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Una vita da mediano per l'ombelico (d'Italia)

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Piazzata al centro della penisola, Roma combina un mix di identità meridionali con una spruzzata di Nord. Abbiamo incontrato Marcello e Mario due romani. Di Milano e Siracusa.

«Roma è allo stesso tempo amata e odiata da tutti gli italiani – spiega il sociologo Pietro Zoccolani – ma i settentrionali sono tra quelli che più la odiano, mentre i meridionali tra quelli che più l’amano».

Marcello, 24 anni, milanese (nella foto a sinistra), terminati gli studi all’università Bocconi di Milano, decide di lasciare la sua famiglia e i suoi amici per assaporare la ‘dolce vita’ romana. Una scelta poco gettonata dalla gente del nord. A Milano, si dice che Roma sarebbe una città magnifica…se non ci fossero i romani.

Ordine e caos

«I romani mi sembrano più veri e spontanei, meno attaccati ai beni materiali, al contrario dei milanesi», spiega Marcello.«Qui capita spesso di fermarsi al bar per fare una chiacchierata. A Milano, sarebbe una perdita di tempo: non è produttivo». Basta pensare al modo di fare la spesa, continua Marcello: «A Roma la spesa si fa al mercato, all’alimentare o dal grossista dietro l’angolo. Invece al nord, i negozietti sotto casa sono spariti a vantaggio dei grandi centri commerciali costruiti in periferia ».

Per molti, Roma possiede la grazia di una città del sud: gente estroversa, un clima mite e locali accoglienti dove fare l’alba. Ma non per questo sfugge alle critiche dei meridionali: strade chiassose (rumorose), traffico e negozi con orari d'apertura immaginari.

Invece Mario, siciliano (nella foto a sinistra), non ha avuto alcuna difficoltà ad adattarsi ai ritmi frenetici della Capitale. Grafico, 27 anni, è cresciuto e ha completato gli studi a Siracusa. Marco è stato letteralmente conquistato «dai colori della città. In Sicilia, è tutto giallo, bruciato dal sole. Ciò che più mi ha colpito di Roma è la predominanza del verde».

Ma non è tutto rose e fiori nella Città Eterna. Visti i prezzi esorbitanti degli affitti, Mario ha vissuto per sei mesi a casa di amici, in una veranda sistemata alla meno peggio. Ma Mario ricorda soprattutto la vita frenetica della capitale: «Roma è viva a qualsiasi ora del giorno e della notte, come nessun'altra città italiana».

Mille possibilità in una città sola

Ed è proprio la voglia di una vita più cosmopolita ad aver spinto i due novelli immigrati, provenienti da parti opposte dell’Italia, a trasferirsi nella Capitale. «I giovani che escono in Sicilia tendono a seguire la massa. A Roma, è più facile fare le cose che piacciono», racconta Mario.

«A Milano, il modo di uscire è ripetitivo» aggiunge Marcello, suo coetaneo del nord. «Bisogna essere vestiti in un certo modo per poter entrare in un bar o in night club qualsiasi. A Roma, si fa meno caso all’etichetta e alle apparenze». Ma non mancano le note stonate: «A volte Roma tende ad imitare Milano. Si sente dire dai romani, e sempre più spesso: “Mi occupo d’affari” o “Andiamo al brunch”», insinua ironicamente Marcello.

Come capitale di un Paese di recente creazione, Roma simboleggia anche lo Stato burocratico. «Vista da Milano, Roma rappresenta il sistema delle tasse e lo Stato onnipotente che cerca di mettere il Nord sul lastrico», ricorda Marcello. Mentre per il Sud, Roma è l’alleata che ridistribuisce le risorse del Paese.

Per molti anni, Roma ha accolto gli emigranti più poveri che dalla Sicilia o dalla Puglia non potevano permettersi un treno che li portasse fino a Milano o Torino. Storicamente, Roma è stata costruita dai settentrionali, ma ad abitarla sono i meridionali. «Prima dell’unificazione italiana, Roma non era altro che una grande borgata», ricorda il professor Zoccolani.

«La Roma che conosciamo oggi è stata costruita nel 1870 nei dintorni della stazione Termini dai piemontesi» Questi ultimi, però, presi dal boom industriale, sono tornati al nord. «Invece, gli abitanti del sud hanno colto la palla al balzo e si sono presentati in massa ai concorsi pubblici, intuendo che Roma avrebbe offerto loro una grande opportunità di crescita sociale».

Tu mi fai girar come fossi una bambola

Oggi, Roma accoglie una nuova forma di emigrazione dal nord fatta di alti funzionari, artisti, personaggi famosi ed importanti manager. La configurazione della Capitale riflette la divisione territoriale del Paese: al nord la periferia chic intorno ad un’immigrazione “di lusso”; ad est e al sud, la città è popolata da gente venuta dall’Abruzzo o dalla Calabria.

Per quanto riguarda l’economia, Roma è un caso a parte. È una metropoli, non ha mai conosciuto l’industrializzazione. Ma questo non impedisce una vitalità da fare invidia a qualunque metropoli. Dal 2001 Roma è cresciuta del 6,7 %, anche se il resto del paese è fermo all’1,4 %. Mentre il tasso di disoccupazione, fermo al 7,3 %, è inferiore a quello di numerose capitali europee. Ma per il Professor Zocconali, «Roma non è né del Sud né del Nord. Oggi è la città di tutti».

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