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Russia, la marcia dei milioni arriva a Mosca. Ma chi sono questi rivoluzionari?

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Mosca è invasa dagli accampamenti dei militanti anti-Putin. Non reclamano niente, non hanno striscioni con loro, non hanno che dei nastri bianchi, simbolo del movimento di protesta in Russia. Questi assembramenti sono regolarmente smantellati dalla polizia, i loro partecipanti vengono arrestati.

Alla vigilia di un’ennesima grande manifestazione condotta dall’opposizione - «la marcia dei milioni» - chi sono queste persone, e perché scendono in piazza?

«Partecipazione e organizzazione di disordini» ora possono essere qualificati come crimini – ovvero passabili di 10 anni di detenzione e di 7.300 euro di multa. Il governo russo propone dei nuovi emendamenti sulle leggi anti-manifestazioni. E, alla vigilia della grande marcia dei milioni organizzata dall’opposizione, in cui diversi oppositori al regime si sono visti perquisire, quasi tutti gli assembramenti saranno qualificati come «manifestazione illegale». Benvenuti in Unione Sovietica.

Due gocce di acqua amara

Il 24 settembre, una prima goccia fa traboccare il vaso: Putin pronuncia il suo discorso di auto investitura. Si candida di nuovo presidente e Medvedev è nominato Primo Ministro. La maggior parte dei russi che preferiscono l’informazione su Internet alla televisione imbavagliata, sono scioccati dall’esplicita dichiarazione del nuovo capo dell’esecutivo che dice: «Ce ne freghiamo delle vostre opinioni perché abbiamo già deciso tutto, cari concittadini».

Leggete l’ultimo dossier di cafebabel.com dedicato alla Russia: «Potere, Povertà e Putin: ecco i tre candidati ufficiali alle elezioni russe del 4 marzo»

4 dicembre 2011: elezioni legislative. Il partito di Putin Russia Unita ottiene il 64% dei voti, mentre il partito dell’opposizione Yabloko,(social-liberale e filo-occidentale) solo il 1,5%. A dicembre, a Mosca, si erano già svolte cinque grandi manifestazioni semi-spontanee con un numero di partecipanti incredibile per la Russia: fino a 150.000 persone secondo l’opposizione. In quel periodo si registravano - 25 gradi. Dopo 20 anni, era la prima volta che il popolo russo scendeva in piazza.

Né classe media, né primavera araba

Questi assembramenti – insignificanti per le grandi masse in movimento aOccidente – sono stati vissuti come un elettrochoc dalla società civile russa, soprattutto per quelli che non hanno mai conosciuto le grandi manifestazioni dei primi anni '90. «In questo paese, è impossibile cambiare le cose», avevano imparato a pensare. Contrariamente a un’opinione preformata e ritrasmessa dalle televisioni russe, così come dalla stampa straniera, queste rivolte non sono state «la rivolta della classe media di opposizione». L’organismo indipendente di sondaggi, Levada-center, ha mostrato che questa parte di popolazione non ha rappresentato che un quarto dei manifestanti. A dire il vero, c’erano delle persone di ogni età e professione. Bisogna però sottolineare un punto in comune: i manifestanti facevano parte delle classi istruite, in rapporto al livello di insegnamento medio.

In quel giorno furono misurati 24 gradi sottozero.«Gli eventi da dicembre 2011 a febbraio 2012 non sono riconducibili alla primavera araba», afferma il sociologo e coordinatore scientifico dell’Iniziativa indipendente di studi sulle manifestazioni, Alexander Bikboy. Secondo lui, i partecipanti non hanno comunicato tra di loro prima delle manifestazioni. La nuova pratica di contestazione russa non fa appello alla violenza, per principio, e soprattutto le azioni di contestazione non hanno fatto appello ai social network per organizzarsi. Lo specialista della società civile russa e professore all’Università Blaise Pascal, François Daucé, pensa – in merito – che i manifestanti sono stati alla larga da ogni sorta di inquadramento politico. Anche gli striscioni «Putin ritirati» sono stati, in un dato momento, rimpiazzati da rivendicazioni molto più generiche come «in che modo deve essere organizzata la vita in Russia?» Inoltre, i russi sono stati sorpresi dal vedere alcuni movimenti gay scesi in campo a fianco dei nazionalisti.

«Non siamo presi in considerazione»

Allora perché, ma soprattutto perché ora? Le frodi sono state chiaramente un detonatore. Il livello di vita di ogni famiglia è aumentato durante l’epoca Putin-Medvedev, ma la qualità del sistema scolastico, medico e dei trasporti è diminuita, senza parlare delle violazioni dei diritti dell’uomo. È l’egemonia di una burocrazia sclerotizzata che ha spinto i manifestanti all’estremo. A marzo 2010, i dati dei sondaggi effettuati sulla popolazione russa mostravano che le manifestazioni avevano attirato il 37% delle persone in ragione del loro malcontento, mentre il 25% protestavano contro i brogli alle elezioni e il 25% aspirava a una migliore considerazione. «Bisogna ammettere che i risultati delle elezioni sono accettate dalla popolazione. Ma i russi sono convinti che la loro volontà sia stata falsata dai media», commenta il sociologo del Levada-center, Alexei Levinson.

Il nastro bianco: simbolo di pace o omaggio al "nastro bianco" di Haneke, palma d'oro del 2009 e 2012?

Uccello morto o fenice?

Quanti russi si dichiarano al momento pronti a scendere in piazza? Dal 12 al 15%, secondo le fonti. Lo slogan «La Russia senza Putin» è sostenuto dal 5% della popolazione russa, sebbene il 35% ammette di non averne mai sentito parlare. Quale fattore spiegherebbe questo declino dell'attivismo? La mancanza di organizzazione dell’opposizione, così come la mancanza di mezzi sembrano pregiudicare l’attività di fronte al Cremlino, sempre più abile nel dare scacco matto a tutte le forme di ribellione. Cosa importa: questo inverno, in Russia abbiamo assistito alla nascita di una vera società civile. I cittadini hanno mostrato di non aver bisogno di leader per organizzarsi. I quattro quinti della popolazione pensano che l’opposizione debba avere il diritto di manifestare. Ed è già qualcosa.

Foto di copertina: © visuale del primo album di Edward Sharpe and the Magnetic Zeros, "Home"; Testo: Ruban blanc (cc) Person behind the scenes/flickr e manifestazione del 24 dicembre (cc); photo.maru/flickr Video: la protesta russa e la manifestazione gay (cc) euronewsit e euronewsfr/YouTube.

Translated from Russie : mais qui sont ces révolutionnaires ?