficile. Protagonista è François Bégaudeau anche autore del romanzo da cui è tratto il film, nonché co-sceneggiatore della pellicola insieme al regista e a Robin Campillo.
In bocca al lupo a tutti, ma soprattutto alla Francia che, dal 1987 non vince un “suo” festival.