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Témoignage: Parigi, 16/03/2008, Salon du Livre.

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La Parisienne di cafébabel

Pioggia su Parigi. Cronaca di un attentato mancato.

Une heure avec David Grossman, l’evento al quale avrei voluto assistere in questo 28 Salone Del Libro Parigino, era previsto per le 18. Alle 17 ero ancora sulla RER B diretta a Cité Universitaire. Per fortuna il tram che passa proprio di lì va dritto dritto a Porte Versailles. Una folla di gente sembra aver avuto la mia stessa idea. Tutti verso Paris Expo che in questi giorni ospita diverse iniziative tra cui le Salon Du Livre. Una volta scampata alla ressa del tram mi dirigo verso l’entrata. Dopo un po’ mi rendo conto di andare contro corrente, tutti escono. Ma perché? Sento dire che non si può entrare, anzi è il caso che tutti confluiscano verso la sortie: “Per oggi signorina dovrà rinunciare alla sua passeggiata letteraria” mi risponde un poliziotto dagli occhi sorridenti. Se fosse successo in Italia…panico più totale, psicosi da suicidio collettivo, senza dubbio. Una signora di mezza età incrocia per caso il mio sguardo e come per rispondermi mi dice ‘sa’ forse c’è una bomba’ con lo stesso tono di chi dice “sa’ forse oggi ci sarà pioggia su Parigi, almeno così dicono le previsioni”. Consapevole che qualcosa sarebbe potuto effettivamente esplodere proprio in quel momento sotto i miei piedi, mi sono ritrovata a seguire pazientemente e ragionevolmente le indicazioni delle forze dell’ordine. La metro era stata chiusa per precauzione. Ho evitato di prendere il tram, se fossi stato un terrorista avrei messo la bomba proprio lì, dove migliaia di persone si accalcavano per tornare a casa dopo aver assistito, o almeno tentato di assistere, a quella che è o dovrebbe essere soltanto una manifestazione culturale. E così con il giornale sotto al braccio e con il mio ombrellino color pastello, che audacemente ancora resiste al vento parigino di questi giorni,  soprattutto con tanta amarezza mi sono allontanata da Porte Versailles. Dopo un’ora l’allarme era rientrato, ma io ero già lontana con una crepe in una mano e nell’altra il mio piccolo stradario che mai, in questi primi 15 giorni di Erasmus parigino, è stato utile come oggi. La manifestazione terminerà il 19 marzo. Molte sono le iniziative ancora in programma. Molte le polemiche sollevate da coloro che contestano il ruolo svolto da Israele o per meglio dire (o per lo meno credo che sia giusto dire) dalla letteratura israeliana in questo evento culturale…Ho sentito dire che nei prossimi giorni il tempo migliorerà in città e che un timido sole primaverile riscalderà i tetti di Parigi, almeno così dicono le previsioni…

F. A.