10 film tedeschi degli ultimi 10 anni
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Alessia BattistiL'11 febbraio inizia la Berlinale e la Capitale tedesca si ritrova colpita dalla "febbre da cinema". Per restare in tema ed arrivare più preparati, cafébabel Berlino ha stilato una lista 10 capolavori made in Germany degni di nota. Perché il cinema tedesco non è solo La vita degli altri.
Requiem (2006)
Qualcuno si ricorda di quell'horror scioccante intitolato The Exorcism of Emily Rose? Requiem si basa sugli stessi fatti censiti come realmente accaduti, cioè la storia dell'esorcismo Annelise Michel. Il regista Hans-Christian Schmid non ne ha tratto un film raccapricciante, bensì un delicato studio sociale. Nel film si racconta la storia di Michaela Klingler (Sandra Hüller), che all'inizio degli anni '70 vive in una provincia nel sud della Germania, in una famiglia molto religiosa. Quando, contro la volontà dei genitori, si trasferisce a Tübingen, per Michaela inizia una nuova vita. Una vita tranquilla, se non fosse per le sue crisi epilettiche che trovano presto una spiegazione: Michaela è posseduta dal demonio.
Il nastro bianco (2009)
Il titolo Il nastro bianco suona innocente, eppure il film non lo è affatto. Girato completamente in bianco e nero, il regista Michael Haneke ambienta la storia in un villaggio immaginario nel nord della Germania, poco prima lo scoppio della Prima Guerra mondiale. Qui la vita è regolata in modo assai rigido e si vive in un'atmosfera opprimente: i bambini e i giovani soffrono a causa di un clima di paura, di punizioni e violenza. Inoltre accadono cose strane, piccoli atti di crudeltà. Il nastro bianco è una critica al protestantesimo puritano, che a quei tempi si opponeva a qualsiasi sviluppo personale dell'individuo, e che ha finito per spianare la strada al Nazismo.
Alle anderen (2009)
Sarebbe dovuta essere un'autentica seconda luna di miele ma, al posto del romanticismo, nell'aria aleggia un forte sentimento di rabbia. Gitti (Birgit Minichmayr) e Chris (Lars Eidinger) si rilassano sotto il sole della Sardegna e continuano a litigare. In più, trascorrono la vacanza con una coppia di amici che sembra perfetta: tra i due tutto va sempre per il verso giusto, grazie ad una tradizionale divisione dei ruoli che si nasconde dietro la facciata della coppia moderna. Chris inizia a mettere in discussione la sua relazione con Gitti, che in fondo è tutt'altro che infelice. Lei, confusa da questo nuovo "uomo forte", non sa se deve adattarsi alle sue aspettative o se al contrario deve combatterle. (Su cafébabel potete leggere anche cosa ci ha raccontato la regista Maren Ade – in tedesco, – quando ha presentato la pellicola nel 2010 a Parigi.)
Almanya - La mia famiglia va in Germania (2011)
Di solito dopo aver visto la maggior parte delle cosidette "commedie multiculturali" made in Germany si vorrebbe scappare urlando. Non è così per Almanya – La mia famiglia va in Germania. Al loro debutto sul grande schermo, le sorelle Yasmin e Nesrin Şamdereli giocano abilmente con i luoghi comuni turco-tedeschi e rispondono alle attese con questa commedia, che riesce a non sconfinare nel buonismo patetico. Al centro c'è la famiglia Yilmaz al completo. La ventiduenne Canan (Aylin Tezel) racconta al cuginetto Cenk la storia del nonno Hüseyin (Fahri Ogün Yardım), che negli anni '60 si era trasferito in Germania come Gastarbeiter, lavoratore immigrato. Hüseyin ha appena comprato una vecchia casa in Turchia: tutta la famiglia parte dunque per un lungo viaggio a ritroso, alla scoperta della proprie origini. Destinazione: un piccolo villaggio in Anatolia.
Kriegerin (2011)
Il cinema tedesco tratta spesso e volentieri il tema del Terzo Reich, ma più raramente si occupa di Nazismo. Impressionante eccezione: Kriegerin. Il regista David Wnendt racconta al pubblico la storia della ventenne Marisa (Alina Levshin), convinta neonazista. Vive in una piccola città dell'est della Germania, fa parte di una banda violenta di giovani di estrema destra, e odia tutto: la polizia, gli ebrei, gli stranieri. Dopo aver tamponato la macchina di due afgani richiedenti asilo, Jasul e Jamil, la sua vita non sarà più come prima: Marisa per la prima volta mette in discussione la sua visione del mondo.
Oh Boy – Un caffé a Berlino (2012)
È diventato un cult movie del cinema tedesco degli ultimi anni: girato in bianco e nero e pervaso da una suggestiva colonna sonora jazz, Jan-Ole Gerster per il suo eserdio dietro la macchina da presa sceglie di seguire il protagonista, Niko (Tom Schilling), per le strade di Berlino. Niko non ha nessun piano per quel giorno, tanto meno nella sua vita. Più o meno senza meta, si lascia trascinare attraverso Berlino e la sua varia umanità. Nonostante il film sia pervaso da un'ombra di malinconia, Oh Boy offre una grande quantità di situazioni comiche ed una perfetta rappresentazione della Berlino "di tendenza": caffè eccessivamente costosi, danza espressionista, hipster, che altro? (Su cafébabel puoi leggere la nostra intervista – in tedesco – al regista Jan-Ole Gerster.)
La scelta di Barbara (2012)
In questa lista non poteva mancare un'opera sulla vita ai tempi della DDR. Barbara, di Christian Petzold, è una dottoressa che vive Berlino Est. Nell'estate 1980 avanza una domanda di espatrio, ma per tutta risposta viene rimossa il suo incarico nella Capitale e trasferita in un ospedale di provincia sul mar Baltico. Qui, uno dei suoi colleghi è incaricato dalla Stasi di sorvegliarla. Nel frattempo, il compagno di Barbara, Joerg, che abita nella Germania Federale, prepara la fuga della donna verso l'ovest. L'attrice protagonista, Nina Hoss, nel frattempo si è costruita una carriera internazionale: di recente ha recitato nella quinta stagione della famosa serie TV statunitense Homeland.
Fuck you, Prof! (2013)
Bisogna ammetterlo: questo film non rientra certo nella categoria "cinema d'essai sofisticato". Ma Fuck you, prof! è semplicemente divertente. Calamita per le donne, Elyas M‘Barek recita nel ruolo di Zeki Müller, un ex detenuto tanto affascinante quanto cafone. Uscito dal carcere, scopre che la sua ragazza ha nascosto il bottino della sua ultima rapina in un cantiere, dove adesso si trova la palestra di una scuola. Cosa fare? Chiaro, farsi assumere come professore e provvedere, con metodi di insegnamento poco convenzionali, a creare l'atmosfera giusta. Ormai citazioni come "Chantal, piangi in silenzio!" sono diventati un cult. Star segreta del film è proprio l'allieva Chantal (Jella Haase), una tipetta superficiale ma simpatica.
Kreuzweg - Le stazioni della fede (2014)
Lo abbiamo capito, ai tedeschi piacciono i film sulla religione (vedi Requiem e Il nastro bianco). Anche Kreuzweg – Le stazioni della fede, del regista Dietrich Brüggemann (autore del copione insieme alla sorella Anna), racconta la vita di un'adolescente condizionata dai precetti religiosi. La 14enne Maria (Lea van Acken) appartiene alla confraternita Pius XII, che interpreta il cattolicesimo in modo nettamente conservatore. Maria vorrebbe far felici tutti: la madre severa, l'insegnante e i compagni di scuola. Ma si innamora di un suo compagno di classe. Come far convivere questo nuovo sentimento con l'amore sincero per Dio, dettato dalla propria religione?
Victoria (2015)
I giornalisti tedeschi, i cinefili ed i critici sono d'accordo: Victoria è uno dei migliori film prodotti in Germania negli ultimi anni. Il regista Sebastian Schipper mette in scena gli avvenimenti di una notte in un'unico, lungo piano-sequenza: un affannato tour de force attraverso Berlino, dove la giovane spagnola Victoria (Laia Costa) ha conosciuto un gruppo di giovani berlinesi davanti ad un locale. Alla fine di quella notte nulla sarà più com'era prima. Altrettanto incredibile: la colonna sonora elettronica composta da Nils Frahm. (Su cafébabel puoi leggere la recensione di Victoria.)
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Pubblicato dalla redazione locale di cafébabel Berlino.
Translated from Ansehen: 10 deutsche Filme aus den letzten 10 Jahren