L'Anno Europeo dello Sviluppo 2015 si apre nel ricordo delle vittime del Charlie Hebdo
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Ha preso avvio ufficialmente il 9 gennaio a Riga, in Lettona, l’Anno Europeo dello Sviluppo 2015 (European Year for Development–EYD), in concomitanza con l’inizio del semestre lettone di presidenza del Consiglio dell’Unione europea.
Una data non facile per celebrare il primo anno europeo dedicato alla cooperazione e alla lotta alla povertà nel mondo, che porta con sé il dolore per la ferita che ha colpito il cuore dell’Europa: Parigi. La Francia.
Il primo ministro lettone Laimdota Straujuma, insieme al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, cosi come all’alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, oltre ai rappresentanti dei vari partners, NGOs e delle istituzioni che si occupano di sviluppo, non hanno potuto esimersi dal ricordare le vittime della strage del giornale satirico Charlie Hebdo avvenuta a Parigi il 7 gennaio, senza sapere che, mentre andava in streaming la ceremonia di apertura dell’EYD, un altro attentanto (nel negozio kosher di Vincennes) stava sconvolgendo la capitale francese. Circostanze che hanno sicuramente contribuito ad attenuare i toni di quella che doveva configurarsi come una festa il cui motto è “il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro”.
La nascita dell'Anno Europeo dello Sviluppo
L’UE non aveva mai dedicato un intero anno al tema degli aiuti esterni al territorio comunitario, da quando nel 1983 era stata istituita la consuetudine degli anni tematici rivolti a una specifica area di intervento. L’idea dell’istituzione dell’Anno Europeo dello Sviluppo è stata proposta per la prima il 2011 all'Assemblea generale di CONCORD che riunisce le ONG di sviluppo di tutta Europa. Dopo anni di discussioni, nel 2014 le instutitioni dell’UE finalmente hanno votato a favore della sua istituzione. L’idea è nata non soltanto per far fronte alle sfide umanitarie, ma anche in relazione al contesto politico che verrà fuori nei prossimi mesi. Quest’anno infatti si concluderanno gli “Obiettivi di sviluppo del Millennio”, le otto strategie umanitarie che le Nazioni Unite si sono impegnate a raggiungere entro il 2015 - che l’Unione europea si voglia porre come un’organizzazione decisa ad imporsi tra i leader mondiali nella gestione delle emergenze internazionali? -.
Le iniziative in campo
Che cosa accadrà ora? Eventi e attività si svolgeranno in tutta Europa, a livello nazionale, perché l’EYD non è solo una 'cosa di Bruxelles'. A cominciare dal sito officiale dell’Anno Europeo per lo Sviluppo. Ogni mese dell’anno sarà dedicato a un tema specifico: gennaio è dedicato all'Europa nel mondo, febbraio all’educazione, marzo riguarderà i temi legati al genere, aprile sarà il mese della salute. Maggio della pace e sicurezza, giugno della crescita sostenibile, lavoro e business, luglio sarà dedicato a bambini e gioventù, agosto agli aiuti umanitari, settembre a demografia e migrazioni, ottobre a sicurezza alimentare, novembre a sviluppo sostenibile e azioni sul clima, infine dicembre a diritti umani e governance.
Gli obiettivi dell'Anno Europeo per lo Sviluppo
Gli obiettivi dell'Anno Europeo per lo Sviluppo, secondo la Commissione europea, sono quelli di informare i cittadini dell'Unione sulla cooperazione allo sviluppo dell'Unione e degli Stati membri; aumentare la consapevolezza dei benefici della cooperazione allo sviluppo dell'Unione, non solo per i beneficiari di assistenza allo sviluppo, ma anche per i cittadini dell'Unione e per ottenere una più ampia comprensione della coerenza delle politiche per lo sviluppo, nonché per promuovere tra i cittadini in Europa e nei paesi in via di sviluppo un senso di comune responsabilità, solidarietà e opportunità in un mondo mutevole e sempre più interdipendente.