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Vendita di alcolici ai minori

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La Parisienne di cafébabel

“La misura guida che sto preparando prevede il divieto totale di vendita di sostanze alcoliche ai minori” ha dichiarato il ministro della Sanità francese, Roselyne Bachelot, in un’intervista al Journal du Dimanche del 12 luglio scorso.

I risultati allarmanti di un’inchiesta pubblicata dall’ OFDT (l'Office français des drogues et des toxicomanies), secondo cui l’84% dei minori di quindici anni avrebbe già consumato alcol, hanno spinto il ministero della Sanità a vietare completamente la vendita di alcolici ai minori nei bar, nelle discoteche ma anche nei supermercati e nelle drogherie. Inoltre, queste misure si accompagnano al divieto dei cosiddetti “open bar” che consentono ai giovani di bere illimitatamente, dopo aver aver pagato il solo biglietto d’ingresso per la serata. Come sono state accolte queste misure da chi vende alcolici?

Secondo una giovane cameriera di una discoteca di Parigi queste nuove norme avranno di certo delle ripercussioni sulla clientela, composta in maggioranza da minori. L’alcol è  un problema per questi giovani che spesso cercano di ubriacarsi rapidamente con i super alcolici; per questa ragione ritiene che “siano necessarie regole più severe”; i controlli sulla carta d’identità, per esempio, continuano a essere fatti solo all’entrata della discoteca, ma non al bar al momento della consumazione.

   

Una legge poco rispettata

In effetti già dal 1991 la legge Evin vieta a tutti la vendita di alcolici ai minori di sedici anni, e dei superalcolici a chi ne ha meno di diciotto, ma come dice la Bachelot, è volutamente debole. Lo dimostra Morgane, 16 anni, che non ha nessuna difficoltà a procurarsi degli alcolici: le basta andare in un  supermercato. Racconta, inoltre, di aver bevuto anche in un bar, con amici più giovani di lei, senza che vi fosse alcun controllo da parte del gestore.

Ma se le leggi che già esistono da più di 15 anni non vengono rispettate, dobbiamo temere che queste nuove norme proposte dal governo svaniscano rapidamente nel nulla?

E in Europa?

Non esiste una reale uniformità normativa in questo settore nell’Unione Europea.

Le politiche variano da paese a paese: in Danimarca si vieta la vendita di alcolici a chi ha meno di sedici anni, in Spagna a chi ne ha meno di diciotto e in Finlandia a chi ne ha meno di venti (per gli alcolici che superano i 22°). Tre paesi non applicano alcuna restrizione. I pochi testi esistenti relativi a una politica europea comune puntano più sulla sensibilizzazione dei paesi membri che su precise norme. Per esempio la raccomandazione del Consiglio del 5 giugno 2001 invita gli stati membri a “approfondire le informazioni disponibili” relative all’inquietante aumento del consumo di alcolici da parte dei minori in Europa e a proteggere i minori dalle pubblicità degli alcolici. Dopo il 2001 nessuna misura concreta è stata approvata su scala europea.

Crediti fotografici

N°1 ->  Foto/ Kévin Guelton )

N°2 - > Il ministro francese della Sanità Roselyne Bachelot ( Foto Mathieu Genon / Flickr)

Kévin Guelton

Traduzione: Silvana Fancello