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5 buoni motivi per dire "stasera ESCO" e vado allo Spasimo

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Palermo

Fino al 6 settembre alla Chiesa di Santa Maria dello Spasimo c’è ESCO Rassegna di cinema allo scoperto, curata dall’associazione SudTitles. Ecco 5 buoni motivi per riscoprire la vecchia arena di città sotto la volta stellata del suggestivo complesso monumentale alla Kalsa.

Chiesa, fortino militare, teatro stabile, lazzaretto, ospizio per poveri, discarica. In oltre cinque secoli di storia la chiesa di Santa Maria dello Spasimo ne ha viste di tutti i colori. Adesso questo affascinante sito ritorna aperto in pianta stabile fino al 6 settembre per ospitare ESCO Rassegna di cinema allo scoperto curata da SudTitles e finanziata dalla SIAE, che ha garantito pubblicamente anche le prossime due edizioni. Un nuovo cambio di pelle per l’antico convento: un’arena sotto le stelle ad ingresso libero (fino ad esaurimento posti) che per Palermo è senza dubbio un interessante laboratorio di cultura e socialità. Ecco cinque buoni motivi per esserci.

1. Passare un weekend con Alba Rohrwacher

Il programma di ESCO vuole parlare in maniera trasversale a un pubblico variegato per età, interessi e cultura, offrendo una panoramica del cinema italiano contemporaneo che alterna commedie, documentari, thriller e film drammatici. Sabato 29 e domenica 30 agosto sono da evidenziare due film che vedono protagonista Alba Rohrwacher: il primo è Hungry Hearts di Saverio Costanzo, in cui interpreta una donna che va in rotta contro il marito per le scelte sulla crescita del loro neonato. Il secondo è Vergine Giurata di Laura Bispuri, in cui la Rohrwacher impersona una profuga albanese. Entrambi i film meritano la visione.

2. Vivere un nuovo luogo d’incontro

Ogni sera l’arena ospita protagonisti e addetti ai lavori delle pellicole presentate: nel primo giorno di programmazione era possibile discutere, ad esempio, con Dario Raimondi e gli altri componenti del cast del film Fuori dal Coro, che ha aperto la rassegna. Professionisti e studiosi del cinema sono a portata di mano per scambiare opinioni e consigli. Vedrete anche molti stranieri, perché SudTitles ha sottotitolato in inglese i film secondo una precisa politica di offerta culturale rivolta ai turisti.

3. Riscoprire Monicelli e i film della Panaria

Non è una operazione nostalgia: riscoprire Monicelli (domenica 6 settembre) attraverso un documentario di Ciprì e Maresco e a seguire la proiezione di Risate di Gioia, significa dare il giusto tributo a chi ha reso grande il cinema italiano, lo ha innovato e continua ancora oggi a influenzarlo.

Ogni sera invece, grazie alla collaborazione con la Filmoteca Regionale, è possibile vedere i brevi documentari della Panaria Film di Francesco Alliata, gemme rare che raccontano la Sicilia e i suoi tesori: le Eolie, la pesca subacquea, le tonnare e l’opera dei pupi. Il vero omaggio a Francesco Alliata si concretizza però venerdì 4 settembre, con la proiezione di Vulcano di William Dieterle (con Anna Magnani), alla presenza di Vittoria Alliata, figlia del fondatore di Panaria Film.

4. Conoscere SudTitles

SudTitles nasce da uno spin-off del Sicilia Queer Filmfest, e in Italia si è costruita una solida reputazione nell’opera di divulgazione di film in lingua originale, tanto che quest’anno curerà la sottotitolazione dei documentari presenti al Festival dei Popoli di Firenze. L’anno scorso ha offerto alla città la rassegna cinematografica "Sotto le stelle delle Zisa". Quest’anno si è spostata allo Spasimo, altro luogo che merita di essere valorizzato. Lasciate la vostra email e scambiate quattro chiacchiere: potrebbe essere una buona mossa per ricevere la newsletter con varie informazioni su attività e iniziative, che a ottobre si arricchiranno di un nuovo interessante capitolo: una retrospettiva su Yasujirô Ozu, regista e grande esponente del cinema realista giapponese.

5. Visitare la chiesa di Santa Maria dello Spasimo

Ricominciamo dall’inizio: la chiesa dello Spasimo si chiama così perché nel 1520 ha custodito il dipinto di Raffaello Sanzio, lo Spasimo di Sicilia, che oggi si trova al Museo del Prado di Madrid. Per fortuna l’edificio è ancora qui, con tutto il suo vissuto storico. È stato fortino militare nel 1569 per un’azione preventiva contro l’invasione turca, ma anche primo esempio di teatro stabile in Italia. Durante la peste del ‘600 è stato perfino un lazzaretto per contrastare l'epidemia scoppiata in città. Fino al 6 settembre è possibile visitarlo di giorno, e goderselo come arena in notturna, con la fioca illuminazione della volta stellata e del grande schermo.