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Spagna, la "Razón" ha il suo direttore che la ragione non conosce

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Claudia Nannini

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Il bene, il male. La destra, la sinistra. Gli amici, i nemici. E' a questo che si riassume la visione del mondo di Francisco Marhuenda, direttore della pubblicazione del giornale spagnolo conservatore e cattolico "La Razón", il terzo in termini di vendita nell'ambito della comunità di Madrid. Niente di più normale.

Analisi della pubblicazione del CV di cinque studenti ribelli nella prima pagina del quotidiano.

Il male sono gli studenti che si sindacalizzano, quelli di cui il giornale ha pubblicato i CV in prima pagina facendo dell'ironia sul percorso di taluni che sono al secondo anno di studi, di altri che sono dei “professionisti” delle manifestazioni. Il bene, sintetizzato in un articolo intitolato “L'educazione ci rende più liberi” che, forse inconsapevolmente, fa riferimento a “il lavoro rende liberi” all'ingresso di Auschwitz, sono gli studenti che non pensano solo ai loro diritti ma che adempiono anche ai loro doveri. La sinistra è il Partito Socialista uscente, un governo menzognero, come affermato sulle frequenze della COPE, un gruppo mediatico il cui azionario maggioritario è la Conferenza Episcopale. La destra è Mariano Rajoy, l'attuale presidente del Governo di cui Francisco Marhuenda è stato direttore di gabinetto quando era ministro dell'Amministrazione Pubblica nel 1996, poi quando è diventato ministro dell'Educazione e della Cultura nel 1999.

La destra sono anche i giovani dell'estinta Unione del centro democratico, in cui Francisco ha fatto i suoi primi passi. Ritenuto il "vivaio di Aznar" dal giornale (di destra) El Mundo, questa organizzazione ha permesso all'attuale direttore di La Razón di andare a spasso con Javier Arenas, diventato successivamente ministro del Lavoro di Aznar, e con Eduard Zaplana, anch'egli a suo tempo ministro del Lavoro, poi portaparola del PP, il Partito Popolare di Mariano Rajoy, José Maria Aznar...E Francisco Marhuenda.

Gli amici sono gli uomini politici della destra al governo con cui ha fatto i suoi 400 colpi, il gruppo parlamentare del PP in cui ha imparato a reagire agli attacchi della sinistra, i commentatori conservatori Federico Jimenez Losanto e César Vidal, autore di libri "memorabili " come La guerra che Franco ha vinto. Gli studenti che protestano sono i “nemici”, come li ha qualificati il capo della polizia di Valencia, Antonio Moreno, durante le proteste studentesche del febbraio scorso in cui 14 studenti, fra cui 4 minori, sono stati arrestati.

Nel mondo di Francisco, amico di Mariano Rajoy, l'uomo che in 100 giorni ha annunciato 36 miliardi di riduzioni di bilancio, a cui ne ha aggiunti altri 10 nell'educazione e la sanità pubblica – ma si stupisce che la gente protesti, si sindacalizzi, rivendichi i suoi diritto sociali allorché il 50% dei giovani è senza lavoro – non c'è niente di più normale che pubblicare nella prima pagina di un giornale nazionale delle informazioni personali sui “cattivi studenti”. Nel frattempo, il governo annunciava che Bankia (la quarta banca più quotata del Paese) stava per ricevere fra i 6 e i 10 miliardi di euro di denaro pubblico. Proprio normale.

Foto: dettaglio delle edizioni de La Razón del 9 e 10 maggio 2012.

Translated from Espagne : La Razón a son directeur que la raison ignore