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Silbermond, quei tedeschi gentili ma sorprendenti

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Translation by:

Renata Morgantini

BrunchCultura

Che si parli dei giovani Tokio Hotel del fenomeno Emo o dei provocatori Rammstein del metal industrial, sembra proprio che la musica tedesca abbia molto più successo di quanto non sia curiosa. C'è un gruppo tuttavia ancora sconosciuto all'estero.

I Silbermond, forse troppo corretti e per niente scandalosi, hanno deciso di farsi conoscere con un tour che ha toccato varie città europee: Bruxelles, Amsterdam, Londra e naturalmente Parigi.

Parigi, martedì sera, ventesimo arrondissement. Raramente si ascoltano così tante voci tedesche. Nel cortile dell'alternativo Caffè ristorante e club La Maroquinerie non si perde tempo. Alla cassa già si vendono i biglietti, il manager tedesco parla al telefono ad alta voce, i bicchieri scintillano al tramonto attraverso le pareti di vetro del ristorante. Al centro è seduta la band, i Silbermond, tutti composti lungo un tavolo di legno. Niente alcool. Tra poco si va in scena. Rispondono alle domande di una giornalista di ARD e il giorno dopo saranno ospiti di una radio regionale tedesca.

I Silbermond vengono da Bautzen, Germania dell'Est. In questa regione i giovani hanno poche possibilità di continuare gli studi e fare carriera. Stefanie, Andreas, Johannes e Thomas, tuttavia, ce l'hanno fatta. Questa sera si esibiscono su un palco di Parigi, non perché abbiano avuto successo qui (nessuna loro canzone è entrata in classifica), ma semplicemente perché ne avevano voglia. "Negli ultimi anni ci hanno scritto molti fan che per varie ragioni si trovavano all'estero (ragazze alla pari o studenti) per chiederci di fare un tour. Ci siamo quindi detti: il quarto album è pronto, dovremmo passare un giorno a trovarli”. Spiega così le ragioni del tour europeo, la cantante Stefanie Kloss, eyeliner nera, giacca di pelle attillata e molto loquace.

Sono un pappagallo” ("Je suis eu perroquet") legge Stefanie,  per scherzo, da un foglietto passatole dal gruppo, e il pubblico scoppia in una risata fragorosa. Conoscono il francese, ma stasera si parla e si canta in tedesco.

Alla prima fila del piccolo club, che questa sera non ha decisamente fatto sold-out, c'è un gruppo di fan fedeli, che sa a memoria quasi tutti i testi. Nel repertorio della serata è prevista anche "Symphonie", con la quale i Silbermond, nel 2004, hanno raggiunto la loro prima top 5 in Germania. Negli anni a seguire hanno avuto molto successo anche in Svizzera e Austria. Con le ballate pop rock come "Das Beste", "Irgendwas bleibt" o la loro nuova hit "Himmel auf" si sono guadagnati dei fedeli sostenitori. Non cantano in inglese e fanno parte della "Nuovissima onda tedesca", la generazione di cantanti germanofoni come Nena o Falco degli anni 80. A differenza di altre band dello stesso movimento come Wir sind Helden o Juli, i Silbermond sono sempre in tournée.

Vomitare per l’alcool fa bene: ci si lascia tutto alle spalle"

Grazie alla stampa, i Silbermond si sono guadagnati l'etichetta di bravi ragazzi. La cantante Stefanie non condivide questa opinione e vorrebbe sapere "cos'è che fa di una persona una brava persona". Secondo Stefanie ogni persona buona di natura non dovrebbe ricevere la corona d'alloro. Il bassista Johannes interviene invece in modo più ironico: "vomitare per l’alcool fa bene: ci si lascia tutto alle spalle".

Questi sono i Silbermond: un gruppo di quattro amici simpatici e uniti, che da ragazzi si sono conosciuti per un progetto musicale e che nonostante il successo come band sono rimasti persone affabili e non si sono montati la testa. Lo si nota anche dai loro testi, che nonostante abbiano talvolta dei temi tristi, sono caratterizzati da uno spirito positivo. "Non bisogna dire che è tutto inutile e stupido. In qualche modo bisogna andare avanti. È questo che vogliamo trasmettere”, dice Stefanie. Il messaggio è chiaro anche nel loro nuovo singolo. “Himmel auf” parla del destino delle persone, dell’emarginazione e delle grandi sfide: "il cielo freddo e la fredda Berlino/lei non è ben vista in questa città/perché le nostre reti non l’hanno afferrata/perché il diavolo l’ha circondata”. In questa canzone i Silbermond pongono anche una domanda speranzosa: “quando si aprirà il cielo per me?”.

Le canzoni dei Silbermond che hanno consacrato il loro successo sono perlopiù melodiche. Melodie che durante i concerti si tramutano sorprendentemente in vere e proprie ballate rock. Le luci pulsano al ritmo della batteria, Stefanie canta con tutta se stessa e il chitarrista Thomas piazza un assolo stupefacente. La band c'è. E l'atmosfera è calda a La Maroquinerie. Alla fine ci regalano addirittura un crowd surfing (letteralmente: "surf sulla folla") di Stefanie. E fine. Si riuniscono, bevono del vino francese da bicchieri di plastica e il batterista Andreas ha una bacchetta in più che fra non molto farà tappa a casa della nonna. Lì vanno a finire tutte le bacchette rotte. E non sarà l'ultima che fa a pezzi per i Silbermond.

Foto di copertina: ©Sony Music; nel testo: Silbermond in Paris ©per gentile concessione del gruppo; video: (cc)ErdbeerPfirsischx/YouTube, (cc)silbermondband/YouTube

Translated from Silbermond auf Stippvisite in Paris: "Je suis un perroquet"