28 Marzo: Spegni la luce, riaccendi la speranza
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Articolo di Antonio Oliva
Il WWF lancia “Earth Hour 2009”, un’iniziativa che si preannuncia come la più grande mobilitazione mondiale per il clima. Scoccherà il 28 Marzo alle 20.
30, quando singole persone, imprese e governi proveranno a dare un segnale forte nella lotta contro i cambiamenti climatici spegnendo le luci e gli apparecchi elettrici e facendo respirare la terra per 60 minuti, consapevoli del fatto che la stiamo avvelenando. Il messaggio del WWF è diretto principalmente ai leader del pianeta, che si riuniranno a dicembre a Copenhagen per la Conferenza sui Cambiamenti Climatici dell’ONU e per negoziare un nuovo accordo climatico che subentri al Protocollo di Kyoto.
Nella sua prima edizione in Australia nel 2007, le luci di Sidney si spensero all’unisono per 60 minuti, per una campagna di sensibilizzazione volta al risparmio energetico. Un evento che nel 2008 si è ripetuto su scala mondiale quando 370 città e 50 milioni di abitanti di 35 paesi hanno acceso l’interesse del mondo spegnendo le luci delle loro case e dei loro simboli più rappresentativi (a Roma fu il Colosseo a rimanere al buio). Quest’anno il “blackout mondiale” partirà dall’arcipelago neozelandese di Chatham e, come in una ola planetaria, percorrerà tutti i 25 fusi orari del globo. L’evento sarà documentato anche dallo spazio, grazie alla partnership con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e al coinvolgimento dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’onda mediatica cresce di giorno in giorno e mira a contagiare 1000 città nel mondo, piccole comunità e grandi metropoli e un miliardo di persone. In Italia sono 80 le città che oscureranno i propri monumenti, edifici pubblici, aziende, e luoghi simbolo. A Torino si spegnerà Piazza Castello.
Tante le voci di personaggi noti che hanno pubblicizzato l’evento globale, che mira a ottenere il consenso più ampio possibile. Ma la vera forza del messaggio viene dal basso: il potere del web e dei social network dimostra quanto sia facile, con la forza della volontà e con un pizzico di spirito di sacrificio, adottare piccoli cambiamenti per ridurre i consumi, attraverso un uso intelligente delle risorse energetiche. Un mondo a carbonio zero non rappresenta solo un utopia. Il risparmio energetico rappresenta ad oggi la miglior fonte rinnovabile e tutto sommato non risulta tanto difficile da produrre. Anzi, il WWF spiega, “è semplice come premere un interruttore”.