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Wax Tailor : « Europa, cosa vuol dire esattamente ? »

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Translation by:

Veronica Beco

Creative

Uno degli artisti francesi più anglofoni della sua generazione ha pubblicato il suo quinto album, concepito tra New York e Los Angeles. Di ritorno per il tour europeo, Max Tailor ha voluto darci la sua opinione sugli argomenti di cui attualmente si parla in tutto il mondo: la Brexit, il cambiamento politico e il terrorismo. Ecco l'intervista.

cafébabel : Il tuo quinto album è stato immaginato in viaggio per gli Stati Uniti. Cosa c'è laggiù che non è possibile ritrovare il Europa ?

Wax Tailor : Non potrei esprimermi sugli altri paesi europei ma, in riferimento alla Francia, regna una certa positività, mentre qui ci si trova in uno stato di costante pessimismo. Gli Americani hanno energia da vendere, un lato intraprendente che a volte può perfino sembrare too much. La prima volta che ho iniziato a lavorare su un progetto sinfonico, gli americani l'hanno trovato geniale mentre in Francia mi hanno subito detto che sarebbe stato complicato. Quel che è curioso, al contrario, è che siamo riusciti a realizzarlo in Francia e non negli Stati Uniti.

cafébabel : Tu sei un musicista, sei spesso in tour. Qual'è la città europea nella quale sei più ritornato ?

Wax Tailor : In generale, ho un rapporto eccellente con l'Europa dell'Est. La prima volta che sono andato a suonare a Varsavia, non mi aspettavo una tale accoglienza. C'era una vera energia. In Francia, in Gran Bretagna o in Germania, c'è la tendenza a coltivare una sorta di curiosità navigata in riferimento alla musica. Succedono talmente tante cose a Parigi, Londra o Berlino. Quindi, è meno presente quel senso di « non me lo devo perdere ».

cafébabel : Agli inizi della tua carriera, hai organizzato il tuo primo tour con un gruppo svedese, LoopTroop. In Svezia, sembra tutto perfetto. E' così ?

Wax Tailor : Sinceramente, non so se è tutto perfetto lassù. Personalmente, ho soprattutto l'impressione che sia tutto talmente caro ! Ma parlando dei Looptroop, 15 anni fa erano per me il miglior gruppo europeo dell'epoca. Ho lanciato un progetto che si chiamava Breathing Under Water il cui obiettivo era quello di promuovere gruppi che uscissero dalla predominanza culturale di Francia, Stati Uniti e paesi anglosassoni. Credo che sia importante interessarsi ad altre cose rispetto a quelle che passano per le autostrade culturali.

Wax Tailor - « Worldwilde »

cafébabel : Tu appari nella colonna sonora di un film di Cédric Kaplisch, Paris. Si tratta del primo regista ad aver realizzato un film sull'Erasmus. Hai già lasciato la Francia per studiare ?

Wax Tailor : No, ma mi sarebbe piaciuto farlo. Devo dire che quando ho effettuato i miei studi, l'Erasmus non era veramente un riflesso. Mi sembra molto più aperto oggi. Vedo tanti giovani che partono per gli Stati Uniti. Personalmente, io sarei andato in Inghilterra, a Londra.

cafébabel : Hai una tua opinione sulla Brexit ?

Wax Tailor : Sì, ma a un livello di lettura molto personale. Lo trovo un tema estremamente complesso. Quando si chiede a qualcuno se si sente europeo, a mio parere ci sono prima delle altre domande che occorrerebbe fare come preambolo : di cosa si parla esattamente ? Che cosa vuol dire essere europei ? Parliamo di una comunità di 500 milioni di persone e del sentire di condividere un destino comune ? O parliamo semplicemente di una struttura politico-economica dalla quale quella comunità è staccata ? La Brexit riguarda questioni molto complicate. Affermare, come sento dire spesso, che questo referendum è stato una stupidata e che gli inglesi sono tutti degli idioti, lo trovo un pò troppo semplicistico. Occorrerebbe prima chiedersi cosa rappresenta l'Europa.

cafébabel : E cosa rappresenta l'Europa secondo te ?

Wax Tailor : Un progetto politico disincarnato. Ho veramente l'impressione di essere sconnesso da quello che sta succedento. Non ho più l'impressione di partecipare alla sua elaborazione. Ho messo la scheda nell'urna senza avere la sensazione che serva effettivamente a qualcosa. Poi si ha, in Europa come a livello nazionale, un problema di rappresentatività. Non si ha più fiducia nei dirigenti. E da noi, c'è una vera mancanza di coraggio.

cafébabel : Chi protrebbe incarnare allora un nuovo modo di fare politica ?

Wax Tailor Manuela Carmena, la sindaca di Madrid. E' una ex-magistrata che alla sua elezione ha affermato che effettuerà un solo mandato, durante il quale manterrà la sua responsabilità di cittadina. Ha beneficiato del sostegno di Podemos durante la sua campagna elettorale, ma quello che mi piace di lei è che rivoluziona il modello di carriera in politica. E' uno dei problemi principali oggi : la classe dirigente non dovrebbe poter fare carriera in politica o pensare alla politica come a una carriera. Perché quello che manda la gente fuori di testa, è vedere sempre le stesse facce che ogni cinque anni ripetono che le cose cambieranno.

Uno dei miei primi ricordi d'infanzia è l'elezione di Mitterrand, nel 1981. Mi ricordo i miei genitori che brindavano con una bottiglia, i vicini che venivano a casa. E' una generazione che ha conosciuto la speranza politica. Certo è durata due anni, ma comunque (ride). Non l'abbiamo più vissuta fino all'elezione di Obama nel 2008, che era atteso, a torto, come Superman. Ma proprio il fatto che qualcuno abbia potuto incarnare qualcosa, e che la gente abbia avuto voglia di credergli, mi rende invidioso. Vorrei un giorno mettere una croce sulla scheda elettorale per qualcuno, e non contro qualcuno. Siamo in tantissimi a dirci ogni volta che è necessario votare per « il meno peggio ». Ormai non ci sentiamo trasportati da nessuno.

cafébabel : Il tuo album comincia con gli attacchi contro Charlie Hebdo, e termina con gli attentati di Nizza. Come è arrivata nel tuo disco l'ombra del terrorismo ?

Wax Tailor : E' stata una scossa enorme. Ho conosciuto Charlie Hebdo da adolescente. Ed era come se avessero ucciso persone della mia famiglia. Una sorta di secondo 11 settembre, ma nel quale l'ondata di choc era ovviamente molto più vicina. Siamo entrati in un'epoca di terrore che ha segnato definitivamente l'inizio del 21esimo secolo. Di fronte a tutto questo, ho avuto da principio un blocco. Come tanta altra gente, ho sentito il bisogno di prendere le distanze: dai commenti, ai canali di informazione continui che diffondevano quelle scene terribili... Mi sono sentito come sospeso per 6 mesi. Ho perduto ogni naturale rapporto con le reti sociali ad esempio. Io che non mi ero mai posto delle domande, ho sentito d'improvviso che dovevo riprendere le mie letture e approfondire. Mi sono fatto delle domande su una marea di cose : la laicità, la religione, la tolleranza... In breve, c'è stato chiaramente un prima e un dopo.

cafébabel : Dici di voler rendere il mondo più sensibile attraverso la tua musica...

Wax Tailor : E sono stato spesso capito male. Il mio filo conduttore, quello che faccio, amo situarlo in una sorta di lotta conto l'asservimento. Oggi, la musica deve essere leggera, tutto deve essere leggero. E nel momento in cui si afferma di voler fare qualcosa di più profondo, più sensibile, si viene messi in discussione. Quando vado a vedere un film di Woody Allen sulla Parigi della Belle Époque, non c'è niente di politico, eppure ne esco meno sciocco, più sensibile. E quando guardo qualcosa di idiota o una serie di merda, ho l'impressione che mi annebbi il cervello e che l'idea sia di rendermi più ignorante, più malleabile. La sensibilità, è essere vigili.

cafébabel : Ti senti spesso incompreso ?

Wax Tailor : Diciamo che oggi tendo ad esprimere meno le mie opinioni. Non per censura, piuttosto per fatica. Per molto tempo, la gente ha legato le mie idee alla mia musica. Se ne uscivano con cose del genere : « Se tu non sei d'accordo con me, non ti ascolto ». Ok, ma è un peccato. Per tornare alla differenza tra la Francia e gli Stati Uniti, ho parlato molto di politica con gli Americani durante la lavorazione del mio documentario sulle etichette indipendenti americane (intitolato 'In Wax We Trust', in uscita lo stesso giorno dell'album, ndlr). A New-York, mi sono ritrovato a dibattere allo stesso tempo con un ragazzo che sosteneva Trump, una ragazza che votava Hillary Clinton e un fan di Bernie Sanders. In Francia, questo non esiste.

cafébabel : Perché ?

Wax Tailor : In Francia, abbiamo un approccio politico penoso. Io non so perché ma è un problema reale che le persone siano così poco impegnate. Quando parlo di politica con i francesi, esce sempre il famoso « Tutto marcio ! ». Ok ragazzi, ma dunque che si fa ? Qual'è il piano ? Un'altra cosa che mi disturba : quando le persone dimenticano che un musicista è anche un cittadino. Si stupiscono del fatto che esprima opinioni. Ma quando si alza al mattino, un musicista come un idraulico o un poeta, vive nella società. Non ne può essere distaccato. La prima fonte di ispirazione per gli artisti, è il resto del mondo. Altrimenti, cosa diremmo ? « Zitto e canta » ?

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Da ascoltare : 'By Any Beats Necessary' di Wax Tailor (Lab'oratoire/2016)

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from Wax Tailor : « L’Europe, ça veut dire quoi au juste ? »