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Primarie di Bologna

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Bologna

Virginio Merola ha vinto le primarie di Bologna col 58,35%, seguito dai candidati civici Frascaroli e Zacchiroli, rispettivamente col 35,99% e 5,67% delle preferenze. Affluenza straordinaria alle urne, 28363 i votanti, quasi 3500 in più rispetto al 2008.

Virginio Merola al termine dello spoglio dei 50 seggi di Bologna ha conseguito un ampio vantaggio sugli altri candidati, vincendo con un distacco ben superiore ai già lusinghieri auspici degli exit poll di Termometro politico, che con un margine di +/- 1,5 % alle 22 di ieri lo vedevano già primo con una percentuale tra il 49,5 e il 53,5. Nonostante questo distacco, però, Merola non chiude agli altri candidati, anzi getta ponti e comincia a intrecciare alleanze nella direzione di un “triumvirato”. “Ricomincio da tre” è il motto col quale si è presentato alla stampa e rivolto ai suoi ormai ex-avversari Amelia Frascaroli e Benedetto Zacchiroli, a loro volta congratulatisi col vincitore e pronti a collaborare con lui.

Merola, candidato “ufficiale” proposto dallo stesso Partito Democratico, forte di una maggioranza molto netta si configura così come il più probabile avversario di Stefano Aldrovandi (al momento il più plausibile tra candidati del centrodestra, dopo la rinuncia di Mazzuca) per le elezioni amministrative di questa primavera. Sul contrasto tra la possibile nomina diretta di Aldrovandi e la legittimazione popolare concessa dalle primarie a Merola il commento di Stefano Bonaccini, segretario regionale PD è stato : “Le primarie sono uno strumento che, se usato bene, può riconnetterti con la città. Noi decidiamo insieme a 30.000 persone, il centrodestra in quattro in una stanza”.

Nelle parole del segretario provinciale Raffaele Donini, questa più che una vittoria di un candidato sugli altri è stato un “risultato bellissimo per Bologna e la democrazia”, frutto di sette mesi di duro lavoro coronati da un successo senza precedenti. In effetti di voci contro l’opportunità e l’utilità delle primarie in queste ultime settimane se ne erano alzate parecchie, ora però sono state tutte zittite dalla straordinaria affluenza misurata fin dalle prime ore di ieri in tutti i seggi della città. Unanimi le dichiarazioni dei tre candidati sulla sconfitta totale dei “gufi” e dei “Tafazzi”, politologi e intellettuali detrattori di questo tipo di consultazione diretta con gli elettori. Alle 12 infatti i votanti erano già 9.892, saliti poi a 22.414 alle 18. Il numero finale dei partecipanti si attesta su 28.363, una partecipazione vastissima. In alcuni seggi l’affluenza è stata così alta da esaurire addirittura le schede, ma gli organizzatori hanno risolto il problema con delle fotocopie. Voto aperto anche agli studenti fuorisede e agli immigrati senza residenza, che hanno potuto votare al seggio speciale dedicato loro al Cassero.