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Web-serie: internet nuova vetrina del politicamente scorretto

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Default profile picture Eleonora Grn

Cultura

Le webserie ottengono sempre più successo. I giovani realizzatori esplorano nuovi formati? Si tratta di un nuovo modo per entrare nel competitivo mondo dell'audio-visuale? Ciò che è sicuro è che queste nuove serie mostrano uno spirito più innovativo e trasgressivo delle colleghe televisive.

«Me llaman el negro» (“Mi chiamano il negro”). Così inizia uno dei più recenti fenomeni della rete in Spagna. Si tratta della prima frase (e del titolo) del copione scritto da un giovane laureato in Comunicazione Audiovisiva che prese forma nel primo episodio della serie "Malviviendo". Ora, un anno e mezzo dopo l’apparizione della prima puntata, sono pochi i giovani (e i non giovani) ispanofoni che non conoscono il Negro, il Kaki e Zurdo Postilla. Tanto che il decimo episodio viaggerà con i suoi protagonisti nei differenti festival e sale spagnole, per far sì che i suoi seguaci possano vivere una “vera” anteprima all’altezza di "Lost" o "Doctor House".

Parola d'ordine: irriverenza

Commedia allo stato puro, ossessione per il sesso, giochetti con le droghe e riunioni tra “amichetti” sono le chiavi del successo di questa irriverente creazione, così come l’omaggio e i continui riferimenti alle serie e ai film Made in Usa. Però "Malviviendo" non è né la pioniera né l’unica nel suo genere, e inoltre, il fenomeno delle serie sul web non è esclusivamente spagnolo.

Con le stesse premesse e lo stesso spirito d’innovazione e trasgressione troviamo decine di successi online in lungo e in largo nel vecchio continente. Con personaggi reali o di animazione, tutti sembrano avere qualcosa in comune: raccontano storie che mai vedremmo in televisione, sia per la durezza verbale, che per la forza delle immagini e per la scorrettezza degli argomenti. Così se ci facciamo un giro in rete troviamo web-serie come "Hello Geekette", produzione francese dal budget ridotto ma piuttosto innovativa, o "They call us candy girls", che si è trasformata nella "Sex & the city" tedesca.

Un trampolino di lancio?

A cosa si deve questo successo? I giovani sono alla ricerca di nuovi formati? Un giorno queste serie finiranno sotto il giogo del monopolio americano? Domande dalle risposte difficili, dubbi che si risolveranno con il tempo. Quando? Nel momento in cui i “signori della televisione” oseranno investire in questi giovani talenti tutti da scoprire, che hanno dimostrato di saper creare  qualcosa dal niente, con mezzi economici irrisori, ma con tutto l'entusiasmo proprio di quelli che si lanciano alla cieca nel mondo audiovisivo. Un fenomeno simile a quello dei cortometraggi amatoriali, che da decadi servono come scuola di lancio dei giovani talenti europei. Ognuna di queste serie ha una propria pagina web dove è possibile vedere tutti gli episodi, condividere opinioni con gli altri fan, o perfino fare donazioni affinché la serie continui a crescere (non dimentichiamoci che in queste produzioni nessuno vede una lira).

Ma, alla radice di questo fenomeno ci sono quelli che si sono lanciati un po’ più in là. In rete già si trovano canali online dedicati unicamente alle serie web, di animazione o con personaggi reali. E c’è di più: il canale spagnolo online nikodemo.com ha organizzato il primo festival internazionale di episodi pilota di serie online. Un  concorso attraverso il quale si cercheranno nuovi talenti per il canale, con succulenti premi per far dell’episodio vincitore una webserie reale e che trova tra i suoi giurati, tra gli altri, i registi Isabel Coixet, Mar Coll e Nacho Vigalondo.

Foto: Julio Albarrán/flickr; Video: Youtube

Translated from Series web: internet se convierte en escaparate de lo políticamente incorrecto