Participate Translate Blank profile picture
Image for Solidays: donuts, sieste e lotta contro l'aids

Solidays: donuts, sieste e lotta contro l'aids

Published on

Translation by:

Cecilia Lunati

Erano 168.000 quest’anno ad assistere a uno dei più grande festival musicali francesi, secondo solo al Vieilles Charrues. Vogliamo quindi rendere omaggio agli spettatori, i festivalieri, senza cui il Solidays sarebbe solo una sfilata di star.

Tendenza 2010: cappello e occhiali scuri

Quest’uomo incarna perfettamente il festivaliero parigino: birra (ah, forse non dovrei iniziare con questo), cappello, occhiali scuri, preferibilmente Ray-Ban, senza dimenticare l'immancabile camicia a quadri. Con questo look, sarete i benvenuti in qualsiasi gruppo di festaioli, potrete parlare dell’hip-hop di Brother Ali o del reggae di Toots and The Maytals, potrete mangiare un kebab con stile e nessuno riuscirà a vedere i vostri occhi rossi alle 4 di mattina, dopo una notte con la musica di DJ Missil.

Sarkozy - Solidays: 0 - 1

Asterix è anti-sarkozista, e numerosi festivalieri sono come lui. Con la sua maglietta No Sarkozy Day, non riesce a sollevare l’ondata di fervore che l’Italia mostra contro Berlusconi, ma almeno ci ha provato. Se anche Asterix, il simbolo dell’identità nazionale, se la prende con il presidente francese, i Solidays 2010 si svolgono sotto una cappa di piombo, nonostante il sole battente.

Il vecchio campeggiatore

Se i festivalieri sono indispensabili per la festa, i campeggiatori ne sono la brillante élite. Zen (a riposo o sfaticati) o Zap (festaioli e pieni di vita), si finisce in ogni caso sporchi, distrutti e soddisfatti. Le fontane di acqua non bastano: dopo tre giorni, solo i più valorosi avranno la forza di assistere al concerto di chiusura di M.

Il lavoro più bello del mondo

Distribuire donuts gratuiti al cioccolato (o con lo zucchero a velo) all’ingresso del festival, fa parte dello spirito stesso del festival: apprezziamo il coraggio, la pazienza e il travestimento. Li compatiamo ma fino ad un certo punto: 800 volontari dell’associazione Solidarité Sida fanno parecchie cose senza essere pagati e ci chiediamo se è veramente per amore del donut che questi affascinanti giovani li distribuiscono in abbondanza.

Il riposo del guerriero

Esistono numerosi modi per fare la siesta sull’erba, mentre un centinaio di migliaia di persone ti passano vicino. La finta migliore è quella del cappello sul viso: nessuno ti sente russare; puoi anche essere ubriaco, penseranno che stai “facendo un sonnellino” prima di pogare con i Java. Oppure fate come se non vi stessero fotografando, respirate profondamente e sdraiatevi comodamente pancia all’insù. L’unico rischio: svegliarsi rossi come un’aragosta a causa del sole.

Fare le bolle

Durante un concerto, se non vi piace ballare, se la musica è troppo forte o avete perso i vostri amici, potete sempre scegliere l’opzione bolle di sapone. Perfetta per farsi nuovi amici, o ammiratori (non si fa troppo caso ai dettagli a quell’ora!). Esiste, per esempio, la tattica della bolla affumicata. Riservata ai fumatori, si tratta di tirare una boccata di sigaretta e fare le bolle per vederle fluttuare nell’aria durante il concerto degli Archive. Un successo!

Per leggere altri articoli sui Solidays 2010, fate un giro su La Parisienne – il nostro babelblog di Paris!

Foto: _yupa_/flickr

Translated from Solidays: pas sans ses festivaliers